365 giorni un anno.....dodici mesi di alti e bassi, quattro stagioni anche se poco definite.
Ci sarebbe da scrivere parecchio, per lo meno una pagina quotidiana di diverse righe per ogni momento, ma una vita anonima non tira, un anonimo non se lo incula nessuno, per fortuna.
Verrebbe fuori un mattone ideale per bloccare la porta o per evitare che il mobile cada per terra, leave it.
Tante foto, tante canzoni, troppi pensieri. Emozioni, delusioni, rivelazioni.
Speranze tante, finite quasi inesorabilmente in brandelli o nel cassetto dei ricordi.
Qualche volta esploderà, facendo veramente danno, lacrime a fiumi e poche risate, rarissimi i sorrisi.
Chi ha una coscienza, se ne è provvisto, dovrà pagare il conto prima o dopo.
Si può rimandare, fuggire, cercare di non pensare, ma non sempre si ha il tempo di scappare.
Sconnettere il cervello anche per poche ore, come la presa del cellulare o lo spinotto dell’aspirapolvere, ma non si può, gli animi tormentati non trovano mai pace, spesso anche il sonno diventa una centrifuga.
Un anno di momenti diversi, cose che non credevi, momenti che non vorresti rivivere, attimi che non scorderai mai.
Qualche febbre, diversi problemi economici.
Tante le seghe mentali, buonissimi propositi e promesse, perduti poi per strada, restano le pagine del calendario, dei giorni segnati con una croce rossa o un cerchio. Analisi, terapie, consulti.
Ansia palpabile, stomaco chiuso, rabbia pura.
Amici perduti per sempre, scomparsi prematuramente, nuove conoscenze, sogni infranti, denti mancanti.
Occhi velati, voce rotta, foto storte e sfuocate, cibi mal mangiati e poco digeriti.
Notti in bianco, fra lenzuola bagnate, non solo di sudore.
Ventilatori a palla, musica oltre 110 decibel.
Silenzi che parlano molto più delle parole, taglienti come specchi rotti, voglia di chiudere tutto quanto, giorni in cui perdi la bussola. Non ti ricordi chi sei, nè come ti senti, giorni che a stento ti riconosci.
Il calendario segna il tuo compleanno e anche se non te li senti addosso, stai diventando adulto, vecchio, rompiballe.
Fine scuola.
Tuffi, docce, mare, sale, libeccio, scottature, zanzare, falò e spiaggiate, notti afose e appiccose.
I primi freddi, le prime pettate, piedi intirizziti e culi marmati.
Le feste si avvicinano.
Ricette, sughi, spese pazze, panettoni, pandori, ricciarelli..................DUE COGLIONI.
Alla fine della fiera, una sola domanda rimane anche se sono passati 365gg
Che cazzo è l’unica cosa che resta??