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♦ Annamaria Gennaioli |
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Biografie e Diari
I 1474 racconti pubblicati sull'argomento 'Biografie e Diari' |
Ho smesso di parlare, ho chiuso ogni porta e, rintanata nella stanza più buia, mi assento.
Lascio che si inerpichino sul mio corpo inerme, artigli di piante soffocanti, che ricoprendolo, lo risucchiano e annientano.
Come automa, senza volto e senza
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Come erano sguaiati quei tre ragazzi nell’insultare un povero vecchio seduto su di una panchina del parco. Gli avevano gettato addosso, alle spalle, un mucchio di foglie marce e sporche, mentre se ne stava li assorto nei suoi pensieri. Sghignazzavano
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Gli esperti scrittori consigliano di narrare in terza persona una storia anche quando si tratta di un racconto autobiografico, mantenendo l’ anonimato. Ma io non ne sento la necessità . Avevo finito il mio lavoro quotidiano un venerdì, alle cinque
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Â
Per il mio compleanno come regalo una bicicletta < Graziella>; e una a mia sorella. La mia di colore giallo e la sua verde, oppure viceversa, questo particolare non lo ricordo troppo bene, penso gialla.
 Quell’ estate l’ ho trascorsa girando
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Pure questa convention era finita, deo gratias. I più erano incentrati sulle mie forme che sul resto. Su due ore di slide, disegni e proiezioni nessuno ha fatto considerazioni o interventi inerenti. La domanda che andava per la maggiore era "
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Avete mai avuto la sensazione di essere una coscia di pollo con muscoli teneri senza grasso legati all’ osso, di essere divorati da fameliche bocche non più in tenera età con denti aguzzi e taglienti, ecco, oggi mi sento una grassa e morbide coscia
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Facevo il pendolare anche se era più corretto dire schiavo, tutto per portare a casa la cifira di 900 euri al mese. Meglio averla che non, però lavorare 9/10 al giorno, uscire al cantar del gallo e tornare dopo il carosello... beh non era molto leggero.
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Verso le cinque di mattina, mia cognata Laura, specializzanda in anestesiologia, venne da me, mi toccò la spalla e mi disse " Matteo, vieni ". Ero in dormiveglia. Mi alzai evitando di svegliare Silvia e Mattia. Entrai in camera. Mio fratello, in piedi,
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Il percorso della strada brucia il tempo.
Mi ritrovo così nell’ adesso in questo preciso momento già passato con la stanchezza dei passi fatti, con tante pellicole di ricordi che con l’ andare avanti dei passi svaniscono come bolle di sapone senza
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Son passati diversi autunni e le cose stavano cambiando. I giovani divennero adulti e cercarono fortuna in città . Il paese contava 400 persone, la maggior parte anziani. Dopo la morte di mio padre, io e mia madre anche lei anziana decidemmo di
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Le notti erano fantastiche, il silenzio avvolgeva tutto quanto. Nessun rumore assordante, tuttavia, potevi sentire, se tendevi l’orecchio rumori elettrici delle centraline dei pali della luce, qualche civetta e se era stagione estiva chiurli e cicale.
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Mi ricordo come se fosse ieri e son passati quasi 50 anni, quando poco più grande di uno sgabello seguivo di nascosto il mio vecchio. I pomeriggi assolati e caldi in quel piccolo paese a cavallo dell appennino tosco emiliano in mezzo al nulla.
Ci
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La mattina era cominciata cosi, come tante altre. Senza sussulti o sogni da ricatturare. Era una mattina come tante, solitamente c’era già gente che s’affrettava sulle scale, che scendeva. Si sentivano le urla delle madri che richiamavano i loro figli,
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Attonita, scossa, ma bloccata. Fissava il vuoto e piangeva. Muoveva le labbra, senza emettere suoni. Sul primo momento
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Smisi di piangere, almeno per il momento, ma non bastava. L’angoscia era ancora molta. Il dolore alle volte penetrante mi rendeva difficile muovermi, pensare, parlare. Ero goffa. Mi soffermavo sugli oggetti, quasi in catatonia. Non stavo ancora bene.
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Entrati al pronto soccorso, due agenti della polizia mi braccarono facendomi il terzo grado, pelo e contropelo. Raccontai la storia un paio di volte. Venne poi un dottore che mi fece pure una bella ramanzina. Mi fossi fatto gli affari miei, potevo essere
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Immagina di avere un bel giardino, pieno di fiori e alberi da frutto. Sei convinta di avere il pollice verde e infatti il tuo giardino per tanti anni cresce rigoglioso e sano, un vero orgoglio per te e per coloro che lo guardano. È così bello che molti
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Dovevo schiarirmi i pensieri. Ultimamente facevano tappo e diventavano zavorre emotive difficili da lasciare sul cammino. L’ unico modo era prendere lo scooter, abbigliamento consono e musica, sgusciando via per le strade come un ladro. Il cielo
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Dovevo sedermi o sarei finita con il culo per terra e considerando la mia mobilità ci avrei messo radici. Non mi sentivo le gambe ed il dolore era come scomparso. Che fosse in parte psicologico? Mi sentivo stordita e così senza pensare dissi "Ho sete,
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Telefonai al dottore pregandolo di passare, io per evidenti motivi non potevo andarci. Cercai alla meno peggio di sistemare un po’ casa, ma muoversi con scioltezza era fuori discussione. Dovevo disfare la valigia, ma se ripensavo alle settimane passate,
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Stavo passando un periodo non molto positivo, anche se sarebbe più giusto definirlo di merda. L’incidente fu la ciliegina sulla torta. Le settimane di ospedale, l’operazione dall’esito incerto e la conseguente fisioterapia sommata alle altre cose
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365 giorni un anno.....
