Il cielo s’ oscura, ed un vento di bufera soffia impetuoso e scuote con vigore quel che incontra, roboanti tuoni e fulmini accendono l’ atmosfera e lentamente la tempesta avanza percuotendo la terra, metamorfosi che sovente in meteorologia sono annunciate ma incutono timori e paure. Le minute libellule allegramente svolazzano nel cielo oscuro di nuvole ma quei screziati colori che abbelliscono le loro ali rallegrano l’ ambiente. Disinvolte fra il cielo e la terra volteggiano rincorrendosi gioiosamente mentre il vento impetuoso soffia nell’ emisfero. Le fluttuose libellule danzando adornano lo spazio adiecente, ma ad un tratto dalla bizzarra allegria passano all’ assurda paura. il vento ulula fra le vallate e nell’ aria fresca cade una lieve pioggerellina, il vento le scuote con vigore e le rotola fra spazi sconosciuti, un lembo di terra che appar agli occhi come un fantasma, un’ immensa distesa di acqua dove il cielo si specchia come per magia. “ Oh accidenti dicono fra loro le libellule siamo dinamiche e disarmanti, danzatrici del vento e sue damigelle!” Le libellule volando s’ abbracciavano divertite e dimenandosi nell’ aria fresca, parlavano fra di loro e così nacque una bella amicizia, dividendosi la sorte, fra necessità virtù ed amicizia.. Il vento le sospinge in spazi sconosciuti.Un formicone alato che si trova nello stesso cammino, senza accorgersi di nulla volando si trova nel branco delle libellule.
Califfo il formicone così si chiamava non ebbe il coraggio di ribbellarsi al vento ed il vento senza pietà lo spinse in quel bel gruppo di danzatrici. Il formicone che nel guardarle ne fu estasiato da quei bei colori che avevano sulle ali si sentì previlegiato per averle incontrate era davvero una bella compagnia d’ avventura "le libellule danzanti" così le chiamò Califfo. Oh che giornata, il formicone pensa, ero triste e desolato, ed ora veder ballare le mie amiche son allegro e orgoglioso. Il vento scuoteva gli alberi strappandone le chiome e sradicando le radici dalla terra, mentre la pioggia dimenava con furore ciò che incontrava. il vento molinellando scuoteva i fiori nei giardini margherite, papaveri e tulipani s’ inchinavano al suo volere.Ad un tratto le libellule smisero di danzare, la paura le rubò l’ allegria, una folata di vento più potente delle altre le gettò dentro un buco nero, altro non era che l’ entrata di una grotta tufacea che il tempo aveva scavato. La grotta era fredda e buia e le libellule si trovano aggrappate ad un muro che trasuda d’ umidità, anche il formicone Califfo esterefatto si ritrova appeso al muro,“ accidenti che paura” dissero fra sè, ma presto si resero conto che in quel posto buio e freddo non potevano rimanerci a lungo.Ad un tratto si ruppe il silenzio che nella grotta regnava imperterrito e percepirono un lento e gentile sciaquio come se in quel luogo tetro e buio vi scorresse un ruscello di montagna.
Dal muro veloci si staccarono per andare nella direzione di quel lemmo sciaquio.
Come il vento volarono“ forse se c’è acqua c’è vita? “ Califfo disse..” ma per esserci la vita dovrebbe esserci il sole!" Attesero che la bufera chetasse la sua furia e sospiranti di sollievo si rallegrarono d’ esser scampati a quel pericolo catastrofico. Nel cunicolo lungo della grotta il vento soffiava, emettendo sibili da paura. Un uccello scuro di strana natura volava intorno a noi, aveva grandi ali e sbatteva qua e là sul muro che noi con prudenza ci allontanammo. Emetteva stridolii, zirli e vocalizzi stridenti da infastidir l’ udito. Ah dicemmo è, “ un pipistrello “ e lo vedemmo appendersi al muro e noi piccoli insetti fuggimmo da quel buio dirigendosi nella direzione di un fascio di luce che pian piano illuminava le notre ali. Oh che delizia apparve agli occhi v’ era un mondo fatto di bellezza naturale, un gioco di visioni carismatiche: volammo attratte ed esterefatte posizionandoci su alte rocce, mentre una cascata d’ acqua, orgogliosa e fluttuante scendeva da sopra un’ insenatura ove s’ intravedeva uno scorcio di cielo azzurro che si specchiava nel fiume creando magnifici colori, a tratti quasi evascenti mentre sulle sponde della cascata un tappeto di fiori e piante contornava il fiume un’ atmosfera fra ombre e luci. In un attimo ci rendemmo conto che noi piccoli insetti eravamo cibo per avvoltoii affamati, uccelli rapaci che volavano intorno a noi povere e piccole prede e con timore dovemmo guardarci attorno attentamente per non essere bocconcini da contorno nella magica atmosfera che come un miracolo apparve ai nostri occhi.
