Era ancora giorno, quando il pastorello tornò a casa. Pur se stanco morto, non volle rimandare oltre il grande momento: ora che si era dotato del necessario, si disse, perché attendere ancora, fino a domani?
Si affrettò perciò a ricoverare per la notte le sue pecore e, col cuore in gola, ripartì subito per raggiungere la sua bella.
Si presentò alla signorina non senza un certo ritegno, ma entusiasta e con un senso di malcelato orgoglio, mostrando il prezioso ausilio oggetto della sua conquista, le disse: “ Ti prego, ora devi mantenere quanto promesso!” .
Lei molto gentilmente, gli disse di entrare e di mettersi a suo agio, intanto che lei si sarebbe data una rinfrescata. Così si sedette su di un lettino, che si trovava nella stanza, proprio sotto ad una finestra la quale dava su di un cortile che, privo di recinto, confinava direttamente col bosco adiacente.
Intanto il cielo si era oscurato e all’ improvviso, il tempo minacciava un temporale, ma egli era così felice, e agitato, che neppure ci aveva fatto caso; ora si chiedeva piuttosto in che modo la signorina si aspettava che lui nel frattempo si preparasse, e soprattutto fino a che punto. Credo sia difficile qui, rendere l’ idea di quanto questa situazione che costituiva per lui un’ assoluta novità lo sconvolgesse, in quale stato di eccitazione, nonché d’ imbarazzo lo mettesse, soprattutto, la nuova di quell’ oggetto così misterioso: qual’ era il modo corretto di farne uso?... Intanto bisognava certamente aprire quella bustina: è naturale. Ed allora egli incominciò a farlo, pian piano, con prudenza, poiché ora gli restava un solo prezioso esemplare, guai a rovinarlo! Ma, la signorina tardava, ed allora si azzardò ad aprire del tutto l’ involucro e far scivolare il contenuto un po’ fuori dalla bustina: non ci si capiva ancora nulla: per quanto era dato di vedere, si trattava solo di un dischetto di gomma piatto e scivoloso, e non riusciva proprio a capire come potesse essere utile ad un certo scopo … ma, ecco che ora liberato completamente dal suo involucro esterno, aveva capito che era possibile srotolarlo, ed avrebbe così assunto anche una forma, più o meno tubolare; si trattava però, di cosa delicata, e non sapendo come lei l’ avrebbe presa non volle andare troppo oltre, decise anzi di riavvolgere il piccolo tratto respingendolo poi a fondo nella sua confezione, e doveva affrettarsi.” Presto, presto! …
Ma ecco che, proprio in quel momento, la signorina entrò: La porta si apri all’ improvviso … e con essa si spalancò anche la finestra di fronte. Una ventata immensa, potentissima, attraversò la stanza, strappando con violenza inaudita l’ oggetto scivoloso dalle mani del pastore ed involandolo all’ esterno sulle chiome degli alberi della foresta sottostante …
Il nostro uomo cercò di inseguirlo con un rapido balzo fuori dalla finestra, e si inoltrò sempre più, correndo disperato negli ancor radi alberi del bosco, cercandolo di radura in radura ... A tratti ancor lo scorgeva ... spariva, più oltre, lontano riappariva, e sempre più in alto man mano … finché gli sparì dalla vista!
Per un tratto ancora, proseguì per inerzia, alla cieca, immaginando potesse essere atterrato più avanti, ma il già buio della sera, divenne ora buio più fitto, circondato da rovi, da spine nel bel mezzo del bosco, ove solo a fatica riuscì a venir fuori …
E se ne tornò allora a casa sconsolato ...