Or la fiaba si racconta e la voglio raccontar
tu Adonella nascesti in un bel bosco
fra gli alberi parlanti che estasiati ti vollero adottare,
e di vocio in vocii annunciarono al bosco che era nata una bambina.
Era piccola e carina di bellezza sopraffina
e per coccolarla ed ammirarla gli alberi aprirono le braccia
e la deposero dolcemente fra i rami e ramoscelli e
felici la strinsero per farla riscaldare e
per addormentarla adottarono tanti canarini a cantar la ninna nanna.
Gentil erano le loro mani un far di naturale cuore ad abbracciar la bimba
e con lo scricchiolio dei ramoscelli gentilmente le accarezzavano il tenero visino..
Nacque a fil di voce Adonella e di quel bosco prese le sembianze
fu ad un giunco somigliante, per capelli avea foglie verdi, rosse e gialle e
per occhi avea due giuggiole mature, piedi e mani erano radici attecchite nella terra.
Bimba Bimba che fortuna la tua essenza e la clorofilla e l’ albero del fico del suo latte ti nutrì
e ci fu l’ ape baldanzosa col suo miele ti addolcì.
Gli uccellini orchestrali ti eseguirono concerti e tu bimba crescesti a dismisura,
ma un dì senza preavviso passò in quel bosco un cacciatore di cinghiale
e di te s’ innamorò e rubandoti agli alberi e all’ allegria ti portò via da lì
e del suo regno principessa ti coronò ma non si accorse che a te qualcosa mancò..
Lui non capì!
Gli alberi parlanti piangenti e
straziati dal dolore si misero ad ululare ed innalzando la voce oltre le cime
facevano un gran vociferare e il vento che passò di lì udì
quel pianto e lo rubò, portandolo con sé e ovunque lo sparpagliò.
Ad un trato Adonella dal suo castello da principessa udì quel straziante pianto
che gli alberi espandevano all’ orizzonte e riconobbe quel pianto addolorato e
corse verso il bosco e mentre correva un pensiero la martellava,
e lì che voglio essere e lì son le mie radici..
Per dormire ho il manto soffice delle foglie e per cullarmi i loro rami
le radici ho affondato nella terra e non v’è luogo che ami più di quì.
Il mio Paradiso è con gli alberi e son loro ch’io amo,
Adonella stanca s’adagiò fra i cullanti rami e
serena s’ addormentò!