Filtrava tra le righe della tapparella non completamente chiuse una fioca luce, Alma era da un po’ di tempo che si girava e rigirava tra le lenzuola in un dormi- veglia agitato.
La sveglia non aveva ancora suonato, lei la guarda:
“ chissà che ora è” si domando ansiosa.
Si voltò immediatamente verso il comodino per assicurarsi dell’ ora effettiva:
“ sono le sette e venti.“
Sbuffò con un moto di stizza.
“È ancora presto la sveglia suonerà alle otto!” - Si fermò un attimo a riflettere ….
“È veramente tutta la settimana che non riesco a dormire bene, mi sveglio spesso e poi sempre prima che la sveglia suoni … “ e continuò a pensare.
“ Sono agitata me ne rendo conto ed il sonno ne fa le spese …. “
C’ era sempre presente quella tensione incalzante che si faceva più forte man mano che il giorno dell’ audizione si avvicinava, l’ agitazione si faceva sentire sempre di più.
“ Eh ..… si” – continuò a pensare – “ oggi alle 10: 00 ho la tanto attesa e altrettanto temuta audizione.”
C’ era sempre quella strana sensazione di paura che dilagava nel cuore e che la teneva costantemente sotto pressione.
“ Oggi è il giorno più importante della mia vita, questa audizione può segnare l’ inizio della mia carriera!”
Si era preparata proprio bene eppure la paura del confronto, di sbagliare, si faceva sentire sempre più pressante! Doveva ogni momento fare i conti con le sue insicurezze, le sue paure del “ giudizio” e ancor più di quelle di non essere mai all’ altezza della situazione, di non essere abbastanza brava … ma questa volta non dovevano esserci assolutamente incertezze - l’ audizione era troppo importante per lasciarsi prendere dal panico proprio ora….. -
Cercò di pensare e provare mentalmente il pezzo che doveva eseguire ma era così agitata che non riusciva a mettere neppure con la sola mente un passo davanti all’ altro - allora si disse:
“ No, no è molto meglio che non ci penso, rischio di fare solo pasticci!” – ed ecco che in quel momento il suono della sveglia che non aveva spento la fece sussultare.
Balzò giù dal letto, si face una rilassante e calda doccia, si preparò la colazione, si vestì e velocemente, quindi in quattro e quattr’ otto, era agitata si, ma pronta ad uscire.
Si face mentalmente il percorso più breve che doveva fare e via corse verso il suo destino ….
Alle 9: 15 arrivò al teatro dove si teneva l’ audizione; chiese le informazioni necessarie di dove doveva recarsi e s’ incamminò nei vari corridori del teatro per arrivare alla stanza dove bisognava aspettare di essere chiamata.
Finalmente dopo vari corridoi, arrivò nella stanza adiacente al palcoscenico dove si trovavano già altre venti danzatrici, anche loro in attesa di essere chiamate per l’ audizione.
Erano tutte tese tanto quanto lei, c’ era una strana atmosfera che sembrava persino elettrica, quasi la si poteva vedere e tagliare col coltello, la paura e la tensione di tutte si mescolavano insieme quasi a creare suono di note stonate.
Alma si avvicinò ad una delle ragazze:
“ Ciao, io sono Alma” - si presentò ma l’ altra ragazza, probabilmente anch’ essa troppo presa nelle sue tensioni, neppure le rispose. Decise allora di non farsi coinvolgere dalle tensioni delle altre ballerine e si mise a fare un po’ di stretching nell’ attesa.
Iniziò con una respirazione controllata e quindi focalizzò il pensiero solo sulla sua parte interiore, quella parte di lei che si lasciava trascinare dalla musica e non sentiva null’ altro se non le note nelle quali entrare trionfante come una farfalla che fluttua nell’ aria agitando le sue tenere ali sottili.
Avvolta in questi pensieri si ripeté:
-“ E' dentro di me devo essere quando ballo ed è lì che tutto diventa naturale!”-
Affermò poi ancora a se stessa:
“È proprio così che avviene!”
Se lo ripeté per ben tre volte acquietandosi .
Man mano che il tempo passava subentrava dentro di lei una immensa calma e tranquillità.
Ora si, che si sentiva pronta!
Una voce sonora dal palco chiamò:
“ Signorina Alma tocca a lei!”
“ Ecco hanno chiamato il mio nome, adesso tocca proprio a me! “ si disse e non notò più quella grande paura che l’ aveva tenuta per giorni e giorni tesa come una corda di violino.
La musica scelta da lei per il pezzo che doveva eseguire iniziò a spandersi nell’ aria e lei senza indugi iniziò a danzare come trasportata da un sogno, si legò con le note a volteggiare con esse quasi volando ai bordi del palcoscenico tra una figura e l’ altra. Aveva perso tutti i timori di sbagliare e danzando magnificamente terminò esuberante il suo pezzo esattamente sul finire dell’ ultima nota, imperiale come una regina!
Esultava dentro di sé, si sentiva serena e felice nella certezza di aver eseguito il pezzo magistralmente, sentì e colse dentro di sé un’ eccezionale certezza che tutto sarebbe andato bene!
Tornò nel salone di prima ad attendere il responso che sarebbe arrivato poco dopo.
Nonostante tutto però, nell’ attesa, passeggiava molto nervosamente avanti e indietro ...
“È difficile stare calmi!” pensò avendo di nuovo perso il controllo!
Finalmente portarono il responso che venne appeso su una bacheca nella stanza, - bisognava leggerlo. –
Si rese conto in quel momento che su quel piccolo foglietto di carta era racchiuso tutto il suo futuro!
Insieme alle altre, lentamente, col cuore che batteva a mille e sembrava voler uscire dal petto, si avvicinò per leggere i nomi di chi avrebbe fatto parte dalla compagnia.
E lesse:
“ Alma” – era il terzo nome!
Esultò trionfante ….. era stata giudicata idonea e l’ avrebbero portata in tourné e con la compagnia.
Era serena adesso, aveva lavorato così tanto per questa audizione …. Se lo era proprio meritato!
Felice tornò a casa e una volta arrivata si sedette a rilassarsi sul balconcino ad assaporare la tiepida carezza dei raggi del sole sul viso e sul corpo di quella bella giornata di fine settembre.