Una domenica di Maggio Maria conobbe un giovane alto, bello e moro, mentre riposava seduta
su una panchina del parco, dopo aver fatto una corsettina fra i viali.
Si massaggiava una caviglia quando lui passò e intensamente la guardò.
I loro sguardi s'incrociarono, lui le sorrise e il cuore di Maria cominciò a battere forte forte.
Lui le si mise seduto accanto e le chiese perchè si accarezza la caviglia e lei rispose,
un po' fingendo, che sj era procurata una storta correndo nel parco.
Il giovane le s' inginocchiò davanti e cominciò a massaggiarle la caviglia.
La sua mano leggera e forte a un tempo feve rabbrividire Maria.
Allora lui le prese la mano e l'accarezzò.
Fu allora che lei si alzò e corse via, mentre lui restò a guardarla allontanare, allibito.
Altri giorni si susseguirono, Maria andava sempre nel parco, ma osservava il giovane di nascosto;
poi un giorno si fece rivedere e lui felice le corse incontro e l'abbracciò.
Si eravano ritrovati, questa volta si presentarono e così Maria seppe che si chiamava Giulio.
In tal modo iniziò per i ragazzi un nuovo grande, appassionato amore.
Maria così dimenticò il suo primo amore, che si era trasferito con la sua famiglia in un'altra città.
Ormai il loro amore era costituito solo da missive. che nel tempo si affievolivano sempre più.
Erano passati ormai due anni, che non si vedevano più ed ora si scambiavano solo gli auguri
per le festività.
Chissà, forse anche lui aveva trovato un nuovo amore...
Lei tutti i giorni ora s' incontrava con Giulio, che l'aspettava al parco dove correvano, scherzavano e
si abbracciavano baciandosi...