Come un turbine sembra prendere il sopravvento quel pensiero assillante e logorare, con la sua insistenza, le fibre mentali..quasi assottigliate nel percepire un senso di malessere oscuro e opprimente .
Sembra incredibile, come il nostro senso di masochismo, sia a volte fortemente accentuato nella coscienza, quasi inabile a proporre, in quei momenti, considerazioni alternative o posarsi su inclinazioni mordenti, che possano, in qualche modo, risollevare l’andamento generale dell’organismo, fermentato di pigmenti negativi.
E’ davvero inspiegabile questa forma di autolesionismo che si genera in noi, con una forza inarrestabile, diretta a sottolineare, energicamente, l’inestricabile situazione di cui siamo vittime, ingigantita all’ennesima potenza e avvolgente nelle sue spire soffocanti.
Accade poi casualmente, che un’inezia del giorno, con la sua diversità, ci allontani da quelle sgradevoli sensazioni e, ripreso, da parte nostra, il controllo della mente, si indirizzi l’attenzione sugli eventi del momento, scanditi in un succedersi quasi innovativo che ci suggestioni e ci trascini in una dimensione mentale sconosciuta, apportatrice di nuove sfumature, inedite e riconducenti a un effetto inaspettato e piacevole che sembri risollevarci.
In realtà siamo noi a instradare le vie del pensiero e a condurle in luminosi orizzonti o inabissarle in melmosi meandri intransitabili. E in quei momenti d’inquietudine, riuscire a intravedere risalite planetarie, significa avere l’esatta cognizione di noi stessi e la padronanza, in ogni attimo, delle nostre reazioni che sono controllabili e mutabili nel cromatismo della nostra volontà.