Ho edificato case per i miei libri.
Il palazzo centrale è il più vecchio, quello a destra del centrale è il secondo, e quello a sinistra è il terzo.
Inoltre vi sono due piani pensili alla sinistra del terzo edificio, ed un lungo altro piano pensile, a forma di elle, alla destra della seconda costruzione.
Il palazzo centrale ha dodici piani, il secondo edificio ha undici piani, e il terzo palazzo ha nove piani.
I libri, miei inquilini, sono più di mille: non pagano l'affitto, ma mi ricompensano meglio che se lo pagassero, con il piacere che mi danno quando si lasciano leggere o anche soltanto toccare.
Oltre ai libri, sono alloggiati anche dei dischi, di varie epoche e dimensioni.
Scriverò qui soltanto di alcuni inquilini, quelli che hanno una storia particolare.
Nel palazzo centrale, al sesto piano, alloggia "Sodome et Gomorrhe" di Proust. E' un "livre de poche" . Avevo comprato, nell'agosto del 1971, gli altri sette volumi della "Recherche" dai "bouquinistes" dei Lungosenna, ma ero tornato a casa senza riuscire a trovare l'ottavo. M'ero rivolto, a Parigi, anche ad un libraio, ma il commesso, giovane come me (avevo vent'anni) , m'aveva detto che non mi conveniva comprare un'edizione di lusso dell'opera. Così scrissi alla casa editrice, e "Sodome et Gomorrhe" mi arrivò per posta il 16 maggio 1972.
Dovetti andare appositamente alla Posta centrale di Napoli per effettuare il pagamento, che fu di circa quattro volte maggiore dell'effettivo prezzo del libro (quasi duemila lire, anziché cinquecento) .
Ho finito di leggerlo solo pochi mesi fa.
Al settimo piano si trova "O meu sonho de agora. Contos singelos" . L'ho trovato su una bancarella di Via Foria a Napoli il 15 aprile 1992, pagandolo, mi sembra, mille lire.
Sono semplici racconti portoghesi di Beatriz Arnut, editi nel 1936 a Lisbona dalla "Livraria Bertrand" .
La cosa più interessante del libro è la dedica iniziale, datata 17/1/1937 e firmata dalla stessa autrice: "Ao talentoso escritor e distinta individualidade, Ex.mo Senhor Dr. A. M. , com muito apreço pelos seus belos trabalhos literários" .
Chi era questo dottor M. ? Probabilmente un Italiano che viveva allora a Lisbona e che, tornato a casa in Italia, portò con sé il libro, finito poi, alla sua morte, in mano a qualche figlio o nipote che, non conoscendo il portoghese o non apprezzando una sia pur modesta letteratura, andò a venderlo al libraio dal quale io poi lo acquistai.
All'ultimo piano trovano posto una trentina di "long playing", tra cui undici "33 giri" di Georges Brassens, comprati a più riprese nei primi anni Ottanta nell'allora forse maggior negozio di dischi di Napoli, alla Galleria Umberto.
Ci sono praticamente tutte le canzoni di Brassens, tranne quelle della prima raccolta (con il famoso "Gorille" ) , che trovai solo molti anni dopo, in CD .
L'ultima volta che andai in quel negozio mi portai a casa cinque o sei dischi del cantautore e poeta francese, ricevendo i complimenti per i miei gusti musicali dal gestore: "Bel colpo, - mi disse - se lei non li avesse presi li avrei sicuramente sottratti alla vendita e portati stasera per sempre a casa mia! " .