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Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
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Matteo Matteucci
I 147 racconti di Matteo Matteucci
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Telefonai al dottore pregandolo di passare, io per evidenti motivi non potevo andarci. Cercai alla meno peggio di sistemare un po’ casa, ma muoversi con scioltezza era fuori discussione. Dovevo disfare la valigia, ma se ripensavo alle settimane passate,
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Stavo passando un periodo non molto positivo, anche se sarebbe più giusto definirlo di merda. L’incidente fu la ciliegina sulla torta. Le settimane di ospedale, l’operazione dall’esito incerto e la conseguente fisioterapia sommata alle altre cose
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365 giorni un anno.....
12 mesi di alti e bassi.
4 stagioni anche se poco definite.
Ci sarebbe da scrivere parecchio, per lo meno una pagina quotidiana di diverse righe per ogni giorno trascorso, ma una vita anonima non tira, un anonimo non se lo
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...e si partiva di Domenica verso le 10: 00 con la piega del cuscino ancora visibile e gli occhi ancora chiusi. Ombrello, ghiacciaina e cibarie. In coda per venti, trenta minuti, votandosi a San Adamo di non farci trovare parcheggio troppo lontano. Con il
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Era il ragazzo più buono che avessi mai incontrato. Simpatico e dalla lingua tagliente. Molto diretto ed empatico, ma allo stesso tempo un carattere da prendere con le pinze. Alle volte per scherzare mi diceva " dovevo essere preso con il contagocce" . A
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Prendemmo l’ ascensore, mi resi conto di quanto fosse alto, sfiorava quasi la lampada al neon, io nemmeno se salivo sopra un panchetto. Whiskey mi aveva sentito. Avvisai Matteo che poteva essere guardingo con gli estranei e cercare di morderlo. Mi
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Nell’ aria il profumo di patatine fritte, crocchette di pollo, prosciutto cotto, salsa verde e ketchup.
Guardavo le foto ai fulmini, aspettando che aprisse gli occhi. "Ma dove siamo dentro un cucina? blaterò con i sensi ancora ovattati.
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Autunno, giornata perfetta per me, a sentire la Lamma, oggi sarebbe stata una giornata di fulmini, vento e pioggia. Avevo preparato lo zaino, la Canon fremeva e le ottiche erano ansimanti, coperta e ombrello. Mi sarei messo al Sale ed avrei atteso
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Venne verso di me con un ombrello ed una coperta, lo guardai stranita e con le braccia ancora conserte.
Sono abbastanza alta per essere una donna, ma difronte a lui mi sentivo un francobollo. Non mi reputo una persona con la puzza sotto il naso,
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Autunno.
Sarei stata volentieri sul letto o sul divano a scrivere, persa negli accordi delle mie canzoni preferite, ma dovevo lavorare; e considerato i chiari di luna, era meglio se i viaggi mentali fossero minimi.
Le bollette non aspettano e
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...e si chiamano amici, amiconi, confidenti, ma i più sono rapporti distorti e mai bilanciati. Viziati e sciupati da assurde pieghe mentali e convinzioni troppo cretine. Ti cercano se trovano tempo, ti cercano se gli serve qualcosa, ti cercano per sfizio.
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...e mi ricordo quel pomeriggio di metà primavera, il tuo vestito bianco a fiori e stivali di pelle appoggiati alla ruota della macchina, il telo da pic nic. Quel lembo di prato fra due fila di pini, quelle folate di vento fresco, il tuo cappello di
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Il sonno era durato fin troppo, dovevo trovare il coraggio di alzarmi, lavarmi, vestirmi ed andare via, il lavoro mi aspettava.... Se solo potessi farlo... Questo letto non era il mio, anche se ormai erano settimane che ci stavo sopra. Non che fosse
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Stavo pedalando con una certa energia per gustarmi meglio quella sensazione di libertà. Il vento che ti scombina i capelli, che ti scarruffa anche le idee. Quella strana sensazione dove tutto intorno a te diventa veloce e poi lento. Poi lento e di nuovo
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L’intruglio di erbe era in infusione sopra al davanzale, fuori un tempo da lupi, pioggia e vento. L’influenza di quest’anno è stata una cosa soprannaturale, son viva per miracolo, ho preso più medicine in questa settimana che in un anno
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Non ho più voglia di niente e di nessuno, nemmeno del cane. Mi preparo qualcosa da mangiare giusto per non sentire il morso della fame, ma l'unico piatto più macchinoso son le penne alla puttanesca. Mangio nei piatti di plastica almeno evito di lavarli,
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Ci raccontammo un po’ di noi, alcune cose apparvero subito chiare.
Non era impostato, non gli interessava di piacere, nè cercava consensi o usava stupidi espedienti per apparire diverso. Parlava con scioltezza, mi piacque per quello.
Rimasi
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Mi fece mettere il taxi nel cortile interno " Almeno è al sicuro " disse. No vabbè, lo stavo pensando, ‘ sto qua è veggente. Presi il piumino e zainetto, scesi. Attendeva fuori, era altissimo, sfiorava i due metri, credo.
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Si alzò e allungò il braccio, da come era vestito, la mia tesi sembrava avvalorata.
Mimetica, un giubbotto scuro con un cappuccio celeste ed uno zainetto grigio/rosso.
