Il tempo è pari al nostro passo dentro, lento, veloce, a volte incerto, non dipende dalle scarpe che indossiamo nel cammino, queste, possono essere, mocassini di pelle o scarpe da ginnastica, poca cambia nella percezione. Cambia invece a secondo del sentimento che proviamo, se questo ha lacci stretti per percorrere la strada abbiamo la sensazione che il tempo vola, se ha poi, gli stessi, sciolti da dar fastidio, non legati bene, il tempo è lento, monotono, sembra che mai passa, la strada si allunga, barcolliamo, ci stanchiamo presto, il raggiungimento è lento e faticosa. Vi chiederete raggiungere cosa …
Un luogo, una città, una piazza, un posto qualsiasi, no, non è questo, il raggiungimento è il noi, la comprensione, la serenità, la pace, la porta aperta sul tutto, sullo scorrere dei passi della vita, comprendere la stessa e accettando la morte, la gioia, il dolore, facendone un luogo, un’ agorà, un solo passo, abbracciando la vita così com’è senza volerla cambiare ad ogni costo, senza sfidarla, ma accettandone i percorsi complessi che si formano per leggi a noi sconosciute, ma che servono a migliorarci, a prendere con noi quello che mai avremmo voluto. Fateci caso, quello che più non vorremmo per noi prima o poi ci capita, è come ci fosse un nesso evolutivo in tutto quello che ci accade nel percorso. Non è certamente il caso che propone le nostre pene, è disegno che è in noi fin dal primo passo, dal primo vagito e prima ancora, quando lo spermatozoo o missile, atterra sul pianeta ovulo. La vita è come una palestra si imparano esercizi, si irrobustisce l’ anima, certamente per un’ evoluzione, una legge a noi ignota e universale. Il cosmo forse non si espande … noi ne siamo parte, tendiamo alla coscienza universale, siamo infinitesimali frattali.
Che cosa è il tempo? Se non è invenzione, se non, silenzio. Silenzio ... interrotto da grovigli di suoni e parole costruite da inutili lettere e vocali che viaggiano su binari senza meta e senza stazioni di fermate, fruscii e suoni molesti... rumori di lingue e parole bagnate dall’ umida saliva della bocca. Chiamano questo:< Tempo e comunicazione ... > Prassi relazionale ...
Il vero esistere non è in quello che chiamiamo tempo. Il vero, è il dentro il contenitore che siamo; questo si muove nel silenzio, nel buio di ogni momento: E’ il verbo ... Non è parola è silenzio insieme al raccoglimento. E’ il primo linguaggio ... E’ l’ intuito senza lancette dell’ orologio, e’ la fabbrica di ogni cosa, è il fiume che scorre prima che bagna ogni riva. E’ dentro il silenzio che siamo credibili, netti con noi stessi e gli altri. Senza giudici e senza la ghigliottina del momento, che è parente è parte dell’ inventato tempo dall’ uomo. L’ origine dell’ essere si nasconde dietro la lingua, timido, si cela ... Dove il tutto si muove senza enfasi e rumori ...Questo va oltre, al di là del momento del vasto eterno. |
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