Se mia carne, si sciogliesse,
liquefarsi, evaporare,
essere nuvola e, potesse,
tempestare per lavare,
Con essa, tutto il mondo,
come gramigna debellare,
chi con falsità ignorando,
che c’è legge da rispettare.
Sia del cielo la vendetta,
come eterna e maledire,
che ai saggi non da retta,
non ha occhi per vedere.
Tutto il mondo logorato,
come siringhe le ciminiere,
i veleni nell’ aria an gettato,
ignorando leggi e maniere.
Fumo e polveri sottili,
men si dica delle centrali,
delle scorie radioattive,
affidati ai criminali.
Delle auto, quei motori,
sputano fumi avvelenati,
arricchendo quei signori,
con centraline non tarati.
Creano morte e spazzatura,
le foreste d’ alberi sradicati,
i fiumi esondano l’ altura,
allagano strade e fabbricati.
Armi con potenza inaudita,
per distrugere città e rioni,
giocano nel sangue la partita,
gente che ragiona con i (...)
Missili solcano i continenti,
cancellano popoli paesi,
fanno stragi d’ innocenti,
non ci sono truppe arresi.
Ma, i tagliatori di teste,
restano vivi e li vediamo,
sgozzano poi, fanno le feste,
d'altra parte noi guardiamo.
Figli che uccidono i genitori,
poi liberi volano, godono la vita,
bisogna integrarli erano minori,
la lapide di chi non più, fu posata.
Genitori nevrotici, i figli uccidono,
per impotenza o per disperazioni,
come nomadi in tende vivevono,
emarginati furono, dalle istituzioni.
Non sia di meno la sessualità,
su bambini, abusati violentati,
approfittando dell’ ingenuità,
fossero i miei, li avrei virati.
Sono stufo di questo mondo,
vissuto da pecore, solo belare,
rimpiango il passato, quando,
avevamo poco da mangiare.
Eravamo bimbi, qualcuno affamato,
ma non c’ era su strada la prostituta,
il finocchio, frutta col vino mangiato
mai si parlava di coppia separata.
L’ aria pulita ossigenava le valli,
non c’ era la strada con spazzatura,
su di essa, solo sterco di cavalli,
si respirava l’ aria fresca e pura.
Dai ruscelli l’ acqua pura scendeva,
si espandeva nelle campagne,
con la bocca immersa, si beveva,
oggi quell’ acqua, residuo di fogne.
Manca poco, che quell’ uomo evoluto,
domani sul bottone il dito piggiare,
la terra, la sua fine, ha già iniziato,
trasformarsi in voragine poi, sparire.