La giornata era iniziata male, la sveglia non era suonata, mi svegliai alle otto meno dieci e nel
mettere i piedi giù dal letto incontrai il liquido e ancora caldo bisognino di quell'infame del mio gatto che dopo aver commesso il fattaccio se ne stava a guardarmi comodamente sdraiato sul letto,non c'era tempo per sgridarlo era tardi,una tappa in bagno,un caffè veloce e poi di corsa verso l'ufficio.Come se il mondo ce l'avesse con me guarda caso fuori diluviava ed io piena di scartoffie dato che
nel disordine non avevo trovato
la cartella non potevo di certo tenere in mano anche l'ombrello,optai quindi per l'impermeabile col cappuccio che non servì però ad evitarmi una bella lavata,corsa folle fino alla stazione affollata come sempre,quando arrivai il treno stava partendo,in quello stesso istante se avessi potuto avrei ammazzato
qualcuno,il mio umore stava vacillando e recandomi allo sportello per sapere gli orari dei treni
pensavo che gìa mi stavano aspettando tutti per la riunione, come nella più classica delle sfighe il treno sarebbe passato un ora dopo,con le mani sempre impedite presi dalla tasca con notevole difficoltà il telefonino per chiamare il capo con immancabile ramanzina da parte sua, i colleghi erano già in postazione e mancavo solo io motivo per il quale la riunione non poteva avere inizio.
Cercai allora di prendere un taxy ma tutti sfrecciavano stracciandomi visto che già non ero abbastanza bagnata ma nessuno mi degnava di uno sguardo. "Ma com'è possibile!!!" escalamai ormai viola dalla rabbia, nemmeno un taxi libero in questo mondo di merda!! Mentre cercavo invano di districarmi da quell'assurda folla un tizio che non era di certo più calmo di me mi si lanciò addosso
e i miei documenti in men che non si dica furono in terra bagnati fradici, a quel punto la mia vista diventò nera e le mie urla forse nemmeno dettate dal cervello arrivarono al cielo, " io ti ammazzo!! perchè non guardi quando cammini?? e tutta un altra serie di parolacce mentre lui si scusava aiutandomi a raccogliere le mie carte ormai per lo più irrecuperabili, "mi scusi non l'avevo proprio vista mi dispiace per il danno" io delle sue scuse me ne faccio ben poco!! e per evitare di mollargli anche un ceffone senza salutarlo mi diressi verso il bar della stazione, seduta al tavolino pensavo a quale scusa del cavolo raccontare al capo quando squillò il cellulare,nemmeno il tempo di dire pronto che dall'altro capo la voce di lui pareva tagliarmi il timpano " se non arrivi qui in breve tempo sei licenziata!!! e non voglio sentire più le tue patetiche scuse!! poi silenzio ma di certo non era caduta la linea, più bresumibilmente mi aveva buttato il telefono in faccia. Ormai il mio volto aveva assunto un colore indefinito e dall'agitazione non riuscivo nemmeno a stare ferma sulla sedia,d'un tratto davanti a me apparve l'unica persona che non avrei voluto vedere, l'uomo delle scuse, si sedette e mi chiese se poteva offrirmi qualcosa ed io guardandolo con diffidenza pensavo chi gli avesse dato il permesso di sedersi al mio tavolino, e sempre scortesemente risposi che non volevo niente." Secondo me lei signorina ha bisogno
di una bella camomilla ma forse io ho qualcosa di meglio" si alzò, andò al banco e io continuavo a pensare che fosse estremamente fastidioso, tornò con pane e nutella e cominciò a parlare del più e del meno, sebbene inizialmente non mi interessasse la conversazione divenne via via sempre più piacevole,
finalmente il mio umore si era un un po addolcito e mentre stavo parlando lui allungò un dito per pulirmi la bocca dal cioccolato. Iniziò così il nostro amore, davanti ad un panino con la nutella.