Mi alzai dalla poltrona, urgeva un carro ponte. Non sapevo se sarei stramazzato al suolo subito o fra sette passi, mi sentivo stordito, euforico e stanco, tutto insieme.
Per fortuna Lucia, l’infermiera mi sorresse fino all’ascensore.
Le prossime ore mi aspettava un climax di dolori, bestemmie ed effetti collaterali, poco simpatici.
Ora come unico scopo era di andare a casa, nel mio letto, provare a mangiare qualcosa e dormire, dormire, dormire sperando di non fare come l’esorcista.
Passavo dal caldo al freddo, dal freddo al caldo come una donna in menopausa.
Mi faceva male la testa e la cognizione era lontana eoni.
Ricordo poco del viaggio di ritorno.
Mi accomodai dietro, allungai le gambe, coperta e occhi chiusi.
Qualche frase, un ronzio continuo ed una sensazione di malessere generale.
Domani sarebbe stato un giorno nuovo e pessimo.
Avessi più coraggio mi butterei dal terrazzo, non mi importa delle teorie assurde religiose riguardo al suicidio. Bisognerebbe che l’eutanasia venisse legalizzata, non si sceglie quando venire al mondo, ma porca eva bisognerebbe far scegliere quando levare le tende, sopratutto a chi sta soffrendo le pene del’inferno.
L’omino vestito di bianco che dal balconcino punta il ditino e tutto il carrozzone degli pseudo politici per questo dilemma etico, non hanno mai fatto una sega.
Discutono di cazzate senza mai arrivare a nulla, tanto quando mai hanno fatto qualcosa di sensato?
Mi dispiacrebbe solo per il mio Ighe, dovrebbe vivere con il rimorso per qualcosa che non è mai dipeso da lui.
Già mi immagino i parenti, gli amici che rispuntano come lumache dopo la pioggia lasciando strisce di bava nel corridoio. Tutti li a pavoneggiarsi in aforismi e frasi retoriche, abbracci vuoti e ghiacci come congelatori "Levatevi dai coglioni parassiti".
Dovrei far tingere la camera da letto di un bel fucsia o rosa confetto, il bianco mi sbatte.
Cercavo di non dare peso a questa strana sensazione di stordimento, ironizzando, ma stavo male.
Matteo guidava con calma, sembrava più tranquillo. Avrà chiarito con la Paola, meglio se chiudesse, tanto non c è futuro. Per quanto sia pia, credente e con la testa sulle spalle, non ce la fa, ha un altra marcia, le manca originalità, follia, tette e personalità. Alla fine la manderà a spigare, perderà la pazienza, taglierà i ponti. Per molti uomini " l’angolo di cielo, è un triangolo di pelo ". Ovvio, come dargli torto?
Matteo ha sempre dimostrato un passo diverso dagli altri, sarà anche per il 47 di piede che porta, però per lui essere in intimità con una donna è sublimare un puro gesto meccanico, in un qualcosa di magico, etereo. Non è una semplice scopata. Ecco perchè ha avuto poche storie, non è tipo da una botta e via, con tutti i rischi del caso, grande piccolo Ighe.
Son fiero di lui, si vede che è maturato, però a che costo "poro ir mi topo".
Mi sentivo sempre un po’ stordito, ma andava meglio rispetto alle altre volte.
"Matte, senti un po’ ma il prode luminare della medicina che ti ha detto? chiesi sbiascicando.
" Nulla mi ha confermato che le cose vanno meglio. Dovrei smettere di vedere le cose in negativo. Smettere di dare pugni al muro e dovrei tenerti su il morale " questo ha detto.
" Capisco....passi il fatto dei pugni ha ragione, ma chi gli dato questa libertà? Si occupi del tumore, che al resto ci penso io. Sa assai lo Zanghi di cosa stai passando e quello che stai facendo, vada a fare in culo lui ed il suo bel camice bianco " risposi tronfio.
Eravamo quasi arrivati, anche se avrei dormito in auto molto volentieri.
" Ighe, se non devi uscire con la donna di cuori, mi porti a vedere il mare? " ne sento la mancanza.
" Tranquillo roccia, la donna di cuori ha preso un due di picche. Ti ci porto sì, ma non vuoi andare a casa? mi rispose.
"Diamine che dico sul serio, vorrei vedere il mare, a casa dopo "
L’aveva cazziata, bravo, saggia scelta.
Facemmo i viali del litorale, con calma "Madonna, che tramonto, non me lo ricordavo cosi colorato".
Bellissimo.
La stanchezza e la fame si stavano facendo sentire " Vai Mat, andiamo, che papà reclama il letto".
Spero di vederne altri, magari tornando a pescare e vedere il cielo illuminarsi.
Salutai il mare, affidandogli le mie preghiere.