"Sognar non costa nulla"
sognar quello squisito dolcetto
un dì le feste
eran lontani, sembravan secoli prima di arrivarci
l’ età giovinca li vede remoti
ogni festa, ogni avvenimento
un rito, una tradizione, da seguire da percorrere
Natale con i
suoi dolcetti
cubbaita, mustaccioli...
sesamo, mandorle miele e chiodi di garofano
una tortura per noi bambini
non si dovevano toccare, solo guardare
quando nasceva il Bambinello, si dava alla gordigia
pancia mia fatti capanna
così era per Pasqua, cassatine, pastiere e a "palumma cu l’ ova ruri"
di ricotta o di tuma,
profumavano la casa di cannella
bianca che parea panna montata, morbida e sierosa
dentro le cavagne, veniva mescolata con zucchero, cioccolato e cannella
mani esperte impastavano, impastavano
farina, poi stiravano, stiravano la sfoglia
sottile, sottile facevan dei cerchie col bicchiere
con garbo e maestria, ricamavan orli a mò di ringhiera merlettata
una preghiera ed un altra ancora
riempivano i cuore delle donne nel lavoro
venivano riempiti quei centrini, con l’ oro bianco
della squisita ricotta
una ad una, messi in forno,
alfin del lavoro
si aspettava, e pian piano il profumo ti inebriava
odor di gelsomino, arance, limoni e cannella
si spargeva in tutta casa
ed anche giù per le strade, tutti preparavano dolci e dolcetti
ed anche per questo si aspettava
col desiderio di farne un unico boccone, la domenica di Pasqua
non si poteva resistere, al sol vederli
ben sistemati nei cesti di vimini,
coperti da una tovaglietta di cotone
e non toccarli e il desiderio si faceva più insistente
sarebbe stato un peccato trasgredire le tradizioni
ci dicevan mamma e nonni
Dolcetti della mia infanzia
dolcetti d’ amore, dolcetti dal profumo che non ritroverò più
ogni morso entrava in me la primavera
e la gioia
"Ora tutto è cambiato
le feste sembrano che arrivano presto
e non portano quell’ odore
"Ai miei cari che...