"Oh disse il formicone Califfo sapessi raccontar ciò che vedo"? Armonia di colori e profumi ove il vento lieve crea armoniose stelline sull’ acqua trasparente e il fiume che correndo schizza tante goccioline che posando sui steli d’ erba sembrano diamantini, ad intarsiare i petali vellutati dei fiori.“Desirè” il nome della libellula che sfrecciava virando nel cielo e fin sfiorar la cresta del fiume ove la brezza le lambiva le ali e Zigzadando su se stessa si ritrovò faccia a faccia con un ranocchio, dalla pelle verde smeraldo ed occhi sporgenti di un bel verde smeraldino e guardandolo fu incuriosita il ranocchio si posò sopra ad sasso che sporgeva sopra la cresta del fiume.
“Desirè” lo guarda incredula ma timorosa stoppò la corsa e virò su un altro sasso che sporgeva non molto distante dal ranocchio, mentre le libellule sue amiche Carina, Fiordaliso, Vaniglia e Baccello e il formicone Califfo volavano sopra di lei guardandola stupiti pensavano.
“ Perchè Desirè vuol rischiare così tanto?”le rane sono predatrice di libellule ne sono ghiotte sono il loro pasto preferito.Califfo il Formicone si separò posizionandosi su un’ alta roccia ove nessuno avrebbe potuto infastidirlo, non voleva perdersi la visione di Desirè, la libellula, dai colori verde azzurro e dalla fiera eleganza e innamorata della vita. Desirè garbatamente chiese al bel ranocchio” Come ti chiami?” il ranocchio molto turbato, ma estasiato pensò..
“Saresti, un succulento bocconcino da tavola ma sarebbe un vero peccato ”..
” Mi Chiamano Arturo!”“ Ciao Arturo sono Desirè” e Arturo con un sorriso malizioso disse:” Desirè sei carina e delicata e hai un nome che si addice al tuo grazioso corpo!"
ad un tratto Arturo saltò su una zattera creata con un pezzo di legno caduto sul fiume, e mettendosi a gracidare con determinazione che tutti si misero in ascolto. ” Cra, cra... cra.” e presto fatto dall’ acqua un altro ranocchio saltò allegramente mettendosi affianco ad Arturo;
“ ciao Arturo” si salutarono come vecchi amici “ Ciao Guglielmo” “ ciao Gugliemo anche Desirè si presentò e lo salutò pacatamente scambiando i loro interessi e le loro passioni.
Il discorso cadde sull’ amore che avevo per la danza e che quando danzavo mi sentivo un armonioso e lieve soffio che dall’’ orizzonte s’ espandeva di serenità e gaiezza .
Il ranocchio Arturo cominciò a raccontarsi mentre Guglielmo ascoltava i nostri discorsi.
” amo suonare e cantare con umili strumenti, creando gradevoli suoni e soffio sulla foglia che emette un vibrante suono.” Oppure prendo un bastoncino lo sbatto sul legno e creo armoniose note basse. Mi chiamano Arturo il cantautore compongo suoni e canzoni.
Desirè resta incantata dal suo raccontarsi.
“ Cantami una canzone Arturo mi piacerebbe ascoltarla".
“ chiese Desirè con grazia, ed Arturo non potè rifiutarsi..ed iniziò a cantare;
” Ohh quanto mi divertoooo, io, mi divertooo tanto, e quando canto io,
tutto il mondoooo si diverteeee. Oh quanto mi divertooooo da solo mi dilettoooo e
sogno di volare anche se non ho le aliii...
