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Il volo del condom Parte Terza

Comicità e Satira

“ Mi scusi signorina, se la disturbo a quest’ ora, ma ero di passaggio”, mentì il pastorello, le vorrei offrire alcune ricotte fresche, preparate questa mattina apposta per lei, e mi farebbe immenso piacere se lei si degnasse gentilmente di volerle accettare“. (occorre qui precisare di essere ben consapevole del fatto che in realtà il giovane pastorello non potesse che esprimersi in modo “ alquanto” più grossolano, tuttavia, un certo senso di compassione, di solidarietà, e devo riconoscere, anche di simpatia, che confesso di nutrire nei suoi confronti, mi sono di stimolo nella ricerca di una qualche sia pur piccola forma d’ aiuto).

“ O, va bene, grazie, ma già che c’è, entri e mi faccia un po’ di compagnia!” Rispose lei, con quella sua bella voce melodiosa. Al ché il pecoraio non stette più nella pelle: non gli parve vero infatti, di poter starsene in una certa intimità con lei che, come sempre bellissima agli occhi suoi, ed ora per giunta così discinta, più che mai provocante; questo evento, come potete immaginare, lo mise in immenso subbuglio nel più profondo; nondimeno promise a se stesso: “ O adesso, o mai più!”.

Fortunatamente egli pur nella sua ingenuità estrema, era stato capace di trattenersi dal confidarle in quale deplorevole errore stava per precipitare ultimamente, ma proprio il ricordo di ciò, e del susseguente, fermo proposito di fare il necessario onde evitare la catastrofe, lo spinse al grande sforzo di giocarsi il tutto per tutto, procedendo ad una richiesta il più possibile, se non del tutto esplicita a tal riguardo, e non lasciando nulla di intentato: inoltrare insomma una estrema, accorata quanto vitale richiesta, il cui mancato accoglimento non gli avrebbe più permesso, avrebbe sostenuto di seguitare a vivere ...

Una volta che lui fu dentro, lei si sedette su di un divano, invitandolo ad accomodarsi accanto a lei. La porta aperta lasciava filtrare la prima luce del mattino e lei, apparentemente molto tranquilla, pareva proprio non essersi accorta della trasparenza della sua vestaglia, a meno che, diavolo d’ una donna, non lo facesse apposta per divertirsi al suo imbarazzo.

"Allora dimmi bello, cosa c’è che non va?" ... Ma lui aveva enormi difficoltà a rispondere, e quella trasparenza finiva poi l’ opera nel tramortirlo completamente: sembrava non avere più risorse, quasi non respirava più, e taceva senza speranza, dominato da un tremore evidente.

Lei, senza troppa fatica capì la situazione, ed alzandosi disse: “ Bè h, rilassati pure, intanto faccio un caffè e me lo dirai con comodo. “È una parola!” Pensò lui tra sé, pur rimanendo in cuor suo determinato e deciso, fermo come una roccia nei suoi propositi ...

E venne poi, finalmente, il momento che il pastore parlò: pian piano, alla fine trovò tutto il coraggio necessario, deciso e persino sicuro di se, anche se a testa bassa, riuscì ad esprimere tutto quanto rimuginava nella mente e s’ era prefissato di dire.

Perorò ulteriormente la sua causa precisando che lui non chiedeva altro che di conoscere fino in fondo quella cosa meravigliosa … che non sapeva neppure definire, e che poi non l’ avrebbe più importunata, qualora ella così desiderasse; affermò con una certa apparente convinzione che a lui, una sola volta potesse pure bastare, avendo finalmente anch’ egli compreso cosa voglia dire provare quella gioia estrema, così come da tutti definita …

Lei udito ciò rimase per un po’ pensierosa in silenzio, e lui pensò subito di aver rovinato tutto, ma: "O la va o la spacca!" – ripeté a se stesso stavolta ben deciso e convinto di compiere un passo a questo punto necessario e inevitabile, senza il quale non avrebbe veramente più potuto, né voluto seguitare a vivere, ché sarebbe ora vivere a metà, ignorando quella possibilità ora così presente ...

Ma lei dimostrò di non non trovare affatto inaudita una tale richiesta, e di non esserne offesa; e dopo il lungo lasso, disse soltanto: “ Ascolta quanto ti dico senza interrompere ed alla fine mi risponderai. Io ti voglio aiutare ma ci sono delle condizioni; sia ben chiaro che lo faccio solo per te, poiché mi fai pena, ma tu, saresti in grado di tacere e mantenere il segreto su di un favore che, risaputo, potrebbe arrecar danno alla mia reputazione?” …

E dovette fermarlo altrimenti sarebbe ancora lì con calore a rassicurarla … "E poi, a chi dovrei dirlo io, che non ho amici?” … E, diciamo pure che su questo punto, dovette senz’ altro convincerla“ ...

Poi, secondo problema: "Naturalmente tu ignori cosa sia un profilattico, non è vero? Beh, si tratta di un dispositivo che serve a fare l’ amore senza il pericolo che ne nascano figli, come succede invece alle tue pecore ogni volta che tra loro si accoppiano, essendo invece invece mio desiderio avere eredi soltanto quando mi deciderò a maritarmi avendo accumulato denaro abbastanza per la mia dote; adesso ancora ho un lavoro, e non intendo correre rischi: un figlio adesso per me sarebbe una vera disgrazia capisci?... Si tratta di un oggetto che si compra in farmacia, è in una confezione che non costa molto, ma non pretenderai certo che vada io a comprarlo vero?

Egli, lì per lì, in forte imbarazzo tacque, non sapendo cosa rispondere, ma a non volendo assolutamente correre il rischio di mandare tutto a monte, si premurò presto di rassicurarla, affermando: "No no, certo, vado io ... Domani mattina!".



pompeo conte 04/02/2017 10:39 1245

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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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