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Fame d’amore dieci

Amore

Sospiri.

Quando l’ aria diventa più tiepida, la natura si muove, le gemme s’ ingrossano e anche gli umori si modificano.
Mescolanze di profumi che la primavera innesca. Meccanismi a volte non percepiti nella giusta dimensione.
I ragazzi diventano più irrequieti; difficile catturare la loro attenzione e Laura ci provava in tutti i modi.
Spesso c’era un brusio diffuso e nessuno ascoltava; le lezioni erano tornate alla vecchia maniera, non si poteva esporre più di tanto. I mormorii dei colleghi seguitavano e gli sguardi ormai li aveva attirati tutti.
Cercava di portare avanti il programma scolastico, ma l’ ascolto era distratto dai sospiri di una stagione in germoglio.
Ogni ragazzino di quell’ età s’ innamora dell’ amore. Ognuno fa la sua scelta; spesso questa coincide e poi finisce com’è nata e cioè in una bolla di sapone. Accade anche di essere innamorati da soli e si sospira più forte, ma a volte la gelosia rende cattivi gli animi e, quando succede, si possono generare brutti episodi.

Gli intervalli a scuola sono necessari per rigenerarsi dalla sedentarietà, rilassarsi e mangiare una frugale colazione, ma spesso però queste pause diventano pericolose se non usate in modo adeguato.
I bagni sono la prima meta, sia per le funzioni biologiche ma soprattutto un ritrovo al riparo da sguardi vigili e l’ appartarsi per confidarsi e scoprire le ultime notizie della persona che interessa. Fumare una sigaretta, la prima trasgressione, poi c’è sempre l’amica che sa tutto e fa crescere la curiosità, quella di provare il proibito.
Piccoli amori e screzi, ingigantiti dall’ età e dalla stagione.
Sul finire dell’ intervallo due ragazze s’ intrattengono più del solito, con un parlottio fitto. Tutte e due innamorate dello stesso ragazzo, ma solo una è informata e l’ altra lo tiene nascosto, ma non vuole perdere l’ occasione di denigrare agli occhi di tutti la concorrente.
Lucia è innamorata di Andrea, un ragazzo più grande e anche lui le lancia occhiate sognanti. Giada, compagna di Lucia, sogna anche lei Andrea ma lui non la degna di uno sguardo. Giada si finge amica di Lucia per carpirle emozioni e riportare parole non dette.
Infatti, informa la ragazza che Andrea vuole una prova del suo amore; gli deve inviare un piccolo video del suo corpo nudo.
Lei non accetta, ma dopo pochi giorni cede al ricatto e accetta di farsi filmare dalla compagna.
Non sono alunne di Laura, però nella scuola si conoscono tutti e Laura è sempre stata chiara con le sue classi, e per qualsiasi problema avrebbero potuto confidarsi con lei. Ogni dubbio sarebbe stato chiarito; la soluzione sempre pronta.
Spesso nella mente umana si alternano meccanismi che non si spiegano e sono anche alimentati dalla paura e dalla persuasione di figure molto meno innocenti di quello che si possa pensare.
L’ età spesso non fa ragionare, ma la cattiveria è sempre una brutta consigliera e la rivalità diventa il punto fermo per andare avanti.
Sempre all’ intervallo e sul finire quando tutti rientrano in classe, Giada e Lucia, si fermano e quando rimangono sole, Giada filma Lucia senza vestiti per inviare il video ad Andrea.
Titubante nella sua ingenuità e con gli occhi socchiusi per la vergogna, esile nel suo corpo acerbo si appresta a quella tortura. L’amore è crudele e fa commettere cose anche contro la propria volontà.
Qualche minuto, il supplizio ha termine. Lucia ringrazia Giada che l’assicura che penserà lei a far vedere ad Andrea il suo messaggio e poi la promessa di cestinare tutto.
Tornano in classe; Lucia è sollevata e si mette seduta ad ascoltare la lezione del professore con l’ animo tranquillo; si vergogna un po’ ma, come le ha detto l’ amica, deve essere una ragazza moderna. I ragazzi ora vogliono le donne moderne, non le ragazzine.
Il dramma arriva all’ uscita, il video condiviso in rete con la scritta:

“ pochi euro e sono a vostra disposizione”.
In pochi minuti diventa virale e fermarlo resta difficile quasi impossibile.

