La giornata passò inquietante e il risuonar le onde restava solo un film del momento. Manuela non voleva legarsi a nessuno e non accettava avance da uno sconosciuto.
Partita il giorno stesso lasciò senza una parola Massimiliano, il quale, invece, sperava, in un coinvolgimento.
Intanto l'estate finiva e il caldo lasciava quella sensazione di vuoto che Manuela sentiva da tempo. Assorta nei suoi pensieri di sempre, passeggiando per i giardini del porto, vide un bimbo piangere per il suo aquilone volato via. Ranicchiato sotto l'albero stringeva il filo rimasto nelle mani. Quel bimbo le fece tornare il sorriso, quel tempo felice della sua giovinezza, ignara del tempo e degli spazi, viveva.... Mangiò un gelato alla liquirizia, lasciando i pensieri vagare nella mente.....
La terrazza attrezzata al margine del tramonto le diede la sicurezza di essere in pace con se stessa.
Passarono i mesi tra ricordi e impressioni, non vide più Massimiliano il suo vicino, ma si rese conto di essere stata scortese.
Il fatto era che non aveva avuto grande fiducia degli uomini e forse aveva sbagliato con Massimiliano, ma si ripeteva che non voleva più farsi illusioni.
Le giornate passarono tra lavoro e solitudine.
Manuela lavorava in banca, la sua attività le piaceva perché amava stare a contatto con il pubblico.
Un giorno mentre riordinava i suoi pensieri davanti a un caffè del borgo, si avvicina un uomo..
Sempre pensierosa e sola?
Manuela si volta e intravede degli occhi azzurro verdi che la fissano... ciao. Che ci fai qui? Ero di passaggio... ho visto una donna qui seduta e mi è parso di conoscerla. Manuela sorride, non aveva creduto a quel che le aveva detto e lo invitò a sedersi. L'uomo non se lo fece ripetere due volte e già aveva preso possesso della sedia di fronte.
Era Massimiliano, il vicino di casa al mare...
Chiacchierarono del più e del meno e il pomeriggio passò velocemente.
Ci vediamo qualche volta chiese Massimiliano a Manuela, mi piacerebbe portarti a cena.
Devo andare rispose Manuela, devo sbrigare delle faccende prima che arrivi sera . Massimiliano volle strapparle un si, ma Manuela proferi' soltanto un vediamo!
Ciao... a presto.
Quella notte fu senza respiro per Manuela, ripensava all'incontro del
pomeriggio.
All'indomani recandosi al lavoro, sorridente entra in banca e prese la sua
postazione. Dopo un poco entra Massimiliano. Quale scusa adesso stai per
inventare? Rivolgendosi a Massimiliano.
Nessuna, rispose. Volevo vederti come sei a lavoro. Questa volta aveva
detto la verità, cioè quella di non poter più fare a meno di cercarla. Va bene. Mi hai visto, e allora? Allora niente. Passo a prenderti alle
quattordici, andiamo a pranzo insieme ti va?
Manuela disse spuntino, ho solo la pausa di un'ora. Oggi ho il rientro in
banca. Ok. spuntino. Poi per la cena o pranzo facciamo altra volta.
.Continua...