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Biografie e Diari

Compleanno della cara vecchia amica Cecilia, quella che non usciva la sera, se non aveva le scarpe abbinate con la borsa, la stessa che andava aveva crisi isteriche se non trovava posto con la macchina.
Andava soppressa da piccola, ora è troppo tardi, a breve sfornerà un erede.
Il delirio, ma va capita, madre natura le aveva regalato un bel corpo, ma è stata assai cattiva per l’intelligenza, ora ha preso le sembianze di una damigiana senza più paglia.
‘ Sta festa è l’apoteosi dell’ipocrisia, li vedi tutti sorridenti e gioviali e si parlano dietro senza troppi scrupoli.
Si fanno cappottini, sciarpe e guanti per il periodo autunno/inverno, d’ estate infradito e parei.
Amici da una vita, di una vita, qualcuno ha messo su famiglia, pancia e capelli bianchi.
Alcuni son già belli carichi di Bacco, abbronzatissimi e tatuatissimi.
Ci son sempre quelli che rollano a ciclo continuo. Classica camicina bianca sbottonata per mostrare l’ultima epilazione al laser, con catena d’oro, pantalone attillato per mostrare un pacco che non esiste, i più convinti hanno il risvoltino.
Tutti con i- phone, baffetti a stuzzica fica e barba alla hipster, selfies come se piovesse, madonna che pena!
Ho smesso di contare le sopracciglia ad ala di gabbiano arrivata a dieci... oh cristo, si son messi a fare strip tease, son ridicoli come quando da ragazzi facevano i grandi uomini e per una birra andavano orizzontali.
Cazzoni e basta.
Come sempre, la triade politica- sport- ribotte non manca mai, oggi si saranno aggiunte coliche, poppate e notti in bianco.
Hanno precettato pure il Dj Sbronz, ragazzi che fine, sembra mio nonno.
Passeggini e urla.
Tanti sono invecchiati, le rughe e le stempiature non mancano, diverse le teste pelate coperte da riportini o da cappellini; vedessero me, come vedo loro invece che intonare “ Satisfaction” bisognerebbe cantare il “ De profundis”.
Il cibo è tanto, vario e buono, mamma Vero, una garanzia.
Ci son volti che non conosco, saranno amici o parenti o forse qualche imbucato.
C’è pure il servizio d’ordine.
Qualcuno non è venuto, beato lui, mi è arrivato all’orecchio che un paio son finiti in galera, un altro paio al camposanto, altri si son trasferiti in altre città.
Chissà quanto avranno pagato per l’ affitto di ‘sta reggia.
Madonna che casa... oddio, manca un po’ di colore, tutto questo legno sembra un grossa bara, eh si, manca il tocco femminile, però è una gran bella villa.
I soliti teli bianchi per proteggere la mobilia, pavimenti in legno, tre piani, giardino esterno e piscina interna.
" Mecojoni ".
Io abito in un bilocale che è grande quanto la cuccia del cane.
Bei mì vaini.

§§§§§

Presi il mio piattino con tartine, il bicchiere di prosecco ed andai a cercare un po’ di quiete.
Sto diventando vecchia, la musica è troppo alta, la compagnia non è delle migliori, in più i bimbi che piangono mi scombussolano il timpano, incrinandomi l’incudine e rattristandomi il martello.
Appena sarà l’ora, me ne andrò all’inglese senza farmi vedere, passando per la dependace.
Salii al secondo piano per curiosare, ma vidi con sorpesa che qualcuno era già passato di qua.
Sul corrimano c’ era un impronta e nell’ aria una fraganza fresca e frizzante.
“ Chissà chi si nasconde qua nella penombra, speriamo non sia Quasimodo o il mostro di Firenze.”
Alla fine del corridoio fra gli scricchiolii del legno, degli arazzi e della stuoia, c’era qualcuno appoggiato al muro.
Quella sagoma, quella strana forma, non poteva essere che lui, ne ero quasi certa.
Ovviamente, da bravo outsider, ha alzato i suoi anfibi per cercare un posto isolato, se si è messo la mimetica, giuro, vado giù in mezzo alla pista e mi spoglio nuda. Tolsi le scarpe con il tacco per non fare rumore, camminavo come su di un filo sospeso, ad ogni passo, si faceva più chiara la persona.
Son anni che non lo vedo, al tempo tagliò i ponti con tutti e fece bene.
Ogni tanto spio il suo profilo di Facebook, ho pure imparato a memoria la frase che ha scritto:
"Mi troverai nell’angolo della parete più lontana, vicino alla finestra che da sul mare. Sarò là, con un bicchiere in mano ed un sorriso sulle labbra. Distante da tutto, dal centro, dal rumore, dalla ribalta, quelli come me li riconosci subito, troppo diversi per stare nel branco, troppo rari per confondersi con la gente.....]
Fa delle foto molto belle, però non si mostra quasi mai.
So che perse Mati, un paio di storie fallimentari, problemi con il negozio e poco altro.
Si sono scordati di lui o più semplicemente si è staccato da tutto quanto, sta nel suo mondo, come ha sempre fatto, uno dei pochissimi che non si è mai piegato per piacere agli altri, per comodo o per convenienza.
Era un osso duro anche da ragazzo, con il cuore più puro dell’acqua di fonte.
Poi ebbi un incertezza, mi fermai, "Perchè disturbarlo? Se è venuto qua in cerca di solitudine, non vuole rotture di scatole.
Mi farebbe piacere scambiarci due parole, chissà adesso che farà, chissà......
Poco prima di scendere le scale, mi voltai di nuovo verso di lui, aveva il braccio alzato, mi aveva sentito. Tornata nella bolgia dantesca, ebbi quasi una sincope, visto l’andazzo presi la via della porta, mi era passata la voglia, arrivata alla macchina, mi sentii chiamare, la voce era nota.
Mi voltai mentre il cuore fece un balzo, rimasi imbabolata ed incredula nel vedere che il tempo su di lui non aveva avuto effetto, figlio di buona donna. Sempre altissimo, magrissimo e quel qualcosa di dannatamente misterioso che incuteva anche una certa tenerezza.
Un abbraccio e un bacio a fil di labbra e quell’essenza frizzante come il marchio di fabbrica.
Ci sedemmo sotto il gazebo a parlare, storie, anedotti e barzellette, desideri svelati e tante risate...è rimasto lo stesso.
Dalle vetrate macchiate di resina, polvere e polline, il sole ci dette il buongiorno, stavo accusando la stanchezza, lui invece fresco come una rosa.
Mi seguì fino a casa per assicurarsi non mi accadesse nulla, arrivai nel cortile, ci salutammo con un altro abbraccio e un bacio a fil di labbra.
" Titano, non perdiamoci per altri sette anni " dissi
Mi prese le mani fra le sue, non disse nulla, ma capii...
Attese fino a quando non entrai nel portone, dopo scomparve nel comincio del giorno.








Matteo Bio Matteucci 05/11/2016 17:52 813

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Il primo racconto pubblicato:
 
Scatole & ricordi (09/09/2014)

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