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Gente per bene...(Una storia italiana)

Sociale e Cronaca

Lo stabile di Via Lauretana 77 era un bel palazzo signorile del primo 900.
Edificio di tre piani, poggioli anteriori in bella vista sul corso principale, quanto a quelli posteriori mostravano le vezzose colonnine alla ridente collina dell’ entroterra.
Tre piani abitati da gente per bene…
A piano terra vi era il portinaio Augusto con moglie e figlio. Integerrimo quanto mansueto e servizievole custode, da dieci anni prestava il suo fedele servizio a tutti gli abitanti dello stabile, tutta gente per bene…
Al primo piano vi era la famiglia Servillo. I Servillo erano da ben tre generazioni i tenutari dell’ istituto omonimo dedito alla cura e all’ assistenza degli anziani.
Conscio dell’ assoluta mancanza di strutture analoghe il Servillo nonno aveva ideato questa forma di sostegno in grado di fornire il fabbisogno primario di un piatto caldo e di un tetto per riparo in cambio della sola pensione percepita o di quant’ altro posseduto. Vi profondevano tutti i loro sforzi l’ attuale Servillo nipote coadiuvato da moglie e due figli.
Al secondo piano dimorava la famiglia Altamura. Insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro per la ventennale attività svolta in campo industriale aveva contribuito agli onori della città sviluppando un sofisticato software di analisi demoscopica ma soprattutto di gestione dei contributi fiscali dovuti all’ Agenzia delle Entrate che aveva riscosso un favorevole consenso a beneficio di una ristretta cerchia costituita da società assicurative, bancarie e aziendali.
La famiglia del Cavalier Altamura, rimasto vedovo all’ età di settantadue anni era composta dalla giovane moglie moldava Sabrina, a suo dire perdutamente innamorata del consorte. Quanto al figlio, stimato professionista, viveva tra Palermo, Montecarlo e le Cayman.
Al terzo piano viveva Donna Matilde. Donna pia e riservata era la sorella del Cardinale Bersezio, rispettato prelato presso la prefettura economica della Santa Sede e intimo amico del Cavalier Altamura nonché del Servillo nipote.
Donna Matilde, timorosa di vivere sola in un appartamento di duecentocinquanta metri quadri, divideva lo stesso con Gaetano, giovane proveniente da un non ben specificato paesino della costa jonica e presentatole dall’ Altamura dietro consiglio del fratello cardinale al fine di sentirsi protetta.
Possiamo pertanto affermare senza ombra di dubbio che la palazzina di Via Lauretana 77 ospitava tutta gente per bene…
********************
La notte in cui avvenne il fattaccio di Via Lauretana, si presentava con un cielo rivestito di stelle e un forte vento di tramontana che sferzava da nord.
Un vociare confuso e allarmato accompagnò dei colpi alla porta del custode Augusto che aveva dimenticato di chiudere il portone dello stabile. Allarmato si alzò e osservando dallo spioncino vide un anziano malvestito, con lunga barba e capelli che saltellava confusamente emettendo ingiurie e lamenti.
Preoccupato sul da farsi il portinaio esitò finché l’ anziano salì su per le scale.
Giunto dinanzi alla porta dei Servillo si ripetette la stessa scena.
Il padre vedendo l’ anziano si agitò e disse alla moglie di chiamare i guardiani dell’ istituto, nel frattempo l’ anziano scomparve per presentarsi dinanzi alla porta degli Altamura.
L’ anziano Cavaliere, intimorito per ogni imprevisto che poteva accadere nella sua vita, mandò la giovane Sabrina a spiare alla porta.
Informato, l’ Altamura rimase atterrito a guardare nel vuoto quindi disse alla moglie di non aprire e di chiamare il figlio alle Cayman.
Nel frattempo, in preda a uno stato confusionale, l’ anziano salito al terzo piano incominciò implorante a battere i pugni alla porta di Donna Matilde che nel frattempo era piacevolmente protetta da un impetuoso Gaetano che continuò a proteggerla indifferente alle implorazioni che giungevano insistenti.
Terminata la protezione un’ esausta Donna Matilde sussurrò all’ aitante custode di andare a vedere, agitata da un urlo improvviso e da un tonfo seguente ma alla porta non vi era nessuno.
