Flavio fu eletto sindaco di Amardolce con una maggioranza schiacciante.
Il 64 % della popolazione gli votò perché era riuscito a formare una lista civica che comprendeva più o meno quasi tutti i partiti italiani, dalla « Lega Nord» a « Rifondazione Comunista».
Giuliano aveva la politica nel sangue e dopo essere stato consigliere, assessore comunale, vice- sindaco, presidente della comunità mondana, riuscì a diventare sindaco con una lista che si chiamava «Vivere Amardolce».
Nonostante il fatto che il suo vero mestiere fosse quello di rappresentante di commercio, « Flavietto», come lo chiamavano tutti al paese, era un ottimo sindaco.
Controllava scrupolosamente il lavoro dei dipendenti comunali, si informava scrupolosamente prima di firmare qualsiasi documento che poteva creargli dei problemi giuridici, non accettava mazzette dagli imprenditori del paese, non truccava gli appalti…
Insomma, era il sindaco di tutti: onesto, competente e socievole.
La sua scrupolosità era proverbiale. Studiava meticolosamente ogni permesso del personale che lavorava al comune per non fare torto a nessuno. Era amato anche dai consiglieri d’ opposizione che gli riconoscevano competenza e esperienza politica.
« Flavietto» era sposato con Michela, una donna molto attraente, ma poco socievole, che gli aveva regalato due splendidi figli maschi: Gianluca e Michele.
La coppia non andava d’ accordo, ma si faceva vedere insieme a messa la domenica, o in occasione di feste patronali o istituzionali.
Michela aveva almeno un migliaio di scarpe di ogni tipo, che esibiva in ogni momento: adorava la letteratura russa, le fiction televisive e i film di spionaggio.
Gli elettori avevano dato poco peso alla figura della moglie del sindaco che viveva apparentemente una vita insipida all’ ombra del marito.
Molti amardolcesi pensavano che Michela fosse asessuata e priva di personalità, anche se molti maschi apprezzavano il suo fondoschiena che era indubbiamente seducente e provocante.
In paese, si sussurrava che la coppia vivesse separata in casa e che non divorziasse ufficialmente per inerzia.
Al termine del suo mandato, « Flavietto» propose di installare delle videocamere a circuito chiuso su tutto di territorio di Amardolce per motivi di sicurezza e per controllare la viabilità.
Insistette di metterne una anche davanti alla piattaforma ecologica perché, di notte, alcune persone riversavano immondizia davanti al cancello.
La proposta del sindaco fu votata all’ unanimità.
Dopo alcune settimane di lavoro, sotto l’ occhio vigile del sindaco, le videocamere furono tutte installate.
Francesco, il vice- comandante dei vigili urbani, segretamente innamorato della moglie del sindaco, visionava i video della notte e, dopo essersi accertato che non ci fosse niente d’ importante da segnalare al sindaco, li cancellava sistematicamente.
Francesco non andava d’ accordo con Marco, il suo diretto superiore, perché lo considerava «un usurpatore, un incapace e un parassita, messo a capo dei vigili urbani dalla politica e dai poteri forti».
Il 4 aprile, ci fu una terribile tempesta durante la notte che fece molti danni ad Amardolce.
Il giorno dopo, Francesco chiese urgentemente di essere ricevuto dal sindaco perché voleva comunicargli notizie importanti e riservate.
« Flavietto» lo ricevette privatamente nella sala del Comune.
«Il vento ha spostato la videocamera posta in prossimità della piattaforma ecologica e l’ ha indirizzata casualmente verso il parcheggio dove vanno di solito le coppie a scopare».
Il sindaco guardò il vicecomandante dei vigili urbani con malcelata diffidenza.
«Che cosa hai visto di così terribile nella registrazione di quella videocamera?
«Non so come dirtelo…»
«Dimmelo subito, sennò ti sbatto a dirigere il traffico!»
«Ho visto tua moglie che scopava in macchina…»
«Come fai ad essere certo che fosse proprio lei, se stava infuriando quella maledetta tempesta?»
«Ho controllato ripetutamente il numero di targa della macchina. Risulta intestata a tua moglie».
Il viso del sindaco divenne paonazzo per la collera, ma fece uno sforzo immane per non esplodere come una mina vagante.
«E con chi stava scopando mia moglie?»
Il vice- comandante dei vigili urbani si fece coraggio e gli sussurrò, dopo essersi guardato attorno con circospezione: «Con Don Nicola, il prete del paese».
«Non è possibile! Mia moglie che scopa con un prete, proprio sotto la videocamera di quella maledetta piattaforma ecologica! E in più, proprio prima delle elezioni comunali!».
«Nessuno è a conoscenza del contenuto del video, all’ infuori di noi due…», rispose Francesco con un pizzico d’ ironia.
Il sindaco diede l’ ordine al vigile di distruggere immediatamente il video.
In realtà, Francesco distrusse il video soltanto dopo averne fatto una copia che conservò scupolosamente nel suo ufficio.
Qualche giorno dopo, Francesco fu promosso Comandante dei Vigili Urbani di Amardolce e Marco fu collocato anticipatamente in quiescenza.
Nel frattempo, uno studente delle Scuole Superiori del paese, che era in A. S.L. presso il Comune, scoprì « accidentalmente» il video hard in una cassetta della scrivania del vigile e lo riversò su YouTube, dove venne visualizzato, in qualche giorno, da centinaia di migliaia di persone.
A nessuno venne in mente ovviamente che Giacomo, lo studente in A. S.L. presso il Comune di Amardolce, fosse il nipote del neo Comandante dei Vigili Urbani e che fu lui stesso a dargli il video hard per vendetta perché la moglie del sindaco non cedette mai alle sue ripetute avances.
« Flavietto» non fu naturalmente rieletto sindaco e la moglie continuò a collezionare amanti di ogni età.