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Signor possente e Rege, e in Ciel ustorio,
Tu che se’ ed Uno e Trino, e Cristo ‘l Santo,
divina goccia d’un sacro aspersorio,
pietà di noi, e mercè del nostro canto!
Ciel, Tu che Padre se’ de’i Santi ardenti,
e Figlio giusto, e nostro Redentore,
oh Iddio, tu che ne se’ Spirto e ai lucenti
nembi celesti eterno e vero Amore,
Tu che soffristi le pene dell’Uomo,
e foco e sangue se’ di Pentecoste,
pietà di noi, pietà d’un torvo atòmo
ne mostri, e ai salmi di nostra antica oste;
e noi pria che pregar indarno a Te,
prostrati e umìli e in pianto ne volgiamo
le preci a Lei cui Figlio e Padre se’
Tu, cui in eterno nostra spene alziamo!
Santa Maria, clemente e pia ed eletta
tra le spose e le donne, e somma e prima,
d’Iddio la Madre sacra, e benedetta
Vergine prisca in sovra terra infìma,
Tu che madre e figliuola se’ dell’Alto -
l’Unto Gesù - e della Grazia divina,
Tu casta e pura, e cui da sacro spalto
sempre inviolata la tua stella inclina,
Tu che sanza le colpe e sanza affanni
se’ d’Amor degna e ancor d’ammirazione,
e che in su’i santi siedi e i proni scranni,
e in nulla angoscia e in null’altra afflizione,
Tu che splendi gentil di buon consiglio
e che la Madre se’ del Creätore,
e d’un soffrente e sì divino giglio
la genitrice - e pia - del Salvatore,
Tu somma Madre di quest’alta Chiesa,
prudente e quieta e degna degli onori
e della lode ch’è sempre a Te resa
‘ve ti cantano i salmi i nostri cori,
Donna in possanza, e clemente e fidele
di santità modello e di sapienza,
Gioja nostra, e in gaudio nostro miele
e lume aprìco all’umana coscienza,
Tu che appari del Tempio imago bella,
di Gloria piena e - e vêr di noi - di pièta,
mistica Rosa, e di David la stella
e nostra certa e vera e diva meta,
Tu che di Grazie se’ l’amen madore,
e di Colui che gli Astri e l’Orbe regge -
Giudice santo e immutabile Amore -
l’Arca dorata della giusta Legge,
Tu che n’apri la porta antica e ‘l Cielo,
e Sol dell’alba appari e del mattino,
Tu che n’irrori dal candido velo
l’orma e l’abbraccio del Trono divino,
Donna che tosto guarisci gl’infermi,
e che se’ speco di noi peccatori,
Tu che d’ardir ne vesti afflitti e inermi
lor che si piegan ai tristi dolori,
Tu che proteggi la terra cristiana,
e possente e trionfante i servi tuoi,
e che la possa d’Inferno fai vana
or dall’Esperia, e in fino agl’ermi eoi,
Tu che degli Angiol regni l’alme schiere,
e i Patriärchi, e i Profeti e gli Eletti,
e lor che andâr e al martìr e alle fiere,
testimon d’alti, e sommi e pii diletti,
Regina somma de’ tuoi Confessori,
e delle Donne e de’i Santi e de’i Beati,
Tu che nascesti da’i puri candori
d’un pio vegliardo e da’ seni invecchiati,
Donna Tu che salisti al Cielo immenso,
‘ve di Te non si trova un reliquario,
e che in sul nembo celestiale e denso
se’ la Signora del santo Rosario,
Tu che nostra avvocata se’, e Regina -
‘ve brilla in Gloria del Signor la Face -
e che pe’i forti e i debil preghi supina,
Diva fanciulla che invochi la Pace,
prega per noi... prega per noi, oh Clemente,
oh santa Donna, oh Misericordiosa,
oh de’i peccati nostri la Dolente,
prega per noi, oh melliflua e sacra Rosa;
e Tu che se’ la Sposa
eletta e somma e pia, prega per noi,
Vergin Maria e gentil, prega per noi!
E Tu d’Iddio l’Agnello
che de’i peccati tergi ‘l mondo e ‘l core,
oh nostro Ciel, perdonaci, oh Signore!
E Tu d’Iddio l’Agnello
che de’i peccati tergi ‘l mondo e ‘l core,
oh nostro Ciel, esaudiscici, oh Amore!
E Tu d’Iddio l’Agnello
che de’i peccati tergi ‘l mondo e ‘l core,
oh Ciel di noi miserere, oh Signore!
Amen
In Gloria Dei |
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