12 mesi di alti e bassi.
4 stagioni anche se poco definite.
Ci sarebbe da scrivere parecchio, per lo meno una pagina quotidiana di diverse righe per ogni giorno trascorso, ma una vita anonima non tira, un anonimo non se lo
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“ Come è sciocca e superba la convinzione di poter modificare gli eventi prevedendone l'accadimento e stilando con l'immaginazione una lista di possibili soluzioni! Le cose che devono accadere, accadono, al di là dei nostri "desiderata", così come
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Fuori dalle righe
La mia non è stata un’ infanzia felice, ricordo quello sguardo duro di mia madre che mi trapassava di parte in parte ed io mi sentivo così piccola e fragile, un
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En el fondo siempre he tenido la seguridad de que todo pasa en está vida.Nada se está quieto por mucho tiempo, todo continúa en movimiento, aún cuando quisiéramos detenerlo y regresar en el tiempo para enmendar los errores cometidos.
Pero, también
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Mani invecchiate, dure, le tolsero il ciondolo, vecchio ricordo di famiglia, non riuscì mai a ricordare il volto della ladra e descriverlo ai suoi genitori. Non capisce il perché ami tornare bambina ai suoi cinque anni, in braccio a suo padre
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Correva l'anno 1942, una donna partorisce in ospedale mentre la sirena avvisa che bisogna correre ai rifugi. Si tratta di una bambina, ma il padre appena lo viene a sapere va su tutte le furie, lui voleva un maschio e basta! e si sarebbe chiamato Franco!!
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Distratta sperduta nel bosco della sua solitudine senza l’ ombra di un albero, apparve, come una tempesta estiva, un angelo, col baglior della luna che lasciava la notte . Dietro una bancarella con le sue cianfrusaglie, Biancaneve vide le
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La mia nonna pesarese, oltre a un fratello, aveva una sorella, maggiore di lei di due anni.
Si era trasferita a Napoli quando mia nonna stava ancora a Pesaro, negli anni Trenta, perché, dopo che il marito l'aveva abbandonata, lasciandola sola con una
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Ebbi il battesimo dell’ amore annusando una rosa,
era pallida e profumata, il gambo lungo
e le foglie verdi composte in allegria
incorniciarono la prima immagine del sentire il dolce sentimento. Vanitosa, altezzosa senza nessuna pretesa si
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Perché continui a scrivere? Mi chiedo. Per sopravvivere, rispondo, senza esitare di fronte all’ impertinenza della mia razionalità.. Quando hai dentro un vulcano in procinto di scoppiare, quando senti il magma che si dilata e preme e sta per
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Ricordo… come fosse ora. Parecchi anni fa allo sportello si presenta un tipo, forse di una trentina d’ anni, una borsa in tela, credo contenesse una certa mole di quel libretto, con copertina cartonata, che aveva in mano.
Più che di un
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Il percorso della strada brucia il tempo.
Mi ritrovo così nell’ adesso, in questo preciso momento già passato con la stanchezza dei passi fatti, con pellicole di ricordi che con l’ andare avanti svaniscono come bolle di sapone. Fortunatamente
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Quando dico "Mi salva la solitudine", tutti si meravigliano, quasi avessi bestemmiato. E invece io lo ripeto, convinta di aver formulato una grande, inoppugnabile verità.
Che poi, a dirla tutta, soli non siamo mai, perché ci portiamo, accanto e dentro,
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Le notti in ospedale si vivono in così tante maniere, questo era per me un pensiero ricorrente mentre aspettavo buona,
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Prendemmo l’ ascensore, mi resi conto di quanto fosse alto, sfiorava quasi la lampada al neon, io nemmeno se salivo sopra un panchetto. Whiskey mi aveva sentito. Avvisai Matteo che poteva essere guardingo con gli estranei e cercare di morderlo. Mi
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Nell’ aria il profumo di patatine fritte, crocchette di pollo, prosciutto cotto, salsa verde e ketchup.
Guardavo le foto ai fulmini, aspettando che aprisse gli occhi. "Ma dove siamo dentro un cucina? blaterò con i sensi ancora ovattati.
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Correva l'anno 1978 ed il protagonista della nostra storia era un giovane nato e cresciuto in un paese della Puglia a poca distanza dal capoluogo. Era un giovane di belle fattezze, pieno di sogni e tante speranze. Quell'anno, non appena diplomato, si
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Autunno, giornata perfetta per me, a sentire la Lamma, oggi sarebbe stata una giornata di fulmini, vento e pioggia. Avevo preparato lo zaino, la Canon fremeva e le ottiche erano ansimanti, coperta e ombrello. Mi sarei messo al Sale ed avrei atteso
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Uscii dal bagno
e tirai l'acqua come sempre.
Dall'angolo della cucina
mi guardò un ragno
beato nella tela.
Sul pavimento del soggiorno
una grossa macchia di vino
si intonò al mio umore:
“sei come una nota stonata!”
disse la Dea.
Poi
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1474 racconti pubblicati sull'argomento . In questa pagina dal n° 241 al n° 280.
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