Erano le otto di sera passate quando Adé lia sentì suonare il campanello.
Sdraiata sul sofà dopo una giornata faticosa, davanti all`insistenza, andò ad aprire senza la minima voglia.
Stava passando per momenti difficili – fine di um rapporto antico, lontananza dagli amici, solitudine.
Intorpidita dal silenzio notturno, incorniciato dalle lunghe albe, poco faceva per se.
Quasi automaticamente eseguiva le attività professionali per il resto, principalmente riguardo al divertimento, aveva chiuso le porte per tempo indeterminato.
Arrivando al portone, si imbattè in una bambina, doveva avere otto anni al massimo.
Prima che Adé lia le chiedesse che cosa voleva, la piccola mostrando un largo sorriso adornato da occhi brillanti, disse che era alla ricerca di un riparo.
Trovò strana la richiesta.
Da dove veniva quella bambina, pensò.
Ma l`aspetto mite della bambina fù sufficente perche´ aprisse il portone invitandola ad entrare.
-Vorrei um abbraccio, puoi occuparti di me solo per oggi?
La voce dolce e la fiducia trasmisero ad Adé lia l`impressione che conosceva la bambina.
L`accarezzò con dolcezza, offrì la poltrona bianca, le chiese di accomodarsi mentre preparava qualcosa da mangiare.
Sentì un’ allegria con la presenza della piccola, percepì quanto amore aveva da condividere, e quanto tempo stava perdendo chiudendosi alla vita.
Parlarono molto!
Che bambina incantevole!
-I tuoi parenti sanno che sei qui, indagò Adé lia.
-Sì, lo sanno!
Lei non mi osserva, ma tutti i giorni sono sul marciapiede di fronte a casa sua.
Mi accorgo che molte volte Lei entra piangendo.
La vedo uscir di casa solo per andare a lavorare, non riceve mai ospiti.
E le luci sono sempre spente. Ho pensato – questa ragazza deve essere triste.
Per questo ho bussato al suo portone, a casa mia siamo tutti così.
Fin da piccoli ci insegnano ad aiutare il prossimo, in quello che ha più bisogno – condividere l`amore fraterno e il calore umano.
Mia mamma sà che sono qui e posso restare fino a domani.
Adé lia non seppe cosa dire!
Come uma bambina così piccola poteva dire cose con tanta proprietà – pensò.
Mentre l`ascoltava attentamente, sentì aprirsi le finestre bloccate dell`anima .
Abbracciò lungamente quella bambina di cui ignorava perfino il nome.
Non serviva, la felicità del momento bastava.
Preparò il letto con un lenzuolo ricamato dalla nostalgica mamma con margheritine adornate di merletti.
Cambiò la federa del cuscino di camomilla, profumò la camera, ed offrì alla bambina di dormire.
Meravigliata con quello che le successe, si assopì sul letto accanto.
Ma, al risveglio, notò che la piccola era già partita.
Percepì che qualcosa era cambiato quella mattina.
Sentì pace, allegria, felicità, voglia di condividere abbracci, di cancellare il passato, di ricominciare a vivere.
Anzi, attraverso la preghiera ringraziò il Padre Celestiale per la grazia ricevuta, semplicemente per essere viva.
I sogni addormentati nell`archivio dei tristi ricordi diedero posto ai ricordi dell`infanzia.
Corse, girotondi, saltare la corda, campana, giocare con le biglie, il volano, giocare alle bambole.
Nostalgia di un tempo distante.
Uscendo di casa per andare al lavoro, notò sulla soglia della porta di entrata un profumato pezzetto di carta color rosa piegato formando un origami.
Lo prese con cura.
Nella prima piega c`era scritto – Adé lia, questo è per te!
Lo aprì delicatamente, e vide la foto della bimbina sorridente che le aveva portato tanta allegria nella notte passata.
Subito sotto c`era un messaggio scritto con parole dorate.
“ Cara Adé lia, grazie per riaprire le porte del cuore e ricevermi di nuovo nella tua vita!”
E infine la firma... Con affetto, Speranza, figlia dell`amore e della bontà.