Arrivati a casa sua mille pensieri mi passavano davanti, mi toccavano i sensi e ripartivano veloci come aerei.
Starò correndo troppo? mi chiesi.
Scesi dalla macchina ripetendomi di stare calma, ma la mente tornava a quella scogliera.
L’ ultima volta che sono andata a casa di un uomo avevo ancora la fissa per i militari.
Aspettava con un’aria molto tranquilla.
Chiese se avevo paura dell’ ascensore, risposi di no.
Mi fece entrare e si mise dietro di me.
"Premi 4" disse.
Le porte si chiusero e..... cosa stava facendo... comiciò a toccarmi le spalle, il collo, mi sfiorò le orecchie. Un brivido assurdo. Le sue mani nella mia camicetta.
La luce delle scale si spense. Dalle vetrate filtrava una modesta luminosità.
Dai reni passò all'inguine.
Poi dentro i jeans, cominciò a toccarmi.
Ansimavo, gran parte dei miei dubbi si stavano sciogliendo.
Mi strinse. Percepivo chiaramente il suo cuore e la sua vitalità.
Mi dette le chiavi, disse di aprire la porta di casa.
Al buio, sempre un po' brilla e con i sensi ovattati.
Le sue dita dentro di me.
Con fatica, ma piacere riuscì ad aprire.
Una tenue luce ci accolse. Profumo di lavanda.
Il faro illuminava la stanza. Potevo vedere ben poco, stavo per lasciarmi andare del tutto.
Chiuse la porta con le gambe.
Mi spingeva piano, verso il divano sempre carezzandomi.
“ Maria che mani ”.....Dovevo andare in bagno, mi scappava la pipì, ma non volevo che si fermasse.
A fil di voce e di labbra dissi " Pipì. " Uscì lentamente.
“ In fondo al corridoio. Ti aspetto qua. Fai con calma”. rispose.
Arrivata davanti al bagno, notai la porta a destra socchiusa, filtrava una luce blu/ rossa che illuminava tutta la stanza. Sbirciai, mossa dalla curiosità.
La sua camera.
“ Porca Eva, quanta roba. Che affare è questo aggeggio? ” Poster al muro, il letto, la tv e tante altre cose. Restai fuori, volevo rispettare la privacy.
Entrai in bagno. Pulito, in ordine.
Feci le mie cose, mi rinfrescai il viso e tornai in sala.
Lo vidi in piedi alla finestra, sembrava nudo.
Il faro passava.
Ero eccitata quanto curiosa.
Si avvicinò.
Era nudo. “ Madre natura è stata generosa con lui”.
Carezze e baci.
Il divano ci accolse.
Volarono i jeans, camicetta, rimasi in biancheria.
Mi toccava i seni poi la pancia. Giù verso le ginocchia poi lentamente cominciò a baciarmi il collo, poi i seni e giù fino all'inguine.
Chiusi gli occhi, respiravo velocemente, la passione faceva da padrona, brividi ovunque.
Mi strinse le mani.
Incapace di un semplice pensiero, completamente assuefatta, arresa.
Mentre la sua lingua delicata, entrava dentro di me.
Fremevo e godevo.
Volevo dargli piacere, ma stavo troppo bene.
Non so quanto tempo, non so per quanto persi contatto con la realtà più di quanto ero disposta a fare. Aprii gli occhi lentamente per gustarmi ogni istante.
In un breve attimo, vidi che aveva diversi tatuaggi.
Mi sedetti e feci cenno di avvicinarsi, volevo sentirlo, volevo dargli piacere.
Lo toccai.
Mi raccolse i capelli, mentre presi a baciarlo, vedendo la sua reazione esplosiva volli sentire il suo sapore.