Così, il giovanotto, che, come ogni serio professionista del ramo della pastorizia soleva alzarsi di buonora, il mattino seguente si levò, per così dire ancor più di buonora del solito, cioè a notte fonda, e si incamminò, pieno d’entusiasmo, alla volta della farmacia del paese vicino. Confidando certamente in misura eccessiva nell’ affidabilità e professionalità, in buona parte, grazie a lui acquisita, di quei suoi collaboratori a quattro zampe, che per fortuna non erano soltanto capaci di abbaiare, ebbe l’ ardire di affidar loro il suo gregge, rinchiuso nell’angusto, recinto, il quale anche se di dimensioni modeste, custodiva di fatto tutta la sua ricchezza terrena, certamente non poco per chi al di fuori di un campo ove crescano solo delle erbe era valutato meno di un piffero, strumento che egli tra l’ altro, mi si perdoni la digressione, disponendo di materie prime necessarie, si sentiva in grado di riprodurre in meno di quindici minuti.
Egli non ignorava certo, che quel suo allontanamento costituisse un azzardo, ma è pur noto a ciascuno di noi, cosiddetti uomini normali, quanto possa tirare un pelo di una certa natura: sino al punto da rendere a volte estremamente idiota chi notoriamente non lo fosse, né mi stupirebbe troppo il caso in cui il mancato suo avvistamento da parte di un soggetto particolarmente vulnerabile, se prolungato nel tempo, potesse costituie motivo di suicidio.
A piedi dunque e di buona lena, si avviò, ripetendo di continuo tra se per non rischiare di dimenticare quella parola misteriosa, così difficile da pronunciare, ma di fondamentale importanza.
E due ore dopo, il ragazzo imboccava la porta della farmacia, pieno d’ emozione ed anche con un certo senso di vergogna per timore che altri venissero a conoscenza della natura della sua richiesta.
Entrato perciò con fare circospetto, si dispose con pazienza ad attendere ben oltre il suo turno, con la segreta, quanto vana speranza che fossero serviti prima di lui tutti quelli che già c’ erano e, magari anche gli altri venuti dopo: Purtroppo però non ebbe successo nel suo intento di rimanere senza testimoni, a tu per tu col farmacista, nell’ imbarazzante momento della delicata richiesta; e così, ad un certo punto dovette comunque farsi avanti: Vibrante come un diapason autosufficiente, accostò d’ un balzo il suo viso avvampato e stravolto, all’ orecchio deli’addetto, e con occhi fissi, spalancati, ed utilizzando nello stesso tempo una delle sue mani, aperta a un fianco della bocca a mo’ di diffusore unidirezionale pronunciò quella benedetta difficilissima parola in un sussurro, mettendo però la massima attenzione al farlo con la migliore dizione possibile, per non rischiare di doverla ripetere … il povero speziale, spaventato dall’ eccessiva irruenza del giovine, ma ancor più poiché travolto e soffocato da un improvviso olezzo caprigno che gli si riversò addosso … non capì; e fu peggio anche per lui, poiché fu necessario ripetere, anche se con un po’ più calma, tutta la messinscena; lo stress che dovette costare ad entrambi fu ancora una volta enorme; il farmacista questa volta, aveva provveduto in anticipo ad inspirare profondamente, trattenendo poi il respiro più a lungo possibile, ma per quanto si sforzasse, non essendo un campione in apnea, non poté evitare di inalare una parte considerevole della restante aria mefitica, ed esternò, poi immediatamente il proprio disgusto attraverso dei furiosi colpi di tosse.
Quando si fu ripreso abbastanza, si fece nuovamente ripetere la richiesta, sfruttando al massimo le nozioni preventive appena acquisite. Fece quindi finalmente cenno di aver capito, e dissimulando una certa nonchalance si girò dirigendosi verso una meta ben precisa. E con un tuffo al cuore il pastorello vide finalmente il sanitario, aprire e trafficare in un cassetto, prelevando quella benedetta confezione di un bel color rosso composta, come comprese poi di tre elementi, procedendo però con un fare prezioso, e ponendola quasi fosse una reliquia, in un’ altra bustina più grande e più discreta.
