Una notte di capodanno di tanti anni fa... ricordi sbiaditi, filtrati dalla memoria. Quello che vede adesso non è più quello che c'era allora, ciò che realmente accadde e i colori, i suoni e i volti sono ormai quelli dei sogni.
Serafina ricorda che quella sera la madre le fece indossare un orribile berretto di lana rossa. Camminavano per le strade deserte immersi in un perfetto silenzio... L'aria era gelida e si pensava che da un momento all'altro poteva nevicare. Dopo avere camminato un po' Serafina si tolse il brutto berretto rosso e il freddo pungente della notte si fece sentire. Provò subito una sensazione d'allegria un travolgente desiderio di correre incontro al vento per scoprire un magico mondo.
Si sganciò all'improvviso dalla mano del padre e corse attraverso il vento gelido, alternando qualche balzo per cercare di elevarsi nell'aria e scoprire dov'erano le favole di principesse, re e regine e prodi cavalieri che sua nonna le raccontava. Così fantasticando arrivò davanti alla finestra piena di luce della casa delle sue cuginette. E mentre lo stupore si perdeva dentro la luce delle sue fantastiche attese, il portone d'ingresso si aprì e assieme ai suoi genitori salì l'imponente scala di marmo.
Fiotti di luce dorata pizzicavano le sue palpebre umide per il freddo della notte e Serafina sentì un fastidioso ronzio alle orecchie. Poi all'improvviso si sentì molto emozionata e strinse forte la mano guantata della nonna. Intuiva che se perdeva il controllo i suoi genitori potevano arrabbiarsi. Doveva seguire delle regole: non doveva scatenarsi o ridere in modo eccessivo e nemmeno lasciarsi coinvolgere dagli scherzi delle cuginette.
Da prinicipio fu facile comportarsi bene, Serafina cercava educatamente di seguire la conversazione ed evitando d'incontrare lo sguardo birichino delle cugine. Loro non cessavano di provocarla silenziosamente e accendevano in lei il desiderio di lasciarsi andare.
Fu in quel momento che vide chiaramente gli anelli del brodo di carne comporsi ordinatamente nel suo piatto. Chiuse un istante gli occhi e il profumo dei tortellini cominciò a salire nelle sue narici.
Era stata molte volte in quella casa ma ora le appariva diversa. C'erano i calici per lo spumante, una teiera di porcellana bianca con le rifiniture dorate e sei tazze da té. Sullo sfondo della testa della nonna brillavano molti bicchieri di cristallo, in un intreccio incredibile di atomi di luce... Fu in quel preciso istante che Serafina si sentì padrona dei suoi desideri più belli e fantastci. Accanto a lei le cuginette incominciarono a sbadigliare e a giocare distrattamente con le briciole del pane.
Soltanto lei avvertì il particolare profumo del mandarino evaporare per tutta la casa, vide il calore di un sole dorato scendere attraverso il vento gelido, lo vide fermarsi a mezz'aria e infine rientrare nel cielo come un sogno lontano...
Sua zia stava parlando, le diceva qualcosa con la sua voce sgradevole e gracchiante ma Serafina... non l'ascoltava. Che ne poteva sapere sua zia (donna mediocre e senza fantasia) di ciò che può accadere ai pensieri quando vagano confondendo nei ricordi tutte le prospettive del passato, del presente e del futuro? Ma dall'altra parte della tavola bianca di pizzo la nonna la guardava attentamente come se lei sola capisse quello che passava nella mente della nipotina... La guardava come se vedesse in un solo istante come sarebbe diventata da grande la ragazzina.
- Diventerai scrittrice Serafina – disse la nonna. Scriverai dei sogni e farai in modo che chi legge possa davvero “ vederli” e “ toccarli”. Un giorno racconterai pure di questa notte di capodanno ma ciò che scriverai saranno i sogni e i desideri di una persona adulta che ha scoperto di non potere tornare indietro e nemmeno di potere fermare il tempo.-
prima stava fuori e adesso non c'è più Serafina, l'ha sciolto il sole che tu hai immaginato.-
Era così sua nonna, fantasiosa e incantevole e lei era l'unica in famiglia ad assomigliarle.
È di nuovo Capodanno e l'omino di neve non c'è più e neppure la nonna c'è più...Serafina sta raccontando alla sua bambina di sua nonna, dell'omino di neve sciolto dal sole, delle immagini, delle emozioni di allora...