Tra le tante importanti lezioni di vita regalatemi giorno dopo giorno dai miei straordinari genitori, una oggi mi fa sentire orgogliosa di essere stata la loro amata figlia: l’ esempio della Resilienza.
Fini a poco tempo addietro non avrei immaginato di poter conoscere un giorno, di persona, un concetto così profondo né tantomeno che avremmo discusso amichevolmente insieme di tanti argomenti rimasti nella nebbia connivente della mia coscienza assopita.
Sulla Resilienza si è scritto tanto, altrettanto si è detto, ma se non ne fai una conoscenza diretta, a nulla serve ciò che ne hai imparato leggendo o ascoltando altri parlarne.
Ora noi due siamo amici per la pelle, nel senso letterale del termine, nel senso che, se vuoi salvarti la vita, devi accogliere tra i tuoi amici prediletti la Resilienza.
In realtà, per capire davvero l’ importanza di questa amicizia speciale, il rullo della vita ti deve passare addosso, ti deve schiacciare ben bene, darti la sensazione che più di tanto non è possibile sopportare, che il tuo tempo di agire e reagire è al limite massimo di sopportazione, arrivare a desiderare di lasciarti cadere in quel baratro terrorizzante e liberatorio che è l’ annullamento fisico e psichico della tua persona. Solo a questo punto, quello di non ritorno, arriva la decisione, forse inconscia, forse maturata piano piano nel corso degli anni, di fare la tua personale conoscenza con la Resilienza.
E se lo fai, quest’ amica insostituibile ti tende la mano, facendoti allontanare dall’ orlo di quel baratro nero, ti parla con la sua voce suadente, ti abbraccia restituendoti forza e volontà, ti cammina affianco e ti accompagna nei primi passi verso la riaccettazione della tua vita e, soprattutto, ti insegna a guardarti intorno con rinnovata fiducia.
Qualcosa si potrà sempre fare per accettare e migliorare la propria e l’ altrui esistenza! Basta cominciare dal sentirsi privilegiati per il solo fatto di vivere, di esserci, granello apparentemente insignificante di questo universo, ma un granello pensante, consapevole di sé, forte delle proprie debolezze superate e dei propri tentativi di aiutarsi e di aiutare gli altri, coraggioso e abituato a guardare negli occhi il disincanto.
Questo il segreto per farcela, per diventare resilienti: adattarsi, conservando la propria integrità psico- fisica, ai cambiamenti quotidiani, alle sorprese dell’ esistenza giornaliera, vedere il bene anche nella disperazione, accettarsi e accettare gli errori di chi credevi non potesse mai sbagliare, imparare a perdonare, saper scacciare il proprio orgoglio per fare spazio all’ abbraccio, convincersi nel profondo della coscienza che siamo esseri miseramente limitati, esseri umani, e oltre i nostri limiti non ci è concesso andare.
La mia amica Resilienza mi parla in questo modo e io amo infinitamente ascoltare la sua voce suadente.