Nel consegnare il pacchetto, ricevendo il dovuto, il sanitario, prese le dovute, e ormai note precauzioni, gli consigliò vivamente per la prossima volta, di mostrare il cartoncino della confezione, per una richiesta più discreta; ma l’altro era ormai troppo impaziente per starlo a sentire,
temeva che qualcuno tra gli astanti, avendo assistito a tutto il movimento potesse avere immaginato di quale articolo si trattasse, ed allora, felice come un bimbo all’ uscita da scuola, ma teso ed eccitato si scapicollò verso la porta d’ uscita …
Ma è proprio allora che la situazione precipitò, poiché si trovò improvvisamente davanti due carabinieri che stavano, con calma entrandoper i fatti loro, proprio in quel momento:
A questo punto lo scontro anche se certamente evitabile, fu fatalmente e senza alcuna ragione violento e disastroso per tutti e tre, poiché il pastore preso da un indicibile, quanto ingiustificato spavento, diede loro una spallata, lui, pur così mingherlino di particolare inaspettata violenza, che fece ruzzolare in modo ignominioso i due tutori dell’ ordine giù per le scale esterne dell’ Ufficio Postale, proseguendo poi ben oltre la sua fuga forsennata.
La cosa non poteva certo finire così, i gendarmi si rialzarono in fretta, e, mentre l’ uno incominciò subito a soffiare furiosamente nel suo fischietto, l’ altro non vedendo alcun risultato immediato, stava per estrarre la pistola quando il pastorello, per sua fortuna, fu sgambettato da un passante finendo a terra mezzo azzoppato nell’’ urto di un ginocchio contro lo spigolo di un muro; rimase così, seduto per terra attendendo docilmente che quelli lo raggiungessero serrandogli delle manette ai polsi, dopo averglieli malamente contorti dietro la schiena, come un pericoloso delinquente.
Portato in caserma, fu interrogato: "Perché fuggivi, cosa nascondi nelle tasche che tenevi così gelosamente chiuse con le mani?”. Lo perquisirono con cura, esaminando minuziosamente il materiale che veniva fuori man mano: erano cose che usava tenere sempre nel vestito buono, riservato per le grandi occasioni (e quella odierna era una di quelle). Documenti che costituivano la storia di tutta la sua vita ed il suo avere, poche e preziose foto di tutta la sua esistenza: il foglio di congedo che attestava l’ avvenuta esenzione dal servizio militare. Ed assieme a qualche altra misera cianfrusaglia, trovarono finalmente anche l’ oggetto che costituiva il motivo della sua venuta in paese, nonché delle sue peripezie di quel giorno. Due delle famose bustine furono lacerate, per verificare che non contenessero droghe, mentre la terza fu risparmiata, in quanto gli esaminanti si resero conto che non ne valesse la pena e riconsegnata poi intatta insieme ai documenti. Quell’ oggetto era ben noto naturalmente agli agenti, che non si erano meravigliati più di tanto, dissero soltanto: “ Ah -ah! “ Guardandosi l’ un l’ altro divertiti; ma non fu così per il poveretto, che avrebbe voluto sprofondare per la vergogna e per timore di chissà quali conseguenze. “ Io, io …” cominciò a balbettare.
Questi intuirono allora che il meschino fosse soltanto colpevole diincomparabile ingenuità e il suo atteggiamento ne costituisse la prova.
“ Avevi dunque comprato questo? … E perché fuggivi, non l’ hai dunque pagato?”, Gli chiesero alla fine gli agenti; e lui confuso: ” Si, si, però non sapevo, io non credevo …” diceva tremando come una foglia. I due scoppiarono a ridere, stupiti di quel suo stupore: “ Queste non sono merci illegali, le puoi tenere liberamente … ma dove vivi sciocco, che ci hai solo fatto perdere inutilmente un mucchio di tempo. Vai e non farti più vedere ... Oppure sarai denunciato per simulazione di reato. Svegliati, che la guerra è finita! Vai ora e, buon divertimento!”
Felice come una Pasqua, non stette a perder tempo coi saluti, ma uscì dalla caserma e si diresse di corsa verso casa … sempre tenendo con premura una sua mano nella tasca, tastando il prezioso cimelio.