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Ricordo tutto il nostro vivere ai margini il nostro parlare il tuo dire con gli occhi e il non dire il tuo desiderio di fuggire lontano. “ Vorrei andare a Parigi” una volta mi hai detto “ cosa c’è a Parigi” ti chiesi io. Senza punto interrogativo, si perché noi parlavamo così senza tanto entusiasmo senza scandire le emozioni sempre chiuse in noi
morte infondo al nostro dentro.
E tu guardavi per terra giocherellando con un bacchetto di legno e sottovoce ed un mezzo sorriso timido mi dicesti: “ una comunità … la più bella. Perché lontana da qui per poi restare lì. Lontana perché qui ho fratelli che son peggio di me Io qui da noi non vado … uscendo poi non potrei mai restare se non per morire ancora. Avevi soltanto sedici anni ed io una ventina. Ricordo tutto i tuoi capelli biondi e corti la cicatrice sulla fronte i tuoi occhi azzurro verde ma di un colore diverso … a noi, che si viveva ai margini il nostro azzurro diventava grigio seduti sulla scala di casa tua e si parlava a lungo di noi. Tu ascoltavi
i miei problemi con lui. Io ascoltavo
i tuoi,così immensi per te,
ultimo di quattro figli. Ma tu eri sensibile, e buono non come loro … Di quelle giornate di sole seduti al parco io ricordo e sento ancora l’ odore dell’ aria la polvere che volava tra i raggi di sole la terra calda, l’ erba fresca amico mio … Tu, nonostante tutto il male che avevamo dentro e fuori tu eri l’ amicizia vera e stasera ti penso e tante volte, lo faccio oggi lo scrivo ti penso, io che sono rimasta qui che ho vissuto e ancora vivo e lotto per i miei sogni e penso ai tuoi penso a te, amico mio che non sei mai andato a Parigi che io la mia Parigi me la sono inventata qui dentro di me L’ ultima volta che ti ho visto hai conosciuto mio figlio e ti chiedo di stargli vicino se puoi tu sai … vedi tutto, ne sono sicura. L’ ultima volta che ti ho visto mi hai chiesto dei soldi mi hai ripetuto ancora che forse ci saresti andato
veramente a Parigi,
ma mi domando se quando gli occhi si chiudono così come li hai chiusi tu, per sempre o non si sa, diventiamo liberi di volare dove abbiamo tanto desiderato mi domando se sei tornato puro sulla terra da qualche parte
e ne hai ricominciata un'altra
di vita. Se stavolta sei felice. E lo spero. Ti vorrò sempre bene M. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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«Dedicata a chi giudica, invece di capire, in memoria di M. che io capivo nel bene e nel male e non dimenticherņ mai.
Non č una poesia ... sarebbe discorsivo ...» |
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Bello un racconto speciale.. (Annamaria Gennaioli)
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