Arturo canta e Desirè danza ” Arturo continuò con la filastrocca felice ed allegro come non mai, lui cantava e Desirè balla dolcemente, fluttuando come una piuma d’ uccello a scender dal cielo, vederli e sentirli era un’ euforia quasi magica..Arturo incantato dalla danza fluente che Desirè proponeva gioiosa, con suadente avvenenza si lanciò in quella danza emozionante ..
Arturo ad un tratto disse alla libellula..” Desirè sei splendida, peccato avremmo potuto essere una perfetta coppia ma non apparteniamo alla stessa classe animale tu sei insetto ed io anfibio” Desirè lo guardò esterefatta ed orgogliosa di esser stata apprezzata e aver conquistato il cuore di Arturo” Desirè dice ad Arturo peccato sarei restata con te volentieri in questo bel fiume!”
A quelle parole Arturo esultò e non si fece scappare l’ occasione dicendo a Desirè”
“ Vorrei proporti qualcosa che potrebbe cambiare il nostro futuro.. se sei d’ accordo, si intende, conosco MagonRanon è un grande e valente mago che potrebbe trasformarti in girina ed io proteggendoti ti farò divenir una rana facendo attenzione agli uccelli carnivori che sostano nella superfice dell’ acqua altrimenti, ti mangierebbero ... e dopo questo processo di trasformazione verrai una rana e potremmo vivere insieme. Desirè accettò subito senza esitare e disse.
”Accetto Arturo!..Le sue amiche che allegramente volavano sopra di loro ascoltavano la conversazione ed incuriosite ed emozionate si misero ad aspettare con incredulità il proseguo di quella bella favola. “Arturo dice a Desirè aspettami qui!”” tornerò presto da te!”..
Passò qualche ora e videro spuntare Arturo dal fiume con un grosso ranocchio portentoso e di bell’ aspetto “ Desirè dice Arturo ecco MagonRanon il mago ranocchio!” con sguardo accattivante e curioso il mago guardò Desirè dicendole” ragazza sei pronta per la trasformazione”..
“Si” prontissima risponde Desirè al mago “ il mago che fra le zampette aveva una piccola frusta incominciò ad agitarla sopra la cresta dell’ acqua girandola in girotondo e battendola sempre più forte disse ad alta voce. “ Desirè Desirè gira e ti rigira, girina verrai!”
E con tocco finale la bacchetta sfiorò Desirè e la magia funzionò, Desirè si ritrovò nel fiume e con sua meraviglia era davvero una girina. Oh fu tanta la felicità di Arturo non credeva ai suoi occhi si accostò alla girina dicendole Desirè ora siamo e saremo sempre insieme non ti lascerò mai più e non temere, crescerai e ci sposeremo, Arturo dice a Desirè “ Se sei d’ accordo s’ intende? “ Oh si risponde Desirè sono ben felice e soddisfatta di questa trasformazione;
“ Arturo con te sto bene!”“E poi l’ idea di essermi trasformata in rana mi rende contenta ed euforica..” Arturo con tanta gioia e serenità si mise a cantare a tutti coloro che erano restati a guardare quel magico evento; ed emozionati guardavano Desirè che felice nuotava nel fiume insieme ad Arturo mentre Arturo cantava!
“ Arturo e Desirè son due ranocchi a spuntar come fiori in questo fiume,
Arturo e Desirè a viver insieme”
Dopo qualche mese la girina divenne una bella rana e tutti furono invitati alle nozze, le libellule amiche di Desirè rallegrarono la festa con suoni e danze. Il formicone Califfo rumoreggiando inneggiava felice e rane e ranocchi che furono invitati al banchetto gracidavano con allegria, mentre il fiume mormorava di felicità e tanti fiori addobbarono la festa.
Quel banchetto fu decantato in tutto il regno animale e fece tal scalpore che ne parlarono con tanto entusiasmo, la notizia passò il fiume ed arrivò nei mari e fu tutto un dire.
Appesero uno striscione nel cielo ad annunciar a lettere cubitali;
"Oggi ranocchio Arturo e ranocchia Desirè felicemente sposi"!..