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In una piccola parte della nostra vita esistono tanti fatti, storie e momenti in cui molti di noi vivono la loro esistenza e quella degli altri; piccoli scorci di vissuto narrato e ascoltato davanti a un cappuccino o una spremuta d’ arancia. La comunicazione induce a far sentire un po’ meglio chi racconta, così da esternare il bisogno di una conferma oppure un diniego, ma anche il semplice fatto di parlare di un amore impossibile, irraggiungibile. Spesso il cuore ha paura, oppure si mescola all’ egoismo di affrontare una realtà che può solo approfondire un rapporto o annullarlo. Tutto è iniziato alla fine degli anni settanta. Una ragazzina di appena diciassette anni, Laura, incontra un ragazzo più grande di lei, un giovane adulto. Con il solo sguardo le loro anime si sono sfiorate, una dolce carezza suggellata per sempre. Neppure una parola esce dalle loro labbra, ma gli occhi parlano più di mille sillabe e la mente assorbe il momento come una spugna, l’ acqua. L’ incontro da quel giorno si è perso nel tempo e ognuno, l’ ha tenuto segreto nei cassetti più nascosti della mente per non sciupare quel ricordo, insieme alla speranza di poterlo incontrare di nuovo e abbracciarsi realmente. I due personaggi sono vicini e lontani; le famiglie si conoscevano, ma poi ogni nucleo ha preso la propria strada e il ragazzo si è trasferito in città perdendosi nelle nebbie dell’ oblio. La memoria di quell’ incontro è nascosta dentro uno scrigno conservato nella cassaforte dei pensieri. Raggi di sole illuminano la vita e il trascorrere dei giorni è un’ abitudine di tutti; fermare il tempo è impossibile e in quei luoghi nascosti della mente tutto può accadere, ma inconsapevolmente si va avanti. Laura è una ragazza forte e quadrata con i piedi per terra e senza maschere. Vuole arrivare lontano e mette tutto l’ impegno per riuscire nel suo intento. Studia e si diploma. S’ iscrive all’ università, si laurea con ottimi voti e diventa un’ insegnante d’ italiano. Le piace la lingua e giocare con le parole e lo vuole fare per bene con la consapevolezza di saper parlare e scrivere correttamente e di conseguenza sa il latino e il greco e questi le producono l’ immediato guadagno insegnando ai ragazzi più svogliati. E intanto si mantiene. Il tempo passa; nuovi ragazzi si presentano; amori brevi e intensi, ma non come quel primo incontro, anche se la ragazza sembra non pensarci più di tanto. Paolo nel frattempo nella sua città ha trovato un lavoro, buono e redditizio; incontra Clara e come a volte capita, si trova sposato senza rendersi conto del passo fatto. Il matrimonio va avanti nella casa dei suoceri, fino ad arrivare a un grande evento: quello di un figlio. Un bel bambino, ma con il tempo si accorgono di un piccolo problema, forse è la famiglia che non riesce a dare quell’ amore che aiuta a crescere e non a vivere come ornamento di un’ apparente felicità. Lo stare insieme è una tetra messinscena, ma anche la separazione è impossibile. Per far quadrare il bilancio e per il quieto vivere si sta uniti, in casa con compiti ben precisi e l’ appiattimento continua. Ognuno percorre la sua strada divisi e legati da un vincolo che porta in faccia la loro frustrazione e il fallimento persiste facendo ancora danni. Il bambino cresce ma ha tante lacune e nei suoi sogni l’ incubo dell’ abbandono è presente come l’ uomo nero delle favole. Gli anni passano e Paolo trova il suo equilibrio con una nuova fidanzata, una collega bella e agiata, ma vuota interiormente, però appagante dal lato sessuale. La sua dimora è sempre la casa della moglie che per via del suo lavoro è tutto il giorno impegnata nel salone di bellezza. Paolo è libero e di pomeriggio aiuta nei lavori domestici e accudisce alla vecchia madre di lei colpita dalla malattia più feroce della modernità “ Alzheimer”. Paolo, come un piccolo badante filippino; lava, stira, prepara il pranzo e la cena e quando è libero, oltre a passare del tempo con la fidanzata, cura il suo passatempo preferito: la musica. Il suo strumento è la chitarra; suona piccole note melodiose con un amico, l’ unico che ha e che lo capisce e al quale può confidare tutte le sue frustrazioni. Ognuno di noi è un ottimo consigliere e anche l’ amico Massimo gli da buoni suggerimenti e lo invita ad abbandonare tutto e di andare a vivere con Sabina, la fidanzata. Paolo non ascolta; sa benissimo che non ha una scelta. Sabina è una donna più simile a una bambola gonfiabile che a un essere vivente. La cattiveria umana non ha limiti e l’ uomo non si pone mai il quesito che una donna si può annullare per lui pur di stare insieme. L’ egoismo va avanti nella sua grande ascesa e il destino poi ci mette sempre lo zampino. Laura è sempre alla ricerca del suo amore, ma non riesce a trovare quell’ essenza che lei cerca e si dedica anima e corpo al suo lavoro che ama con tutta se stessa. Ha molte amicizie e una in particolare, nata lo stesso suo anno e a distanza di un lampo. Giusi è la sua compagna, amica da quando hanno aperto gli occhi; si chiamavano dalla finestra per andare a giocare e il loro segnale, il suono degli indiani quando correvano liberi al galoppo. “ Ioooouuu”. Laura e Giusi sono cresciute sotto lo stesso cielo. Giusi si era sposata presto con un bell’ imbusto che all’ apparire sembrava un poeta, ma poi si è rivelato per quello che era cioè un piccolo arrivista dalle mille sfaccettature, un semplice dall’ indole anche cattiva. Giusi, ha tre figli da quest’ uomo, uno più bello dell’ altro, ma lui la abbandona subito dopo la nascita del terzo dicendole che non se la sente di fare il padre e vuole la sua libertà. Giusi prende il coraggio tra le mani e non vuole più saperne di quell’ uomo e si trova un lavoro rendendosi indipendente. I suoi genitori sono comunque presenti nella sua vita, una buona spalla anche perché il marito non le passa nulla. Un latin lover da quattro soldi che metterà al mondo altri figli per poi non mantenere fallendo sempre nelle sue attività di ristorazione. Una vita sopra le righe di un’ apparenza sfacciata, quella di saper imbrogliare e poi fuggire per tornare quando le acque sono placate.
