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Una notte magica

Fantasy

UNA NOTTE MAGICA

Verso l’ inizio dell’ estate Marco, bambino di 11 anni che viveva in una bella città con i genitori andò a trovare il nonno che viveva in uno sperduto paesino quasi ai confini del mondo per passare le vacanze estive.

Era tanto tempo che non vedeva nonno Biagio e quasi non lo riconobbe quando lo vide. Nonno Biagio era un uomo molto alto e con una corporatura possente, aveva una folta barba che gli contornava il viso lasciando trasparire gli occhi verdi smeraldo come i suoi che probabilmente Marco aveva ereditato da lui.

Si salutarono, il nonno, i genitori di Marco che lo avevano accompagnato e Marco, si abbracciarono con enfasi tutti, i genitori di Marco si fermarono ancora a pranzo per poi ripartire per ritornare in città. Fu una giornata intensa, chiacchierarono del più e del meno ma poi avendo ancora il lungo viaggio di ritorno da affrontare i genitori di Marco abbracciarono il figlioletto e risalirono in macchina per il ritorno.

Nonno e nipote avevano ancora il tiepido pomeriggio a disposizione e così il nonno portò Marco in giro nei dintorni della casa per fargli conoscere la sua ampagna e i boschi circostanti. Per la prima volta Marco, sempre vissuto in città, si trovò ad osservare il magnifico paesaggio dove la natura in quel luogo la faceva da padrona; era enormemente curioso per cui face tantissime domande al nonno …. sulle montagne: che vedeva tanto alte e possenti, sugli alberi chiedendo al nonno i loro nomi e ammirandone i bei colori che in città aveva visto solo nei parchi o in fotografia.

A Marco piaceva molto fantasticare creando storie strane fuori dal tempo e quello pareva proprio il posto adatto per stimolare la sua fantasia. Aiutò il nonno anche a raccogliere della legna nel bosco, quella bella secca gli aveva raccomandato perché avrebbe bruciato bene nel camino creando un’ atmosfera diversa dal solito.

Tornati in casa, il nonno accese il camino e preparò la cena per entrambi, tanta verdura e cose molto semplici utilizzando tutto ciò che la generosa natura poteva offrire loro comprese le uova delle sue galline appena raccolte la mattina presto. Finito di cenare il nonno andò a prendere una scacchiera nell’ armadio e chiese al nipotino:

“ sai giocare a scacchi?”

“ Si nonno, gioco sempre con papà e sono anche abbastanza bravo” Marco rispose

“ bene allora “ disse contento il nonno di questo fatto

“ sapremo entrambi come occupare le nostre serate .”

Iniziarono la partita che si dimostrò molto interessante, Marco era veramente bravo e capace, rispondeva colpo su colpo all’ avanzare del nonno, non si risparmiavano i colpi di scena finché ad un certo momento rimasero il nonno con solo il suo re nero e Marco con il re bianco ed un pedone che stava per riuscire ad andare all’ ultima casella opposta da dove erano partiti tutti i suoi pezzi per riprendersi la sua regina bianca e a quel punto con grande soddisfazione avrebbe vinto sicuramente dando scacco matto a nonno, il pedone bianco protetto dal suo re diede scacco al re nero, erano tutti messi in obliquo, il re nero del nonno non poté far altro che piazzarsi davanti al pedone bianco impedendo, così facendo, al pedone di prendersi la regina bianca e fu così che a quel punto il pedone non ebbe più la possibilità di muoversi mentre al re bianco non restò che piazzarsi dietro al suo pedone bianco per proteggerlo anche perché quella era ormai l’ ultima e unica mossa che poteva fare …. e in questo modo la partita finì in “ stallo” perché il re nero non aveva più possibilità di muovere per cui la partita ebbe termine senza vinti né vincitori ed in fondo, (come nella vita) questa era anche una bella cosa …. Contenti e soddisfatti nonno e nipote, decisero di andare a dormire .…. Stanco della giornata Marco infilatosi sotto le pesanti coperte, chiuse subito gli occhi e si addormentò velocemente o almeno così gli parve!

Era una serata di luna piena dove la magia, si diceva in quei luoghi, si svegliava dal letargo e prendevano forma tra le ombre di personaggi misteriosi, infatti sulla scacchiera che nonno e nipote si erano dimenticati di riporre iniziarono a muoversi e ad animarsi i ari pezzi.