"Porco zio, era altissimo"
Dovevo ancora quantificare la sua statura,
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Ultime corse di questo anno. Dal prossimo si vedrà, la licenza che a suo tempo mi costò assai cara ora è quasi inutile averla. Un po’ come la laurea in lettere che ho appeso sopra il divano. Le cose son cambiate, ora pochissimi
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“ Senti, perdona la schiettezza, ma questo tipo di silenzi mi danno fastidio. Tu può pensare quello che vuoi e farti tutte le idee del caso. Non devi darmi ragione o spiegazioni nè tanto meno scuse, però non saltare a conclusioni. Avrai a che fare
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Erano da poco passate le 23: 2o e la voglia di andare via era praticamente dietro l’ angolo. Fra noia e sbadigli, risse e musica distorta sparata a spacca timpani mi feci largo fra la folla cercando di evitare gomitate e pestoni. Avevo sete e
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" Vedo che hai tirato a lucido la fuoriserie delle grandi occasioni, ma come mai il camper? " Esclamai incredulo.
" Domani partiamo per la Croazia, stiamo via due settimane ". Rispose tronfio. Conoscendo le abitudini alcoliche del mio socio, sarebbero
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La coca in fresco e il forno caldo, a breve l’ odor di pizza avrebbe riempito ogni angolo, ogni istante di questa notte di fine anno. Una notte come le altre, nulla di speciale. In lontananza, ogni tanto si sentivano i primi bischeri che preda a
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Non avrei mai pensato che dopo una cena con un primo a metà, tagliata e rucola e una bottiglia di vino, mi sarei ritrovato nel suo letto a fare l’ amore. Era fascinosa, semplice, non appariscente, anonima, una donna dolcemente emozionata.
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Ho aperto la porta di casa e puntualmente il Dio del vento mi ha accolto tentando di scondizolare. Dal fondo del corridoio la luce celeste di camera, il faro che illumina il salotto e il silenzio di casa mia. Lavanda nell'aria. Mi misi per terra, tolsi
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Il ginocchio mi stava mandando chiari segnali di resa incondizionata, stava supplicando un trespolo, un appoggio, un bastone, una dannata panchina. Andare fino alla Rotonda a piedi non è stata una bella pensata, ma dovevo muovermi ogni tanto. Rischiavo di
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Compleanno della cara vecchia amica Cecilia, quella che non usciva la sera, se non aveva le scarpe abbinate con la borsa, la stessa che andava aveva crisi isteriche se non trovava posto con la macchina. Andava soppressa da piccola, ora è troppo
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Ennesima discussione e nemmeno troppo rumorosa, ma stavolta è stato diverso. Davanti a me non avevo più una persona, avevo uno strano tipo che mi fissava. Le altre volte controbatteva, rispondeva, alzava la voce. Sbatteva la porta. Dopo un paio di ore mi
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“ Ciao come stai? ” Domanda semplice fatta di 12 lettere, 3 parole, 1 virgola e 1 punto interrogativo.
Viene usata per comodo o per vero interesse? Spesso per rompere il ghiaccio, alle volte pure le palle. Me lo sono chiesto
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La notte fu tranquilla, riuscimmo a chiudere occhio entrambi.
Si destò poche volte, un paio per andare in bagno, ma nulla di grave e perchè aveva sete.
Forse la luce in fondo al tunnel era veramente prossima.
Mi strizzava l’occhio e mi
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Mi alzai dalla poltrona, urgeva un carro ponte. Non sapevo se sarei stramazzato al suolo subito o fra sette passi, mi sentivo stordito, euforico e stanco, tutto insieme.Per fortuna Lucia, l’infermiera mi sorresse fino all’ascensore.
Le prossime ore mi
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..E cosi pure a me è venuto un tumore, una rampa di scala fatta in sette passi, un po’ di affanno, un colpo di tosse, del sangue sulla mano, una fitta stranamente penetrante.
Analisi, lastre, consulti, esami, videro questa ombra sul polmone,
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Entrammo. Ci accolse il classico odore di incertezza, di lacrime, speranze, dolore e battaglie.
I volti trasformati, distorti, gli occhi incavati, le schiene piegate.
I miei screzi con Paola in questo luogo erano talmente inutili che anche a pensarci
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" Mat, guida tu, io schiaccio un pisolino, poi mi dici cosa ti turba" mi disse. Dopo neanche una decina di metri si era già addormentato. Presi la coperta dai sedili posteriori e lo coprii, mi tornò in mente quando era lui farlo, la
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Stavo accompagnando mio padre alla seduta di chemioterapia, avremmo preferito essere altrove, a pesca, a caccia, a donne, ma destino volle così. Viaggiare con lui era indescrivibile, battute, barzellette, storielle di quando era giovane. Le
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Il sonno aveva lasciato definitavamente questo corpo come il grasso sul fisico di un anoressico... sono un coglione, non dovrei ironizzare su una condizione psicologica cosi grave, però sul momento, mi girano troppo le palle per eviatare di pensare
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E adesso che farai Piotr? mi chiese guardando il fumo che usciva dal lago.
Alzai un sopracciglio, accennando un lieve sorriso.
Aspetterò che cambi il vento. Semplice.
Preparerò le ultime cose e riprenderò il mio cammino.
Mi riposerò quando ne avrò
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Si, dovrei scriverti e sapere come stai.
Il mio senso di colpa ha dato il meglio di se e lo stomaco ha issato bandiera bianca.
Trovo troppe scuse, la realtá è che mi passa di mente, la realtà è che sono una vigliacca. Ho una giornata convulsa e sempre
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Strano, fu tutto strano, sul momento non credevo a quello che leggevo, non mi pareva vero.
Stai a vedere che è un altro scherzo del destino?
Confuso e incredulo, ma speranzoso di aver trovato un cervello funzionante ed un cuore che batte.
Dopo
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147 racconti trovati. In questa pagina dal n° 41 al n° 80.
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