Le tue mutande di pizzo sul pavimento di legno intarsiato.
Una sigaretta ancora accesa evanescenza di una notte d'amore.
Mezza mela mangiata e il profumo di arancia.
Dal pavimento guardo il soffitto da dove calano stelline di Natale.
Mi viene in mente la tua paranoia per l'ordine vedendo i tuoi cassetti ordinati come l'esercito russo.
Siedo sulla poltrona e leggo “Delitto e castigo”.
Accende il mio interesse per i particolari la lettura del maestro russo, scava nelle cose materiali come nell'essere umano.
Profondità di pensiero quando vedo che il tuo cane ha fatto la pipi sui miei piedi.
Vorrei uscire scappare da me dalla cose dagli uomini.
Allora mi metto a danzare sopra il letto, sembro un epilettico in piena crisi.
Sul lato psicofarmaci mi chiamano, prendo e parto.
Adesso la stanza mi sembra mostruosa, appaiono mostri figure losche ladri e assassini.
Un bicchiere mi sembra una spada, la tua stampa do Gogin un campo infuocato.
Poi sento la tua tiepida mano sulla mia schiena, mi giro è un angelo splendente che mi sorride.
Da quanti anni non mi confesso.
Peccati morbosità tradimenti, la tua stanza diventa il Purgatorio.
Dalla finestra vedo la periferia di Milano ma in realtà siamo a Torino.
Mi ricordo che stavo leggendo, ma i romanzi sono un'avventura appena iniziata.
Perché sto scrivendo, chi leggerà questo delirio di un uomo che vive sognando.
Accendo una candela ma la spengo subito perché mi fa venire in mente sedute spiritiche.
Da quando amore abbiamo scherzato con i morti ci vestiamo sempre di nero.
Sento la tua voce e una sirena, associo che sei in pericolo e mi riempio il corpo di chiazze rosse.
Premo un dito sulla fronte, da quando pulendomi un orecchio tossisco ho capito che siamo esseri estremamente complessi nei nostri collegamenti.
Mi massaggio i piedi e sento la pancia rilassarsi.
Ora i muri cadono e mi ritrovo su uno stadio vuoto.
I giocatori sono fantasmi che mi danzano intorno e io vorrei essere uno di loro.
Amore sveglia, e mi trovo tra le tue braccia rassicuranti.
Cara ho fatto un sogno strano, ma dove siamo ? Siamo su un vagone letto stiamo andando a Parigi.