Una cattiveria davvero senza perdono, anche poco intelligente poiché conoscendo Lucia, ragazza timida piccola, esile e soprattutto poco più di una bambina e acqua e sapone; lei non avrebbe scritto quel messaggio, ma il video parlava chiaro.
Anche se le avevano giocato un tiro mancino, lei si era prestata al gioco.
Anche Giada non s’ immaginava tanta condivisione; lei lo voleva solo condividere con la classe di Andrea, la terza B, ma il web è un giocattolo imprevedibile e il suo gioco è davvero impietoso.

Chi sogghigna, chi fa esclamazioni, chi cerca di dire qualcosa in difesa della ragazza e Andrea muto senza parole guarda Lucia che non comprendeva il messaggio fino a quando una sua amica glielo spiega e la porta via.
Lo avevano tutti e anche lei nel suo cellulare.
Sconvolta, corre a casa, non dice nulla, si chiude in se stessa e non esce, non vuole vedere nessuno.
La scuola colloca subito il consiglio di classe, sia con gli alunni rappresentanti, sia con i genitori e discutono del fatto e di come sia potuto accadere.

"I cellulare in classe non sono ammessi" replica il preside" Lo vieta lo statuto della scuola.
Ora pretendo delle spiegazioni e voi ragazzi sicuramente avrete qualcosa da dire”.

"Sì!"

Non erano ignari; ormai la notizia era chiara a tutti. Giada aveva confessato sotto minaccia di altre ragazze amiche di Lucia.
Anche se Lucia si era fatta riprendere di sua volontà.
Alcuni professori iniziarono a lamentarsi che la scuola non offre più la sicurezza di una volta. Non si può più insegnare, si ha le mani legate.
Laura prende la parola:
"Non ho problemi con i miei ragazzi e, quando sono in classe, non hanno mai il cellulare e neppure io. Nessuno lo deve usare ed io do loro l’ esempio".

Un intervento non molto gradito, ma era anche vero. Quando i ragazzi facevano il compito in classe, alcuni usavano il cellulare con disinvoltura ed erano proprio quelli i primi a lamentarsi.
Il professore di educazione fisica le fece notare che le sue lezioni erano diverse dal protocollo.

“ Io insegno le mie materie e quello che conta è il risultato finale e non vedo lacune nei miei alunni; chi più chi meno ha la sua bella sufficienza fino ad ora.”

Essi non fecero una bella figura con quell’ atteggiamento e poi davanti ai ragazzi e ad alcuni genitori ma oggi si fa prima ad agire che a pensare.

Danilo prende la parola:

“ Ora bisogna agire!
Innanzi tutto andare a casa di Lucia, parlare con i suoi genitori sapere come sta la ragazza e porgerle tutta la nostra solidarietà, sia a lei sia ai genitori.
La prima cosa da fare e subito, perché più si lasciano soli, più essi pensano a cose negative e la situazione diventa sempre più grave.

Bisogna parlare anche con Giada, con la sua famiglia e prendere provvedimenti poiché un fatto simile non si deve ripetere e impartire una punizione.
L’ età dei ragazzi è quella della fragilità, ma la differenza fra bene e male si comprende ”.

Tutti sono d’ accordo e si è provveduto a verbalizzare la riunione e a rinviare il tutto a un altro consiglio dopo il colloquio con le famiglie.

Laura cerca le parole giuste per parlare con le famiglie; hanno delegato sia lei sia Danilo.

Escono insieme e si avviano al solito locale in cui Laura è solita pranzare quando vuole coccolarsi un po’ e pensano chiusi dentro se stessi; vogliono trovare le parole adatte.
Non è facile affrontare quel problema e soprattutto i genitori di entrambe le ragazze, la loro collera, la loro delusione e disperazione; sentimenti difficili da mitigare in una situazione simile, da accettare e da metabolizzare. Il dialogo dei professori con quelle famiglie è soprattutto tendente a far capire che collaborare è un bene per tutti e che bisogna comprendere chi è nella situazione più difficile.

Ora seduti allo stesso tavolo, si guardano negli occhi; due finestre parallele che si specchiano cercando di vedersi e non di scrutarsi.
Il loro futuro sarebbe stato insieme, oppure diviso, o dimenticato? Non era possibile dimenticare; la notte precedente era stata troppo intensa perché fosse stato solo lo sfogo di un momento di passione.


Annamaria Gennaioli 27/08/2018 17:51 822

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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