Lei era distesa sul prato la luce arrogante la costringeva a tenere gli occhi socchiusi,il vento gelida carezza non la disturbava affatto era abituata al suo tocco il freddo non la penetrava più di tanto perchè dentro lei era di marmo.
Non era stato sempre così c'era stato un tempo che il suo cuore pulsava batteva viveva finchè un giorno il signore del buio la strinse al petto trasformando il suo sangue in neve il suo cuore in ghiaccio.
Aveva amato la sua bocca dura il suo sguardo gelido i suoi occhi di ghiaccio lo aveva amato così tanto che
quando lui le chiese il cuore lei lo concesse come un dono d'amore e ......quando lui lo ebbe in mano lo rinchiuse dentro uno scrigno di velluto nero al buio togliendoli ogni sprazzo di luce che lo potesse riscaldare ed il cuore morì dentro quello scrigno fatto di lacrime salate incrostato di sospiri e pianti.
Al suo posto nel petto una lastra lucente di freddo metallo una corazza d'acciaio così che lei non potesse più sentire l'emozione di un bacio l'effetto di una calda carezza. Era distesa e l'erba dove il corpo si posava prendeva quel colore di giallo bruciato dal gelo e appassiva come i suoi occhi spenti sotto le ciglia d'oro.Moriva e l'esile respiro che usciva dalla sua gola con un sussurro s'udiva a malapena.....ma qualcuno udì...
una lacrima scese dal suo viso quando una farfalla ferma nel suo volo ne colse il luccichio tra le foglie anceolate cadute da un ramo quasi una perla nell'ombra della sua ala multicolore .
qualcuno udì il pianto sommesso di chi sapeva di non avere più la chiave del suo cuore l'udì e ascoltò la sua storia . La soluzione era trovare la chiave giusta per riavere il suo cuore .La farfalla volò volò tra valli e pianure finche trovò una chiave d'argento con la quale provò ad aprire lo scrigno dell'uomo del buio ma...per quanto si sforzasse non riuscì nell'intento..
La farfalla ritornò dalla bionda fanciulla distesa sul prato le raccontò dell'insuccesso ottenuto e se ne andò lasciandola ancora piangente.
Così la trovò un ape che volteggiando di fiore in fiore cadde ai suoi piedi quasi annegando nella perla di pianto.
Anche l'ape volò volò finchè trovò una chiave d'oro con la quale provò ad aprire lo scrigno di gelo ma la chiave si ruppe dentro la toppa così che l'ape tornò sconfitta dalla fanciulla distesa sul prato.
si scusò e volò via non potendo resistere al suo pianto.
Passò di lì un pettirosso udì il sommesso lamento, flebile in un filo di vento si fermò ad ascoltare la storia
prese nel becco una lacrima di pianto e forgiò una chiave di cristallo .Volò volò fino a raggiungere lo scrigno
nascosto nel regno dell'ombra dal signore de buio....poi delicatamente infilò la chiave di cristallo nella toppa nel mentre un raggio di sole rispecchiandosi in essa la trasformò in lacrima che come per magia corrose la serratura e aprì lo scrigno: il cuore cominciò a pulsare il calore del raggio di sole squarciò le tenebre il pettirosso si mise a cantare mentre una macchia di rosso sul petto si mise a sanguinare....
Volò, volò, volò tornò dalla fanciulla in lacrime lei lo prese lo strinse forte in petto e una goccia del suo sangue la rianimò le ridiede la vita .Così la fanciulla triste ritrovò il sorriso sparirono le lacrime al loro posto tra le mani stringeva una chiave di cristallo.