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"Fata Pratolina e la Formica Birba!"

Fantasy

Fata pratolina ogni mattina al risvegliar del sole, con entusiasmo si soffermava ad ammirar la bellezza del paesaggio, ed ogni stelo, ogni fiore, insetto o animaletto che abitasse nei suoi prati.

La primavera tesseva il manto con candide margherite che festose crescevano gloriose, mentre fata pratolina ogni giorno con ardore seminava, prati, valli e monti per andar a tappezzar con fiori ogni monte ed ogni valle, e rallegrarsi gli occhi dai colori naturali ed inondare di profumi spazi e luoghi. Il vento divertito va a smuover steli e corolle, ed or fugace or lieve o con enfasi di gloria, sbruffa e saluta la terra mentre Fata pratolina trae benessere da quell’ alito gentile.. Pratolina è orgogliosa dei suoi lunghi capelli e del suo biondo grano ad incorniciarle il viso, che il vento con cordialità smuoveva soffiandole baci!

La fata giocosa e sorridente vive di quei piccoli voli. Il vento la saluta in segno di gradito apprezzamento, ed allegro e contento scompiglia la chioma di Pratolina ed esprime il suo parere; ” oh Fata ammantata dal buon profumo di viole, indossi l’ abito dei prati e nel mondo t’ aggiri orgogliosa, il vento a te s’ inchina e con lievezza sui steli dei fiori con armonia ci soffio!".

Il vento era orgoglioso della Fata ed ogni sua opera apprezzava.

La fata s’ aggirava tremula e leggera in ogni campo, ed ogni luogo osservando la flora e la vegetazione che mamma primavera con amore e splendore custodiva.

Ed ogni abitante di quei luoghi alla Fata era affezionato, la Fata festosa ricambiava come una grande famiglia tutti amava. "Tutti per uno, ed uno per tutti."Era un giorno come tanti ed un’ ape andò da Fata Pratolina ad esporle il suo problema;“ "oh Fata quest’ anno sui prati ci sono fiori ammirevoli e profumati e ben vestiti di colori, ma vedi a noi api non è consentito di produrre molto miele, la produzione del polline è bassa e non riusciamo ad empire le cellette di buon miele? ”

"La fata cercò di tranquillizzare l’ ape;"dovrete aver pazienza, ancor fa frescolino, ma la primavera è alle porte, vedrete che fra qualche giorno, i vostri alveari saranno colmi di produzione e l’ annata di miele sarà ottima!" L’ ape soddisfatta salutò Fata Pratolina ed andò per la sua strada! La fata svolazzando fra campi incolti e seminati, ammira fiori e campi di grano, orzo, avena, e sulle valli e le pianure emozionata vola, dominando il panorama dall’ alto del cielo.

Arcobaleni di fluorescenti colori circondano spazi e cieli ed il suo sguardo è ammagliato da tal visione naturale, la natura era del suo antico splendore, imponente e maestosa e Fata aveva il privilegio di ammirarne da vicino la bellezza.

La primavera era alle porte ed ogni semina si preparava ad un buon raccolto di frutta, ogni petalo cresceva gioioso, ed ogni stelo dritto e possente ergeva verso il cielo, la pioggia scendeva copiosa a dissetar la terra, era una primavera piovigginosa, ed i prati verdi smeraldo da ammirare. Ogni insetto e animale aveva un tetto per ripararsi, ed una piccola casa ove abitare. La talpa si nutriva di radici e bucava la terra di ogni prato, raccogliendone ogni radice saporita che incontrava nei cunicoli della terra.

Le farfalle volteggianti vibravano su corolle di fiori, or ad ali aperte, or ad ali chiuse addolcendo i paesaggi di colori. Le lepri felici e serene si rotolavano nell’ erba alta e fresca, mentre i fiori sorridenti nel vederli correre veloci si inchinavano al passaggio.

Fata pratolina festosa in ogni cielo, ed ogni luogo andava ad ascoltar il suo popolo per poterne soddisfare ogni richiesta. Un dì volando quà e là, su prati e sui fiori qualcuno la chiamò;“ Fata pratolina sono Birba la formica?” Son una formica laboriosa, ed amo la mia casa e la mia terra, abito in una grande città ove ogni formica ha la sua abitazione, il granaio per le provviste da riempire per l’ inverno per far mangiare le famiglie, l’ inverno è freddo e lungo e la terra non produce quasi niente, ed ha poco da donarci.

Parlo a nome del mio popolo;"Fata Pratolina di te abbiamo molta stima, la nostra città è stata presa d’ assalto da una talpa micidiale, sta demolendo case e granai fra non molto la nostra città verrà divorata;"come possiamo fare amica nostra per poter sopravvivere?"

