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Quando i soldi non servono

Dramma

"Quando I Soldi Non Servono" (racconto completo)

Il piccolo Giuseppe guardava i suoi genitori con occhi interrogativi, lui non aveva capito niente di quello che il Dr. Beltrazzi aveva spiegato loro, e sua madre, a sua volta domandava allo specialista con voce ansiosa: "Dottore, mi dica, non c’è niente che possiamo fare? non può essere che debba finire tutto così...." non fu capace di continuare perchè un singhiozzo le chiuse la gola.

Il Dr. Beltrazzi, con voce ferma ma insindacabile le rispose: "purtroppo no, signora, la malattia di suo figlio è molto rara, e ancora non ci sono ricerche né tanto meno farmaci o cure disponibili. L’ unica cosa che si potrebbe fare, ma che non posso assicurarle nessun risultato, è portare il bambino in una clinica di Houston, nel reparto malattie sconosciute, lì ci lavorano molti medici, appunto perchè fanno delle ricerche con i malati, praticamente suo figlio diventerebbe una specie di cavia nelle loro mani, non so fino a che punto potrebbe interessarle questa possibilità.

Emma guardò Paolo, suo marito, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, sopraffatto dall’ angoscia e dispiacere che sentiva per suo figlio, l’ unico figlio che avevano e che adoravano sopra ogni cosa al mondo.

Facendo uno sforzo immane per parlare, disse a sua moglie: "io non me la sento di dare mio figlio in mano a dei medici che faranno degli sperimenti su di lui. e in più noi non abbiamo i soldi per fare un passo del genere..." "andiamocene...."

Emma e Paolo presero tra le braccia il loro figlioletto di tre anni, e tenendosi stretti come a volersi proteggere da tutto e da tutti, salutarono il Dr. Beltrazzi con la morte nel cuore e uscirono da quello studio.

Una volta in macchina, Emma disse d’ un fiato, per paura di essere interrotta da suo marito: "è sempre una possibilità Paolo, una possibilità che noi non possiamo negare a nostro figlio! pensiamoci! non chiudiamo l’ unica porta che ci è rimasta aperta!!!"

Paolo, girandosi verso di lei quasi con rabbia: "ma non capisci che nostro figlio sarà sottoposto a chissà quali cure con sostanze nocive e pericolose, per arrivare a niente? questa clinica esiste da anni, e non sono mai riusciti a trovare qualcosa per "questa" malattia, perchè credi che proprio ora la troveranno per nostro figlio? non ti illudere Paola!!!! loro hanno bisogno di gente disperata come noi per poter continuare a andare avanti, e quando trovano le medicine giuste fanno arricchire non solo loro, ma i laboratori e le farmacie di tutto il mondo!!!! svegliati!!!!!"

"A me non importa chi si arricchirà o cosa succederà dopo!" urlò tra le lacrime Paola, "io so soltanto che nostro figlio morirà e noi non avremo fatto nulla per salvarlo, questo è quello che so!!!!"

"Calmati, dai, siamo scossi tutti e due per questa notizia, adesso andremo a casa, ci rilasseremo, e dopo parleremo con calma..." ma, arrivando a casa, trovarono un’ altra brutta notizia, infatti, si dice sempre che le cattive notizie non vengono mai sole... sotto la porta d’ ingresso c’ era un telegramma, veniva dal loro paese, la mamma di Paolo era deceduta. Paolo si lasciò cadere sul divano, coprendosi la faccia con le mani e pianse a lungo, come non aveva pianto mai...

Era passata una settimana dalla notizia, Paolo era andato al funerale di sua madre, e ora doveva recarsi dal notaio perchè doveva assistere alla lettura del testamento, assieme a suo fratello Dario. Avrebbe voluto evitare questo ulteriore disagio, visto che lui e suo fratello non si parlavano da molto tempo, tanto che nemmeno al funerale della loro madre si erano detti una parola.


Ma doveva andare, era necessario, e con fatica si recò allo studio del notaio; suo fratello era già arrivato e aspettava seduto nel piccolo salottino. In quel attimo apparve la segretaria dicendo che il dottore sarebbe arrivato in ritardo per un inconveniente dell’ ultimo momento. I due fratelli erano seduti uno di fronte all’ altro, in silenzio, finchè Dario, schiarendosi la voce gli disse: "Al funerale ho incontrato dei nostri amici che mi hano detto del bambino, mi dispiace veramente tanto..." Paolo lo guardò e con un nodo alla gola lo ringraziò, avrebbe voluto aggiungere altro, ma suo fratello si avvicinò a lui e commossi entrambi si abbracciarono in silenzio. A quel punto li fecero entrare e il notaio diede inizio alla lettura del testamento.

Paolo sapeva dell’ ingente patrimonio della sua famiglia, ma mai avrebbe immaginato che gli sarebbero toccati cosi tanti soldi, era sbalordito, incredulo, era diventato ricco! e questa gioia la sentiva soltanto perchè avrebbe potuto portare suo figlio non solo a Houston, ma ai migliori centri del mondo! era talmente euforico che si sentiva male, avrebbe cantato, ballato, urlato a tutti la sua contentezza!!! Dopo aver salutato suo fratello, con la promessa che si sarebbero rivisti al più presto, se ne andò in fretta, non vedeva l’ ora di raccontarlo a sua moglie!

Partirono tutti e tre per Houston dopo nemmeno un mese, il tempo necessario per tutte le pratiche da sbrigare per riscuotere tutti i soldi che sua madre gli aveva lasciato, era come se avesse saputo che ne avrebbe avuto tanto bisogno, invece se ne andò, senza sapere nemmeno che il suo nipotino stava così male. Da morire senza speranze...

I mesi volarono a Houston, ma furono un incubo per loro, non passava giorno che non venissero a prelevare il sangue a Giuseppe, lui piangeva ogni volta, e ogni volta era come se a loro genitori strappassero un pezzo di cuore. Analisi a non finire, pillole di tutti i colori, a tutte le ore, il loro bambino si spegneva sotto i loro occhi. I medici dicevano che stavano facendo tutto il possibile per aiutarlo, ma i risultati erano evidenti.

Decisero di andarsene da lì. Presero Giuseppe, e senza nemmeno dirlo ai medici e infermiere, se ne andarono, come se stessero fuggendo da quel posto che era soltanto un laboratorio con povere cavie, tale e quale come li aveva informati il Dr. Beltrazzi. Da quel momento andarono ai migliori centri ospedalieri, cercarono i migliori luminari che potessero esistere sulla faccia della terra, alloggiavano nei migliori alberghi per dare al bambino tutti i comfort che avesse avuto bisogno... non ci fu niente che non tentarono, persino una specie di stregone molto conosciuto in India, che con oli, danze strane e fuoco acceso intorno a Giuseppe, invocava non si sa bene quali misteriosi personaggi... ma purtroppo non ci fu niente da fare...

....Quel pomeriggio, quando il sole incominciava a scendere sopra l’ orizzonte del mare, dei colori meravigliosi esplodevano in cielo . forse festeggiavano l’ arrivo di Giuseppe, piccola creatura sofferente di un male incurabile, che ora era sicuramente tra gli angeli, sorridente e felice, finalmente libero da quella tortura, che noi umani vogliamo infliggere ai nostri cari, per tranquillizzare la nostra coscienza, per poter dire senza vergogna, "abbiamo fatto tutto il possibile"!

E i soldi? si, tanti soldi erano stati spesi, ma non erano serviti a niente....


franca merighi 42 30/09/2017 15:20 1737

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Era il 1942 (13/07/2017)

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