I due re e il pedone chiamarono a raccolta tutti gli altri pezzi …. uscirono di casa, s’ inoltrarono nel folto bosco che si era già animato di tanti personaggi fiabeschi, il re e la regina “ dei bianchi delle nevi eterne” raggiunsero il loro castello là sui monti mentre il re e la regina “ dei neri delle valli oscure” avevano lasciato il loro castello volendo dare battaglia ai bianchi credendo che gli avessero rapito la figlia che non riuscivano più a trovare. Qualcuno l’ aveva vista cavalcare insieme ad un giovane dei bianchi mentre galoppavano su un veloce destriero verso i monti dei fiori di mille colori.

C’ era grande agitazione da entrambe le parti, era difficile capire se si poteva evitare un feroce scontro ….. ma …. nessuno sapeva che …… la principessa delle valli oscure non era stata rapita, i due giovani si conoscevano ed avevano deciso di andare sui monti dei mille fiori per preparare una bella sorpresa ad entrambi i genitori dei monti e delle valli.

Essi stavano frequentando da qualche tempo una scuola di magia che si teneva sui monti dei fiori di mille colori ed avevano deciso di allestire, nella terra di mezzo tra i territori dei due regni, uno spettacolo dove avrebbero condiviso con tutti la loro bella amicizia sicuri che questo avrebbe consolidato i rapporti tra i loro genitori che non sempre andavano bene e purtroppo qualche volta si scatenavano liti senza senso con loro grande dispiacere!

Per fortuna, quello stesso giorno che erano stati visti cavalcare insieme, era l’ ultimo giorno del corso che frequentavano ed erano così pronti a mettere in atto la loro sorpresa …. e sorpresa fu anche per loro il fatto che già entrambi i regnanti si trovavano ai confini tra i due regni anche se avevano intenzioni poco amorevoli.

I due ragazzi però consapevoli della sorpresa che felicemente e appassionatamente avevano preparato, cavalcando velocemente arrivarono appena in tempo tra le due fazioni; ciascuno di loro andò verso i propri genitori spiegando che non c’ era nessun rapito e nessun rapitore.

Non era facile spiegare come erano le cose e placare le ire dei genitori ma ben presto anche se con molta fatica i due principi riuscirono a far comprendere le loro belle intenzioni e per spiegare meglio quello che avevano in mente di fare, la cosa migliore fu quella di mettere immediatamente in pratica tutto ciò che avevano imparato sui monti dei fiori eterni.

Fu così che senza perder tempo la principessa Annalisa delle valli oscure fece il suo incantesimo di magia verso i regno delle nevi eterne …. Ecco che in un attimo sul bianco candore della neve comparvero una varietà di innumerevoli fiori dei più delicati colori, era uno spettacolo invitante a gioire! Nello stesso tempo il principe Serafino delle nevi eterne, lanciò la sua magia sulle valli oscure e immediatamente nella valle ed anche oltre ogni dove, si fece luce splendente:

tra i due regni, il tempo parve fermarsi, vennero chiamati tutti i sudditi e sotterrate tutte le armi, si allestirono grandi tornei e canti e balli e da quel giorno nei due regni regnò per sempre pace ed armonia.

Annalisa e Serafino al massimo della felicita si abbracciarono a lungo, le loro speranze erano diventate ora realtà. Quel giorno memorabile, finita la festa, nel buio della notte il re bianco ed il suo pedone insieme al re nero tornarono nella scatola unendosi agli altri pezzi.

Era già mattina e Marco al canto del gallo si svegliò di buon ora, si alzò per preparare la colazione, si ricordò di un piacevole sogno che gli rammentò che doveva ancora mettere a posto la scacchiera che la sera prima era stata lasciata sul tavolo con i due re e il pedone …” e lui se lo ricordava bene!” … ma, sorpresa, vide che tutti i pezzi erano al loro posto nella scatola, Marco scosse la testa:

“ no è stato solo un sogno” pensò “ avrà riordinato il nonno!”

“ Grazie nonno!” lo ringraziò mentalmente.

Maria Luisa Bandiera 21/04/2018 08:25 1 965

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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