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Pioveva, senza tregua, e Luisa era davanti alla finestra da un’ ora, immersa nei suoi pensieri, mentre le gocce d’ acqua battevano sul vetro donandole un senso di calma, e di relax. Stava pensando che se continuava a piovere così non sarebbe potuta andare in biblioteca a cercare in quei grossi, vecchi volumi, quelli che le servivano per completare la sua tesi di Antropologia.
A lei piaceva da morire studiare l’ essere umano, in tutte le sue forme, sia fisiche che psicologiche. Appena conosceva qualsiasi persona, indagava scrupolosamente su di essa, in tutti i sensi, e molte volte questo le aveva procurato non pochi grattacapi.
Guardò di nuovo dalla finestra e vide che aveva smesso di piovere, meno male, lei non aveva la macchina e la fermata della metropolitana rimaneva un po’ distante da casa sua. Si mise comunque un impermeabile, e andò fuori con il suo quaderno di appunti. Arrivò in Biblioteca, si diresse verso la sala che ormai conosceva bene, e rimase di stucco vedendo che c’ era anche il suo Prof di Antropologia, cosa faceva lì? Forse cercava qualche argomento difficile per interrogarci, sicuramente!
Si avvicinò sorridendo, tanto, l’ aveva vista anche lui, il suo atteggiamento fu molto cortese, e la invitò a sedersi al suo tavolo, dicendole che avrebbero lavorato assieme...
Non se lo fece ripetere due volte e, mentre prendeva i suoi appunti, ogni tanto alzava lo sguardo su di lui, trovando sempre il suo. Si alzò per cercare altri volumi da sfogliare, e fu proprio in uno di questi momenti, che anche lui si alzò per prendere lo stesso libro... “ Prego!” le disse, sfiorandole la mano...
Erano passate ormai le sei del pomeriggio, incominciava ad imbrunire, e lei non voleva arrivare tardi a casa, così incominciò a mettere a posto i libri che aveva preso, e raccogliendo le sue cose, si rese conto che anche il prof faceva la stessa cosa. Affrettò il passo e si diresse alla porta d’ ingresso e vide che aveva ricominciato a piovere, meno male che aveva l’ impermeabile! pensò.
Il Prof Alessandro Gualtieri, era un uomo affascinante, ancora molto giovane, si capiva che era stato uno studente di quelli che chiamano “ secchioni”, si fermò al suo fianco e le disse: “ Che giornataccia! Non è vero? Mi ha fatto piacere vedere che lei si stava preparando per la sua tesi, immagino che sarà una delle migliori” Luisa ingoiò prima di rispondere che quella materia le era sempre piaciuta, e che il suo sogno era quello di viaggiare per conoscere da vicino gente di tutte le razze.
A questo punto si offrì di accompagnarla, visto che pioveva sempre più forte, ma Luisa rifiutò l’ invito, dicendogli una bugia, gli disse che era rimasta d’ accordo col suo ragazzo, che sarebbe passato a prenderla di li a poco. Lui allora, annuì con la testa, la salutò dicendole che si sarebbero rivisti all’ università.
Si, all’ università, tutte le ragazze morivano dietro di lui, era lo scapolo più ambito e desiderato del momento, e lui naturalmente lo sapeva benissimo, e se ne approfittava anche... si sapeva che era uno che non si lasciava scappare le buone occasioni, e lei anche se formava parte della schiera di ragazze che sospiravano per lui, faceva tutto il possibile per tenerlo alla larga .
Arrivò il giorno della presentazione della tesi, Luisa era molto agitata; assieme al Prof c’ erano altri due anziani signori, illustri Antropologi, che solo a guardarli incutevano paura... Quando arrivò il suo turno aveva la gola chiusa e un morso che le stringeva lo stomaco, si sentiva preparata, ma si sa, sono momenti di grande tensione. Incominciò a parlare a ruota libera, spiegando dettagliatamente ogni capitolo e facendo esempi, paragoni importanti, citando nomi e senza fermarsi mai, illustrò pure le ultime scoperte della scienza, ma a questo punto uno degli anziani Professori, la interruppe con un: “ Basta così, le faccio i miei complimenti signorina Luisa Marchetti, brava!" Il Prof Gualtieri la guardava con orgoglio, come se fosse stato merito suo, e non di tutte le ore di sonno che aveva perso, e di tutto il lavoro che aveva fatto. Si alzò in piedi e le diede la mano, con un sorriso che non gli aveva mai visto...
