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16 maggio 1992

Amore

25 anni fa oggi si siamo sposati.

Molti festeggiano le nozze d'argento, fanno feste e hanno intorno una bella famiglia, ridono, addirittura vanno a pranzo.

Sicuramente mi avresti proposto una cena, mi avresti portato un mazzo di fiori.

Mi avresti detto che nonostante tutto mi avresti risposata, me lo hai detto su un letto di morte quando, durante un battibecco, mi dicesti "Dobbiamo separarci. Non sprechiamo questo poco tempo che rimane".

Oggi fuori dalla vetrata le auto scorrono e splende lo stesso sole di 25 anni fa.

Ancora, oggi, io ti ringrazio.

Le mie spalle si sono curvate e i miei occhi non hanno più quel bagliore spensierato e sereno, non ho più tanto amore per la vita, emozioni: tutto mi arriva filtrato e dosato dalla scorza pesante che la tua assenza ha costruito e tessuto intorno alla mia anima come una ragnatela-

Mi sento come se parlassi a me sola in un contorno di indifferenza. Ascolto discorsi vuoti, non trovo anime simili alla mia con cui andare in profondità. Sembra che nessuno abbia voglia di condividere momenti di confidenza, fa così paura alla gente avvicinarsi a chi ha sofferto: me lo avevi detto tu. Mi dicesti: non parlare più del marito morto perchè non interessa a nessuno.

Parlo a me sola adesso. Mi faccio compagnia col ricordo dei nostri momenti belli e anche dei nostri momenti devastanti, quando entrambe ci siamo feriti andando a cercare altrove quello che avevamo noi, annerito e maltrattato dai nostri caratteri forti e dalla giovinezza che pulsava e faceva sperare di trovare al di fuori di quel tesoro inestimabile qualcosa che mitigasse la durezza dei nostri scontri.

Adesso vivendo io so che non esisteva nulla al di fuori della nostra quotidianità: non eravamo la famiglia felice che sorride e cammina per mano, eravamo quella coppia che pur dormendo comodamente senza appiccicarsi nel letto, aveva l'anima unita in un nodo che fatica a sciogliersi.

Mi manca il tuo sguardo: lo vedo ogni giorno nella tua bambina che cresce e che tu non vedi perchè te ne sei andato troppo presto. 5 anni fa oggi eravamo davanti a un oncologo che ci diceva che il male stava peggiorando sul fegato, e che anche l'ultima chemio non aveva bloccato la sua crescita-

Uscendo dall'ospedale, avevamo guardato le rose curate dei giardinetti, il cielo blu e tu dicesti ' Guarda, sembrano i giardinetti che portano al mare, guarda da dove stiamo uscendo, c'è scritto cancer center, io sono un uomo morto'.

Poi verso casa, ti eri fermato dall'ottico e mi dicesti ' Comprati un bel paio di occhiali da sole, sceglili belli perchè sono gli ultimi che ti regalo'.

Io allora non capivo, non capii il tuo pianto mentre in auto mi dicevi che non avresti visto niente, che ti saresti perso la maturità di tua figlia, e la patente, e l'università.

Io ti rispondevo che non sarebbe stato così, che al massimo avrei guardato io tutto per te.

Non sapevo, in quel momento, cosa avrebbe voluto dire guardare tutto da sola-

C'è come una patina di solitudine tra me e il mondo e mi tengo ben in disparte da quelli che non possono sentire.

Vedo e ascolto e leggo persone aggredirmi quando parlo di te- Mi dicono che devo apprezzare la vita ecc ecc, ma è tutto così banale-.

Nessuno apprezza la vita quanto me, eppure il vuoto e la mancanza di un uomo col quale sei cresciuta e al quale hai chiuso gli occhi è qualcosa che non si può dimenticare.

Io non voglio dimenticare.

Forse diventerò un'anziana signora che passa il tempo a nascondere le sue fobie e le sue paure, passando per quella che non è.

Ma anche quando sarò ormai indifferente e senza paure ti ricorderò: avrò nei ricordi un ragazzo dagli occhi neri e onesti che mi ha fatto piangere, e in quelle lacrime vi era tutta la vita.

Da dove ti trovi vedi in quale indifferenza io e la tua bambina siamo rimaste.

Molti ci hanno tolto il saluto, forse perchè si aspettavano che morissimo o andassimo in rovina io e lei, eppure siamo andate avanti, solo io e lei sappiamo come.

Alcune erano persone fidate per te, ma sono spariti tutti.

Conserva in noi il dono di guardare oltre.

Grazie per avermi sposata e per aver fatto di me la donna che sono adesso.

Tua moglie


andena tatiana 16/05/2017 10:32 1 1188

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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