Lea arrivò trafelata al quotidiano appuntamento con le amiche. Infatti, ogni mattina prima di recarsi al lavoro si ritrovavano presso il grazioso “Caffè Borbone” di via Caracciolo, dove facevano colazione, scambiandosi qualche confidenza.
Claudia e Valeria erano già sedute al solito tavolo, fecero cenno a Lea di sbrigarsi. Lea un po’ seccata esclamò: “Sto arrivando!” Si avvicinò alle ragazze e con aria stanca si lasciò sprofondare sul divanetto aggiungendo che quella mattina aveva avuto una serie di imprevisti, che le avevano fatto perdere tempo.
Così dicendo accavallò le lunghe e flessuose gambe, attirando l’attenzione del cameriere che non riuscì a nascondere la sua ammirazione ed infine si sistemò i capelli che erano un po’ in disordine.
Le amiche la guardavano incuriosite, c’era qualcosa di strano nell’ atteggiamento di Lea, aveva uno sguardo che le faceva brillare gli occhi e illuminare il viso, dandole quell’espressione di un’ aria sognante.
Claudia in modo diretto andò subito al punto: ”Lea tutto a posto? Sei molto pensierosa, ci stai nascondendo qualcosa?”
Lei cercò di celare l’imbarazzo e dandosi un po’ di contegno riprese fiato rispondendo: ”Tranquille ragazze, tutto come sempre, diamine, ho solo fatto qualche minuto di ritardo.” E continuò a consumare il suo cappuccino, che nel frattempo si era freddato.
Valeria le domandò: “Allora Lea che dici? Andiamo alla rappresentazione teatrale delle ore venti o a quello delle ventidue?”.
La domanda interruppe i suoi pensieri, ma siccome non aveva capito niente del discorso rispose: ”Scusatemi, cosa?”
A questo punto era chiaro, Lea aveva un segreto ed era sicuramente qualcosa di eclatante. Le amiche non si erano sbagliate, infatti Lea stava pensando ad altro ed in particolare a David che aveva lasciato nel suo letto. La mattina si era alzata silenziosamente, cercando di non fare rumore per non svegliarlo, ma lui se ne era accorto e l’ aveva trattenuta a sé stringendola e baciandola con passione. Lei sentendo le sue calde labbra prima sul collo e poi sui lobi dell’ orecchie, si era immediatamente eccitata bagnandosi. E dopo un no non troppo convincente ed esclamando che avrebbe fatto tardi al lavoro, si era lasciata illanguidire dallo sguardo voglioso di lui ed il suo corpo si era abbandonato tra le mani esperte dell’ uomo, che in un attimo era riuscito ad infuocarla. Quando lo sentì penetrare nel suo intimo incavo, emise un gemito che infervorò ancora di più David, il quale aumentò il ritmo, inchiodandola fino allo spasimo finale di un orgasmo travolgente.
Avevano fatto l’amore tutta la notte ma David non si sentiva mai sazio di quella donna attraente e sensuale. Bastava osservarla camminare con passo elegante e voluttuoso, con quel corpo dalle forme aggraziate e prorompenti e che lo sguardo sfiorasse la maglietta da dove si intravedevano i seni turgidi, che immediatamente si riaccendevano i sensi, facendogli aumentare il desiderio di possederla. Così, solo dopo averla presa ancora una volta, l’aveva lasciata andare e mentre lei era uscita di casa per andare al lavoro, lui rimasto solo, si era riaddormentato.
Lea si riprese dal turbamento che provava ogni volta che pensava a David e chiese: ”Allora, dicevate?”
Le amiche ridendo le ripeterono in coro la domanda, Lea arrossendo, in quanto non era molto brava a dire le bugie, rifiutò l’ invito ed aggiunse di aver già preso un impegno per quella sera e non poteva rimandare. Loro contrariate si scambiarono uno eloquente sguardo e si convinsero sempre di più che all’ amica fosse successo qualcosa di misterioso e si riproposero di scoprirlo.
Lea pensò tra sé che mai avrebbe potuto confidare alle amiche, quello che le era accaduto. Fino a quel momento si era dimostrata seria, tutta d’un pezzo e molto selettiva nello scegliere le proprie amicizie. Ora si era messa in casa uno sconosciuto, un uomo incontrato per caso e sicuramente le amiche non avrebbero approvato il suo comportamento. L’ incontro con David era stato del tutto casuale.
Una sera tornando dal lavoro aveva bucato la ruota dell’ auto e lui si era fermato per prestarle soccorso. Dal primo momento era scattato in lei qualcosa di straordinario, un’attrazione irresistibile per quell’uomo sconosciuto. Dopo averla aiutata a cambiare la ruota, lui era risalito in auto, ma lei in un momento di impulso gli aveva chiesto, per ringraziarlo, se gli poteva offrire un caffè. L’uomo non se l’ era fatto ripetere due volte. Dopo il caffè le era sembrato naturale invitarlo a casa per un drink e da quel momento era iniziata una passione travolgente.
Si erano ripromessi di non farsi domande sulla loro vita e così la storia era diventata molto più eccitante. Due amanti sconosciuti, che lasciavano parlare solo le emozioni, i brividi della passione ed i loro corpi mai sazi di piacere. Lea si convinse sempre di più che questa storia doveva restare un segreto, quindi, senza lasciar trapelare nulla, dopo aver fatto colazione salutò le amiche e si diresse controvoglia al lavoro.
Quel giorno Lea guardava continuamente l’ orologio, sembrava che il tempo non passasse mai. Aveva fretta di ritornare a casa, di volare tra le braccia di David. Poi improvvisamente cominciò ad aver il timore di non ritrovarlo più. Del resto non sapeva nulla di lui, se già avesse una compagna, dove abitasse… tutto ciò cominciava a tormentarla.
Finalmente si fece sera, passò dal centro per comprare qualcosa di intimo, una lingerie di pizzo nero, molto seducente e volò subito a casa. La trovò immersa nel silenzio e Lea si sentì morire, credendo che se ne fosse andato. Lo chiamò ma non ottenne risposta, poi delusa, si sedette sul divano fissando la porta.
Sentì il campanello, andò ad aprire con il cuore che pulsava all’ impazzata. David era lì, più attraente che mai, la camicia azzurra leggermente aperta sul davanti metteva in risalto i suoi pettorali scolpiti. Lea si sentì attraversare da un brivido di goduria, lui la spinse sul divano e si impossessò del suo corpo e della sua mente in un’ estasi senza fine.