La Fata si mise a pensare il da farsi, ed escogitò un’ idea geniale.

"Birba dovrete agire bene e con prudenza, non è facile spodestare una talpa, lei ha il potere di lavorare nascosta ed a voi piccole creature vi calpesta, dovrete lavorare con sudore se volete salvare la città”! "Ascolta unite e compatte dovrete scavare una galleria che affianchi la sua galleria per poterla portare in un altra direzione. Questa operazione non è semplice ma vedrete che di lei vi libererete, con pazienza e perseveranza.

Aperta la nuova galleria dovrete, pian piano trasportare tanta terra ed occultare la vecchia galleria e solo riuscirete a confonderla e di lei liberarvi, insomma dovrete imbrogliarla ma essendo unite una, con l’ altra, con gran fatica e sudore, cara Birba potrete vincere la battaglia.!"A Birba piacque l’ idea e ringraziandola salutò Fata Pratolina promettendole che sarebbe tornata in seguito a dar notizie, se il suo suggerimento avesse avuto la meglio sulla talpa. Le formiche si unirono a milioni e milioni, e si misero tutte al lavoro e iniziarono a scavare la nuova e lunga galleria per poter deviare la talpa micidiale verso un altro luogo. Avrebbero chiuso la vecchia galleria, ed a metà della nuova galleria avrebbero aperto un varco comunicante, fra la vecchia e la nuova e la talpa finalmente avrebbe deviato altrove non accorgendosi di nulla e loro avrebbero salvato granai e abitazioni. Le formiche scavarono e scavarono la terra facendo un cunicolo e scavando, scavando senza sosta notte e giorno, con estenuanti turni. Dopo aver tanto scavato un giorno ai loro occhi comparve la luce e con grande meraviglia scorsero il cielo, sopra ad una spiaggia erano arrivate sul mare: Oh con ammirazione esclamarono; “ com’è bello il mare?” Le formiche non avevano mai visto il mare e pensarono che la talpa, sarebbe stata molto bene, avrà cibo in abbondanza, pesci, granchi, e tant’ altro, soddisfatte continuarono a lavorare. Chiusero la vecchia galleria per impedire alla talpa di tornare nella loro città e con parsimonia e buona volontà. La nuova galleria avrebbe portato la talpa fino al mare e con fortuna la talpa non sarebbe più ritornata.

Lavorarono giorni e giorni fino allo stremo, le piccole formichine e la loro amica Birba, stanche e sfinite caddero in letargo per giorni dormirono come ghiri, e quando si svegliarono con grande meraviglia videro che tutto era in ordine ed ebbero e la speranza rifiorì nei loro cuori. Giorni a seguire la talpa non venne più, erano riuscite nell’ intento di farle trovare un nuovo alloggio e nuovo cibo. Il popolo formicaio fu grato a Birba per averle salvato case e cibo e Birba parlò al suo popolo; "Andrò a ringraziare Fata pratolina è lei che ci ha tolto da quest’ impiccio altrimenti la talpa non avrebbe lasciato la nostra città!."Birba partì decisa ed andò da Fata pratolina la trovò intenta in mezzo ai prati fioriti la chiamò;“ Fata pratolina? La Fata corse da Birba sorridente;“ ehi Birba com’è andata con la talpa?” Ah fata è andato come avevi previsto abbiamo lavorato giorno e notte ma non è più tornata nella città, ed abbiamo salvato i granai altrimenti quest’ inverno avremmo sofferto la fame. Fata porto i ringraziamenti e la gratitudine da tutta la mia comunità, siamo state entusiaste del tuo suggerimento!” La Fata con umiltà;

Birba siete state magnifiche ed ammirevoli e qualcosa alla vita avete insegnato,

avendo dimostrato che le battaglie non si vincono da soli, l’ unione fa

la forza, un popolo unito sempre vince e voi avete vinto con determinazione sconfiggendo la talpa con caperbietà di gruppo.

Il gruppo può determinare vittorie, anche in battaglie che sembravano impossibili,

con amore ed unione si diventa forti!”” Grazie Birba continuò la Fata di esser venuta a portar notizie e se di me avete bisogno saprete dove trovarmi, ma spero che anche da sole ve la caverete bene!”" Tanti saluti alla tua comunità Birba a presto!"

Birba ricambiò i saluti e partì avendo addosso una nuova verve e verso casa felice s’ incamminò.

Pensando fra sè! L’ unione fa sempre la forza!


Adele Vincenti 30/03/2020 16:03 847

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«(Tutti i diritti sono riservati come per legge)
Adele Vincenti
25 Marzo 2020
»

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