Tornò a casa felicissima. Aveva appena appoggiato le sue cose quando udì squillare il telefono: sentì un tuffo al cuore, immaginando che fosse “ lui”, ma una voce sconosciuta di donna le disse: “ Complimenti cara, è facile prendere una laurea dopo essersi “ comprato” il bel Prof, e non faccia la gatta morta, lo sapiamo tutti che ci muore dietro...!”
Luisa rimase pietrificata, e rispose subito:” CHI PARLA?!” ma quella persona aveva già chiuso la comunicazione. Incominciò a pensare chi poteva essere stata, si, perché era sicuro che fosse una donna, ma chi? Quella domanda se la portò dentro la testa tutto il giorno, le aveva rovinato il momento più bello della sua vita, e poi, come si era permessa di dire una cosa simile? Forse, pensò, era una gelosa pazza di lei. Ma lei non aveva dato nessun motivo per far pensare che tra lei e il Prof... in quel momento un “ flash” le passò per la mente: si ricordò che in biblioteca c’ era una bella ragazza seduta non lontano da loro, che li guardava spesso, quel giorno non le diede nessuna importanza, ma dopo, si convinse che era l’ unica persona che poteva aver telefonato, ma se era stata lei, come faceva ad avere il suo numero di telefono? E poi, non l’ aveva mai vista all’ università, no...., forse si sbagliava.
Nei giorni che seguirono non ci pensò più, pensava invece alla festa che ci sarebbe stata all’ università per l’ evento delle lauree, e ci sarebbero stati tutti i genitori, parenti e un mucchio di gente. Insomma, era felice, finalmente aveva raggiunto il suoo obbiettivo. Aveva una settimana di tempo per prepararsi, per comperare un bel vestito e per farsi “ bella”. I suoi genitori erano gioiosi e anche orgogliosi di lei, e non vedevano l’ ora di essere presenti, perchè per tutti loro era l’ inizio di una nuova vita.
Era nervosissima, si guardò allo specchio e vide che stava da favola! Arrivò con la sua famiglia, (c’ era anche suo fratello). Il salone delle feste era strapieno, e i posti sembravano tutti occupati. Mentre ripassava con la vista ogni sedile per cercare un posto vuoto, la vide! Era sola, (apparentemente), bellissima, con un vestito azzurro come i suoi occhi, e Luisa al vederla si sentì a disagio, ma chi era? Non l’ aveva mai vista all’ università, cosa era venuta a fare, e per chi?
Arrivò il momento agognato e.....sorpresa! La bella ragazza era una modella incaricata di chiamare i nuovi laureati, e li interrogava facendo loro come una specie di intervista. Arrivò il suo turno, le tremavano le gambe, quella ragazza le faceva paura sul serio, e anche se lei non aveva niente da nascondere, la metteva in ansia lo stesso. Disse il suo nome, lei si avvicinò, e con un radiante sorriso disse: “ Questa ragazza si è preparata molto bene per la sua tesi, non solo con i libri della biblioteca, ma anche con la consulenza del Prof Alessandro Gualtieri, vero signorina?” Luisa pensò di essere diventata viola dalla rabbia, l’ avrebbe presa a schiaffi molto volentieri davanti a tutti quanti, ma con una calma che stupì se stessa disse: “ Certamente! Il Prof Gualtieri offre la sua consulenza a chiunque ne abbia bisogno, e grazie a lui sono riuscita a preparare la mia tesi in maniera eccellente” . Lei guardò Luisa come se volesse fulminarla, e con un rapido “ Complimenti”, la condusse davanti al Direttore che le consegnò la sospirata Laurea con un applauso di tutta la sala.
Il Prof Gualtieri, dopo, si complimentò con lei per la maniera come aveva risposto a quella ragazza, e le confidò che era stata la sua fidanzata, e che non c’ era motivo per preoccuparsi perchè ormai non c’ era più niente fra loro due, lui l’ aveva lasciata per le continue scenate di gelosia che gli faceva .
La guardò a lungo e le disse: “ Spero di avere il piacere di rivederti, e andare a cena insieme, che ne dici?” Luisa rispose di si, e si diresse verso i suoi genitori che ancora la aspettavano per abbracciarla...
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Una bella lettura per ragazzi ed adulti sensibili! (Galante Arcangelo)
Brava, come al solito! (Galante Arcangelo)
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