Visitatori in 24 ore: 8357
1082 persone sono online Lettori online: 1082Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
L’aria profumava di primavera mentre l’autobus saliva lentamente la collina in mezzo ai campi di grano ed ai vigneti. Giulia guardava fuori dal finestrino e sentiva battere molto forte il suo cuore dentro al petto. Non vedeva l’ora di arrivare, di vedere il suo piccolo paese natio, la casa, i ricordi. Come avrebbe ritrovato i ricordi? Avrebbe riconosciuto i posti della sua infanzia? E la casa degli amati nonni? Molti dubbi assalivano la sua mente. Quando finalmente l’autobus si fermò ed il conducente gridò “ Capolinea!” Giulia sentì un tuffo al cuore. Prese la sua borsa e si avvio all’uscita... Si mise a camminare speditamente e, oltrepassato il mulino del frantoio, scorse in mezzo ad alberi di betulle, il tetto della casa dei nonni. Affrettò il passo e rapidamente arrivò all’ingresso della proprietà. Il vecchio cancello in ferro battuto nero, faceva la guardia Anche se provato da anni e intemperie. Attraverso le inferriate intravvide la casa: era sempre uguale, con la sua facciata rosa e una striscia bianca, le persiane azzurre. Qualche crepa in più, qualche tegola rotta ma era sempre la stessa, l’amata casa dei suoi cari nonni. Dopo avere aperto il vecchio e cigolante cancello, percorse quasi volando il viale di rose del giardino ed ecco di fronte a lei i gradini di pietra e la porta in castagno. Alzando lo zerbino ritrovò la vecchia chiave di ferro, dove la nonna la metteva quando andava a fare la spesa. Infilò la chiave nella toppa e la girò con cautela come se si trattasse di una cassaforte: la cassaforte dei ricordi, piena delle sue lacrime e dei suoi sorrisi, delle sue gioie e dei suoi dolori... Mentre camminava su quel pavimento di legno uno sciame di pensieri scorreva veloce, volteggiando intorno fra i giochi di luce del sole... Nell’archivio della mente Giulia cercava di riordinare quei piccoli frammenti di vita perduti in quegli anni vissuti in giro per il mondo. Erano trascorsi circa trent’anni da quando aveva messo piede l’ultima volta nella casa dei nonni, da quando era partita dal suo piccolo paese per seguire una brillante carriera di pianista... Aveva girato l’intero mondo facendo volare le sue dita sulla tastiera, applaudita da migliaia di persone. Com’erano passati in fretta quegli anni! Adesso era una donna matura che aveva dovuto affrontare da sola la vita e tutti i suoi imprevisti... In tutti quegli anni non era mai riuscita a trovare il tempo per ritornare nella casa di campagna dei nonni, dove aveva trascorso il periodo più bello della sua vita. Ora era stanca, stressata. Quella vita frenetica e i continui spostamenti l’avevano distrutta, inoltre un violento attacco al suo povero cuore l’aveva convinta ad affrettare la decisione di interrompere la carriera di pianista per ritirarsi in campagna. Che strana sensazione rivedere quella casa immersa nella polvere! Sembrava che qualcosa o qualcuno avesse improvvisamente interrotto la vita di quella casa e sospeso il tempo in attesa che lei ritornasse. Quando salì al primo piano, in fondo al corridoio intravvide, nella penombra, una scala a chiocciola che portava alla soffitta. Il solaio era stato il suo rifugio quando voleva stare lontana dal mondo, lontana da tutti. In mezzo alle ragnatele e a uno spesso strato di polvere, nel solaio c’erano cose di ogni genere: vecchi bauli, un portaombrelli, quadri di tutti i tipi, un grammofono ecc... In un angolo, nella penombra, vide da sotto un copriletto tarlato, il piede del suo primo pianoforte. Ad un tratto i suoi occhi si illuminarono: su un leggio, rosicchiato dai topi ma ancora leggibile, c’era ancora il suo spartito della musica “ Per Elisa”...Che emozione! Era stato il primo pezzo che aveva eseguito in pubblico quando era ancora bambina... Sognava di diventare una grande pianista ed era piena di entusiasmo... Più in là, nell’angolo più remoto della soffitta, vide la porta a specchio di un vecchio armadio. Guardandosi in quello specchio ricoperto di polvere Giulia cercò di catturare il suo passato, ma l’immagine riflessa non era più quella di una ragazzina sognatrice e romantica dai lunghi capelli ramati. Lì dentro vedeva riflessa una donna matura con qualche ciocca di capelli bianchi e sottili rughe attorno agli