E' dal contrasto con la vita che nasce qualcosa di notevole nell'arte.
Chi svolge un lavoro poco gratificante sarà portato ad inventare dei mondi paralleli e fantastici (vedi Kafka, ad esempio) .
Chi ha perduto la giovinezza e la salute sarà tentato di recuperarle in modo ancora più splendente (vedi Proust) .
Chi vive in compagnia di donne volgari, interessate e poco stimolanti sarà in grado di idealizzare amori purissimi, dove il connubio dello spirito e della carne dona estasi sopraffine (vedi Baudelaire) .
Chi abita in luoghi scarsamente visitati dal sole, lo inseguirà con tutte le sue forze e con tutti i suoi mezzi, fino a raggiungerlo davvero, a volte (vedi Van Gogh) .
Chi nasce in una famiglia troppo borghese sarà irrimediabilmente attratto (equivocandosi, magari) dalla vita dei ceti più bassi e emarginati, dalla devianza (vedi De André) .
Chi si trova sotto dittatura politica riuscirà a rendere ermetico il suo messaggio, a rarefarlo talmente da fargli raggiungere un livello artistico altrimenti inimmaginabile (vedi Montale) .
Le espressioni artistiche che dipingono, esaltandole spesso, le stesse contingenze dalle quali traggono origine non hanno il medesimo vigore, restano valide come documenti storici, spesso propagandistici, senza avere la stessa forza delle altre: si pensi agli artisti di corte, a quelli sovietici, al verismo, al naturalismo, a D'Annunzio, ai dolciastri poeti napoletani come Salvatore Di Giacomo, e via dicendo.
Ringraziamo i lavori sgraditi, l'età che avanza, i malanni che incombono, le famiglie asfissianti, le località poco amene, l'arida società borghese, la più o meno larvata dittatura: senza di loro non sarebbero nate, per contrasto, tante eccellenti forme di arte!