Il pensiero torna sempre all’ imbrunire prima del sonno e probabilmente serve anche a creare quei sogni che lievi s’ appoggiano al cuore cullandolo dolcemente. Il pensiero non è mai fermo, viaggia, viaggia sempre in spazi infiniti, in lidi sconosciuti, a suo tempo ho lavorato, elaborato, saputo superare! Ma superare non è una parola che definisce totalmente il suo concetto reale, forse nasce dal saper gestire determinati elementi del nostro essere e con essi vivere in quest’ elemento che chiamiamo vita ma, quando meno te lo aspetti, basta un oggetto o una foto dimenticata in un cassetto e ritrovata che un’ invasione di ricordi si affacciano prepotenti alla mente ed è in quel momento che ti accorgi che nulla è mai superato al cento per cento. Ed eccolo lì il ricordo di quel dolore che fa capolino … di nuovo …
La vita dona, la vita toglie.
L’ autunno incarna in sé il morire del tempo, gioca il suo ruolo di abbandono nel mondo, tutto nasce cresce, vive e poi muore nell’ autunno della vita, chi prima e chi dopo tutti raggiungiamo quella meta … poi succede che un frutto cade prima ancora di maturare e pensando al frutto, a noi pare quasi una normalità, si da per scontato che faccia parte della vita!
Ma non è vero!
Il pensiero allora ritorna indietro nel tempo e ancor ti porta alla domanda di sempre: perché proprio a me, perché la vita ad alcuni porta prove più che ad altri ma a queste domande non v’è risposta alcuna! Cala l’ inverno nel cuore e con quello ci devi lavorare o convivere, ti rendi conto che il dolore anche se superato resta sempre un poco latente, nascosto dentro un pensiero intrecciato nella trama della mente fin giù,giù nelle profondità dell’ anima, e tu spegni la luce per restare sola al buio!
E’ così che una volta riaperti gli occhi, il buio della stanza è come un abbraccio, diventa pacatamente dolce il silenzio mentre sovrasta ogni angolo che come d’ incanto s’ illumina e s’ accende in un cielo punteggiato di stelle come se ne vedono in alta montagna dove le luci delle città non possono impedire alle stelle di apparire, brillare e pulsare, diventa forse un sogno, chissà … e socchiusi gli occhi, un sussurro, un sospiro, un suono … una voce come melodia che chiama …. mamma ….