Laura rimane sempre vicina all’ amica e la sostiene sia moralmente sia materialmente; l’ aiuto concreto per i ragazzi da seguire negli studi e il loro rapporto è in perfetta sintonia. Nessuna delle due nasconde nulla all’ altra e affrontano così la vita. Belle entrambe non fanno fatica a trovare nuove occasioni, ma spesso si tramutano in infatuazioni senza sostanza e Giusi ha la responsabilità di educare, soprattutto con l’ esempio, i suoi figli. Passano gli anni senza ostacoli; una vita tranquilla da condividere con le piccole cose. Proprio vero che la felicità è alla portata di mano grazie alla bellezza di quello che ci circonda e all’ affetto sincero di una bella amicizia. Tutto questo sazia e nessuno si aspetta altro, anche il pensiero dell’ amore virtuale innanzi al tempo, l’ incontro di Laura e Paolo è offuscato dalle nebbie del reale di quella sana concreta esistenza che ti porta a scegliere la pace immediata. Quando tutto sembra procedere tranquillamente, il fato si fa sentire, un colpo basso che riempie l’ animo di paura. L’ amica Giusi, la compagna fidata, l’ angelo dagli occhi azzurri non sta bene, si sente sempre stanca, all’ inizio s’ incolpa la primavera, ma non sempre le stagioni hanno colpa. Una breve visita medica e analisi mirate, la sentenza è di quelle che non perdonano, un tumore maligno ha colpito la giovane mamma. Giorni neri e angoscianti, il lavoro da portare avanti per le necessità reali; i figli ancora piccoli e il padre assente. Egli si era perso dietro un amore esotico. Giusi stringeva i denti e sopportava tutto anche le conseguenze devastanti della chemio; il sangue avvelenato per uccidere il maligno. Laura sempre con lei sia nei luoghi di sofferenza sia in casa e insieme combattono fino a voler raggiungere la meta. Subì to interventi devastanti al seno e poi riscostruiti. Le terapie e la bella notizia che tutto è scomparso fanno tornare il sorriso e la speranza per affrontare di nuovo la vita. Purtroppo non sempre i conti tornano e dopo qualche anno di tregua si affacciano all’ orizzonte nuove problematiche e la malattia riaffiora. Questa volta è accolta con più angoscia e con la voglia di buttare la spugna, ma è sempre Laura a prendere in mano il timone e conforta l’ amica concretamente e sempre insieme affrontano il nuovo calvario. Questa volta la vittoria è incerta, la malattia riaffiora in tutta la sua violenza. Stringono i denti e con tanta forza di volontà arrivano alla laurea del figlio grande. Questo accade e la gioia è tanta. Tutti i suoi figli sono bravi a scuola, ma il sogno di ogni mamma è vedere almeno un figlio laureato. La lenta agonia ormai è al culmine, le medicine per il dolore fanno perdere la lucidità; meglio non capire altrimenti lo strazio sarebbe doppio. Arriva purtroppo l’ ultimo giorno di vita, quando il fiato si fa corto e si confonde il respiro, l’ attimo prima del grande salto nel buio o nella luce. Nessuno sa cosa ci aspetta dopo quel traguardo, forse un mondo ovattato in cui il dolore è inesistente oppure il nulla. Giusi in uno dei suoi sprazzi di lucidità chiede al figlio una penna e un foglio. Vuole scrivere un biglietto, ha un messaggio da dare all’ amica. Laura si era assentata: l’ incoscienza di Giusi la rendeva inquieta, voleva respirare, uscire per pregare o cercare di capire come mai tanto male si era accanito su quella povera ragazza. Ormai Giusi era una maschera di dolore e lei non sopportava più quel supplizio. Intanto nella camera dove si stava per compiere l’ ultimo atto, Giusi, con una calligrafia incerta, scrive l’ ultimo messaggio.
“ Ciao Laura, io vado via ma sarò sempre con te e come quando eravamo bambine, tu sentirai il mio urlo. Ioooouuu. “ Ti lascio i miei figli" parole scritte stentatamente con l’ immensa voglia di comunicare quel messaggio quel grido di dolore per andarsene in pace.
Morì poco dopo, lasciando nello sconforto più nero i suoi cari ma lasciò anche il suo grande ricordo, l’ amore verso tutti. |
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