Insospettita, la Bersezio chiamò il prelato fratello domandando se la questione sospetta potesse relazionarsi ai suoi uffici romani.
Tremebondo il Cardinale suggerì di mandare il Gaetano in avanscoperta il quale, aperta la porta vide solo la finestra del ballatoio spalancata.
Affacciatosi gli si mostrò sul giardino posto sul lato posteriore della bella palazzina di Via Lauretana 77 la sagoma di un uomo spiaccicato al suolo.
********************
Il mattino seguente “ il commissario Ingravallo comandato alla mobile” fu incaricato di comprendere le cause che avevano portato l’ anziano Raimondo Barretta a fuggire dall’ istituto di assistenza per anziani di proprietà dei Servillo per finire spiaccicato al suolo della bella palazzina abitata dai Servillo stessi.
Le indagini del giovane e solerte funzionario della sezione investigativa principiarono ovviamente con una bella chiacchierata con tutti gli abitanti della palazzina da cui si insinuarono nella mente del commissario Ingravallo le prime perplessità circa la condotta degli stessi.
Seguitarono ricerche più approfondite non solo sull’ aspetto morale bensì su come questa gente per bene tirasse a campare e mettendo pazientemente in ordine le cose ne uscirono delle belle.
Una neppur tanto accurata ispezione presso l’ istituto per anziani rivelò lo stato di vessazione a cui erano soggetti gli stessi.
Le analisi dei tabulati telefonici permisero di risalire ai contatti con le Cayman e con la Santa Sede, quindi ai fatterelli in cui erano implicati il Cavaliere e il rispettato prelato.
Quanto al portinaio Augusto risultò essere zio del protettore di Donna Matilde nonché capobastone di una ‘ ndrina del catanzarese latitante da dieci anni nonché titolare di svariati ergastoli.
E qui finisce la storia con somma gioia della gente per bene poiché le indagini preliminari risultarono gravate di svariati vizi di forma.
I Servillo si appellarono contro l’ irruzione improvvisa e violenta che aveva destabilizzato il già precario equilibrio psichico dei loro assistiti, normalmente gai e giulivi. I giovinotti in maniera non del tutto convincente confermarono quanto asserito dal tenutario dell’ istituto. Apparvero confusi e impauriti, ma tant’è, confermarono.
Gli Altamura e i Bersezio ricorsero contro la violazione della privacy costituzionalmente prevista in seguito a una recente riforma del Governo.
Del capobastone si perse ogni traccia.
Il commissario Ingravallo fu trasferito in Molise, successivamente sparì anch’ egli.
Il corpo di Raimondo Barretta non fu più ritrovato.
Lo stabile di Via Lauretana 77 continuò a esser dimora di gente per bene, quanto a Gadda, Sciascia e non solo non rimase che continuare a rivoltarsi nei loro sepolcri…

(Gente per bene&hellip


Michele D 21/03/2016 17:21 1 924

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«In un palazzo abitato da gente per bene, che tutti rispettavano, si verificò un delitto in una notte scura e silenziosa.
Al mattino il Commissario fu incaricato di scoprire chi avesse commesso il delitto di una anziano fuggito dall'istituto di assistenza e finito spiaccicato al suolo della bella palazzina abitata dalla gente per bene...
Le analisi dei tabulati furono seguite da ricerche più approfondite di coloro che abitavano nella palazzina e fu scoperto che il portinaio risultò essere zio del prodettore della signora, che abitava in quel palazzo,
E così termina la storia con grande gioia della gente per bene poiché le indagini risultarono gravate di svariati vizi di forma.»
Clelia Maria Parente

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Anche la gente per bene si comporta male (Clelia Maria Parente)



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 I suoi 23 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Il giaccone di pelle (27/10/2014)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Il nuovo mondo... (05/04/2016)

Una proposta:
 
La famiglia Marzià e la crisi (02/11/2015)

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L’ultimo uomo dell’anno (03/01/2015, 1224 letture)


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