Questo esame di Biochimica era più noioso e assurdo di un esame dal proctologo. Hai voglia di frequentare, studiare, prendere, appunti etc non ce la posso fa.
Sta bestia di professore ne ha cazziati trentacinque in quasi un'ora, un record.
Mi siederò sul luogo del supplizio disegnato, mi farà una domanda ed il mio neurone andrà in saturazione. Cosi dovrò ripetere sto esame ad libitum fino a che non ci prendo marito.
Alle volte mi chiedo chi me l'ha fatto fare, ho trent'anni e sono ancora all'università.
Sveglia presto, occhiaie tipo panda, treno, ritardi, facoltà, secchioni, brillanti e perfettine. Mensa con cibo da sciopero della fame, chiacchere inutili come calzini in un filmino hard, rientro pomeridiano con gli abbiocchi tipo post cenone di Natale e poi treno, ennesimo ritardo e casa.
Alla fine mi trasformerò in uno zombie ambulante o peggio in un androide.
Possibile che con sto sole, questi venti gradi, io debba stare in casa a massacrarmi le meningi?
Se volevo morire di noia guardavo la televisione.
Deciso via, me ne vo sul mare almeno non rischio di appisolarmi.
Dopo torno e mi metto sotto....si le coperte e buona notte.
Che diavolo è la Cinetica chimica? Uno sciogli lingua, fra poco mi si staccano le labbra.
Speriamo solo di non trovare i soliti cani sciolti che scagazzano in libertà, bambini urlanti che strillano manco i pescivendoli ed i soliti brillanti iper tatuati che si tolgono la maglia mostrando la tartaruga scolpita ed abbronzata e siamo a fatica a marzo.
Ahò brodi.
Ci vorrebbe un bel colpo alla nuca e fossa comune tanto non si perde nulla.
E' tramontana, aria fresca ed il sole fa quello per cui è preposto.
Un calmante per l'anima, ma la spiaggia è un lerciume.
Grazie Comune che la tieni pulita.
Sta città è veramente una discarica a cielo aperto e poi hanno pure il coraggio di dire che è pulita.
Un par di zerri marinati.
Una mattina un ragazzo di Roma che mi fa un filo pauroso manco una sartina, per rompere il ghiaccio ed anche le palle, mi disse: " Io vengo da Roma e quando cammini colpisci un reperto.
Alzai gli occhi dagli appunti. Lo guardai come si guarda chi si copre di ridicolo.
"Io vengo da Livorno e quando camminini o finisci dentro una buca oppure pesti una merda di cane".
Da quel giorno non mi disse più nemmeno "Ciao".
Beh, di certo ci ho guadagnato io.
Senti, c'è odor di MariaGiovanna nell'aria.
Qualche cane sciolto e pupi urlanti.
Perfetto
Era meglio se stavo a casa e dormivo, almeno non avrei visto sto schifo.
Stavo quasi per alzare i tacchi quando accanto a me si siede il fratello del Gabibbo.
Li per li resto incredula per cotanta massa, poi con movimenti chirurgici muovo le mie chiappette più lontano.
Sia mai che mi mangi tipo Majin Bu cosi mi tocca aspettare Goku.
Intanto lo squadro.
Vestiva male, roba dozzinale, un profumo che starebbe bene solo nei wc della Sebach, ha più forfora lui sulle spalle che il monte bianco sotto una tormenta di neve.
Capisco che non si deve giudicare dall'aspetto, anche se a me non risparmiano mai una critica.
I libri non si leggono dalla copertina, ma sto tomo di 1000 pagine non sfoglierei manco con i guanti da sostanze chimiche.
Non riesco a capire se mi sento allibita o schifata, sarà bene che mi sposti di più o gli tiro contro un secchio di acqua di mare.
Mi alzo.
Un rapido sguardo con la coda dell'occhio cercando un angolino appartato per starmene lontano da puzzi, urla e sudicio.
Guardo per terra, assicurandomi di non aver perso quello che ho in tasca.
Rialzo la testa e vedo una cosa che prima non c'era.
C'è un pirla che sta gettando dei sassi in acqua.
Strizzo gli occhi per vedere meglio.
Sono un po' miope e con tutto questa rifrazione la vista non è chiara.
E' una sagoma familiare. Mi ci gioco le ultime diottrie che è lui.
Mimetica, cuffie e reflex.
E' qualcosa di soprannaturale.
Non si cura di quello che ha intorno, se ne frega.
Riuscissi ad avere il suo stesso dna mi mangerei gli esami come M& M.
Mi fa invidia e tenerezza.
A distanza di anni lo rivedo sempre con piacere ed ammirazione.
Perso nel vento di tramontana, immerso in qualche tramonto o fermo sulla riva.
Lontano anni luce da tutto, ma in perfetta simbiosi con il suo mondo.
Non dovessi studiare per sto esame mi siederei accanto a lui, ma sapendo come è fatto, finirebbe che le poche cose che ho studiato verrebbero spazzate via come fa il libeccio quando sferza il litorale.
Alla prossima dio del mare