Visitatori in 24 ore: 8458
806 persone sono online 1 autore online Lettori online: 805Poesie pubblicate: 361’345Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
La coca in fresco e il forno caldo, a breve l’ odor di pizza avrebbe riempito ogni angolo, ogni istante di questa notte di fine anno. Una notte come le altre, nulla di speciale. In lontananza, ogni tanto si sentivano i primi bischeri che preda a demenza giovanile, facevano esplodere ordigni rudimentali, un paio talmenti forti che fecero tremare i vetri. La legna del camino ardeva bene, un bel rosso vivo. Atmosfera perfetta per starmene per conto mio e placare gli ultimi demoni. La tavola apparecchiata per uno. Il cane aveva già cenato, i serpenti se ne stavano sotto la luce rossa ed i pesci tropicali danzavano come bandiere nel vento. Attimi al paradiso. Non avevo voglia di uscire, poi tanto dove sarei andato da solo? In qualche piazza a darsi spallate, ritti come birilli, pestarsi i piedi, tutto contornato da fiatelle alcoliche, puzzi vari e diversi e scene da cottolandia? No, grazie. C’ era una festa dalla cara vecchia Fenzi, ma ci avrei trovato vecchi rancori e facce che mai avrei sopportato questa sera. Mi ero già rollato uno spino e mi godevo il dolce profumo di legna, della musica sparata a mille decibel. La sorella era in montagna con marito e prole, i genitori ben riposti nei loro loculi. Amici diventati rari come le vergini. La donna che fino a due mesi fa mi girava intorno come un elettrone era diventata invisibile. Sarà anche lei riposta in qualche urna o in un angolo a meditare? Non lo so e sinceramente non me ne frega nulla. Dette l’ ennesima prova di essere arida come un campo d’ agosto, pace all’ anima mia. Decisi di spegnere lo smartphone... ma una telefonata inaspettata irruppe con prepotenza. Curiosità docet, sperando non fosse la Bea o qualche altro fantasma. Era Sergio, amico di vecchissima data. " Oh secco cosa fai? " mi chiese fra il rumore assordante dei Led Zeppelin. " Schifo" risposi Sè. " Bono vai, fra poco son da te " replicò. Per un attimo mi sentii pervardere da una sensazione di disagio. Un’ ondata di letame caldo fra le scapole che colando verso i lombi, mi avrebbe dato la verve necessaria per cadere faccia al pavimento, mi ci mancava giusto Sergio per chiudere ‘ sto anno. Guardai il cane quasi con una punta d’ invidia. “ Beata te Piuma, amico a 4 zampe”. Misi la pizza in forno, avevo fame e conoscendo la celerità del mio amico redivivo, potevo pure fare la maratona di New York su una gamba sola, avrei avuto ancora tempo. Verso le 22 e rotti, il citofono gracchiò. Da basso: " Gnamooooooooo secco, vestiti e scendi c’è una festa da Rababara, daaaaaai ". Buttai gli occhi al cielo, sperando in un infarto fulmineo, una mazzata fra capo e collo, un evento spaziale risolutivo. Nada. Sbirciai fuori di finestra, era venuto in camper, volevo morire sul colpo, c’ era pure Michela, porco zio, di bene in meglio. Feci il giro della casa per sincerarmi fosse tutto a posto, sistemai gli alari e misi i piatti nel lavello. Passai dal bagno per lavarmi i denti e darmi un po’ di gel in questa foresta di carciofi. La misè era già pronta: mimetica, maglietta celeste e felpa. Presi lo zaino, salutai il cane e chiusi la porta. Uscito dal cancellino, Michelina mi si fiondò alla gola, tipo pitbull. Baci, abbracci, pizzicotti, mi toccò pure il sedere, era già bella aliticcia. Prima di salire sul mezzo meccanico, invocai le valkirie di portarmi via, ahimè senza successo. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
|
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|
|