espressivi occhi neri. Cercando nell’archivio della mente Giulia cerco di sfogliare ad uno ad uno i suoi ricordi. Ad un tratto l’immagine riflessa nello specchio apparve sfuocata e a poco a poco la donna matura scomparve per lasciare il posto a una splendida ragazza dai lunghi capelli castano- ramati, vestita con un lungo abito azzurro e una rosa di stoffa appuntata sul petto... Era bellissima ed era la notte del ballo di fine anno... Sapeva che tutti vi partecipavano e sperava che anche Marco (un ragazzo che era venuto da poco ad abitare nel suo piccolo paese) sarebbe andato al ballo. Aspettava e aspettava... Ormai le danze erano incominciate e lei stava seduta sconsolatamente in un angolo sperando di rivederlo... Dopo un paio d’ore stanca e triste decise di ritornare a casa. Fu proprio allora che vide Marco celato dietro a un albero che baciava una ragazza. Le sembrò di morire. Corse in lacrime a rannicchiarsi in soffitta, davanti allo specchio. Quel ricordo fece sussultare Giulia che, indietreggiando, andò a scontrarsi con un vecchio attaccapanni che cadde a terra facendo rompere in mille pezzi lo specchio. Dello specchio non rimase altro che un ammasso di frantumi che brillavano sotto i raggi del sole come schegge di mare. Era stato il suo rifugio e il suo confidente lo specchio. Ad un tratto nel fissare quelle schegge sparse per terra notò un oggetto che spuntava da sotto una vecchia poltrona: era la medaglia d’argento che Marco aveva vinto a un torneo di scacchi e che in un bellissimo giorno di primavera le aveva regalato... Seduta sulla poltrona, con la medaglia tra le mani, incominciò a ricordare gli istanti di felicità che le sue illusioni le avevano regalato. L’indomani iniziò i lavori di pulizia e ristrutturazione della casa, incominciando dalla soffitta. Fece accordare il pianoforte, comprò uno specchio nuovo e lo fece fissare al muro, lucido la medaglia e la mise sul tavolo vicino alla poltrona... Rovistando in un vecchio baule di legno, in mezzo a cianfrusaglie varie, scorse con sua grande meraviglia la gamba di una bambola di pezza. Afferrò la gamba e tirò fuori... la sua bambola! Gli occhioni verdi della bambola erano felici di rivederla. Quando finì di riordinare Giulia si ritrovò con parecchi scatoloni da buttare. Era sera inoltrata ma lei voleva finire di riodinare. Prese uno scatolone e si avviò verso i bidoni della spazzatura. Inciampando in una buca fece cadere lo scatolone e tutte quelle cianfrusaglie corrose dal tempo si sparsero in giro per la strada... Giulia si fermò un attimo a guardare quegli oggetti per l’ultima volta prima di raccoglierli per buttarli via... Ad un tratto si accorse di una vecchia fotografia ingiallita dal tempo... La foto di un bel ragazzo biondo le sorrideva... “ Posso aiutarla signora?”...Sentì una voce maschile. Giulia si girò e si trovo di fronte un uomo di media statura, dai capelli brizzolati e due occhi più azzurri del mare. Ebbe un tuffo al cuore... Lo sguardo era rimasto lo stesso di allora... Lo sguardo di Marco che tanto l’aveva affascinata. Quella notte Giulia rimase in soffitta, seduta sulla poltrona del nonno, lasciandosi trascinare dalla fantasia. Si sentiva felice e leggera, come se quei trent’anni non fossero mai trascorsi. Questa volta non si sarebbe fatta sfuggire l’amore dalle mani. Avrebbe permesso alla vita di sorriderle di nuovo. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
|
«Incontrare il primo amore dopo trent’anni è qualcosa di meraviglioso» |
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.
|
|
Molto piaciuto. Brava Sara! Un abbraccio (giovanni bagnariol)
Conservo, complimenti Sara, bravissima! (rosanna gazzaniga)
Molto bello...complimenti Sara! (Giancarlo Fiaschi)
Complimenti Sara.. sei bravissima..Conservo!! (Melina Licata)
brava sempre la nostra Sara!baci (Caterina Zappia)
sei bravissima,coraggio vai avanti! un bacio (Colomba)
molto bello ... che tenerezza nel leggerlo! (Rosita Bottigliero)
Letto tutto d'un fiato, mi ha fatto sognare!!!!! (Lorella Elle)
Bravissima Saraaaaaaa, un abbraccio. (Lorella Elle)
Molto brava Sara. Ciao, un abbraccio (Grazia La Gatta)
Molto bello, complimenti. Ciao Sara!!! (Paola Vigilante)
Un sapore familiare e romantico accompagna (Patrizia Ensoli)
questo racconto.. Molto bello,brava Sara (Patrizia Ensoli)
coinvolgente, bello! ()
|
|
|
|
|