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Responsabilità sociale
Perché sarà Natale
Riflessioni
Sento un bisbiglio
che s'agita nel cuore con pigrizia,
soffio leggero
d'un refolo di sabbia del Sahara
eppure scuote
con veemenza la coscienza
imprigiono l'ego nel cassetto
ribelle
al castigo d'essere ignorato
e messo al palo,
m'impongo almeno il meditare
ch'esiste un altro mondo
che non ha diritto d'aver fame
che paga pegno
solo per aver vagito e visto il sole
suo malgrado
ecco
quell'attimo è scaduto,
con prepotenza
evade l'ego dallo stipo
protende alle vetrine e al fare festa
e non mi oppongo,
mi vendo
appendo all'albero di plastica
i valori
dentro, s'amplifica il fragore del silenzio
ma l'ignoro
m'agghindo, perché sarà Natale
solo fuori.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Come dire: arrivano le festeività natalizie... cominciamo a meditare se ne siamo capaci. In realtà temo che anche queste si tradurranno nel solito esplodere consumistico... bah! Come sempre siamo nell'ambito del pregevole.»
«Sarà Natale ed il solito copione si ripeterà. La corsa ai regali, gli addobbi nuovi per l'albero seguendo il colore di moda, sorrisi dipinti sulle labbra ed auguri in quantità ma poi tutto resterà uguale nel mondo ed i problemi reali resteranno tali. Ottima poesia.»
«condivido assolutamente... tutti ci pensiamo (o quasi) ma poi il Natale ci chiama, ci assorbe nel suo mondo magico e di consumismo . molto bella e sentita.»
«Recitava una vecchia canzone: " L'Africa è lontana vista dalla luna... passa un'eternità " quindi ci lasciamo commuovere da certe immagini che vediamo in televisione e ci sentiamo disponibili e buoni per un attimo poi, forse le luci, veniamo distratti. Mi chiedo perché aspettare il Natale per farci venire qualche scrupolo di coscienza che peraltro abbandoniamo subito? Bella.»
«Lo stridente contrasto tra chi è costretto a raschiare il barile per sopravvivere – festività natalizie comprese – e chi, invece, riesce persino ad infettarsi di consumismo. Lirica decisamente toccante, molto profonda e pienamente condivisa.»
«Il Natale nuovo, vero, vive rinasce nella rinascita dei valori, in questi versi magici e veri, c'è il rifiuto morale di quell'onda consumistica che la società ci propina! I tuoi versi affascinano sempre di più l'anima!»
«E' da un pezzo che dico e scrivo che dei diseredati ci siamo dimenticato. Di quelli dell'Africa poi non ne parliamo. E l'Africa, tutti se ne sono scordati, è la madre di tutte le genti. La nostra origine è avvenuta nelle sue savane di questo continente. Quest'anno ho deciso: i miei regali saranno dei bollettini di conto correnti già pagati a favore di istituzioni laiche serie e benefiche (Unicef, Medici Senza Frontiere, Amnesty Internazioonal, ec...) da inviare a tutti gli amici e parenti. Sono certo che riceverò qualche mugugno o sarcasmo. Ma non me ne frega nulla! Basta con lo spreco e con i regali inutili. Siamo tutti precari. Quale sarà il segno del nostro passaggio a questo mondo?»
«Sarà NATALE SOLO FUORI... Si proprio così, almeno ognuno nel suo piccolo può far qualcosa... Forse quel sole scalderà nel cuore, anche solo un poco. I versi sempre stilati in modo splendido, grazie Anna.»
«Se ci fosse anche un piccolo pensiero di tutti, da devolvere in favore dei bisognosi, sarebbe un gran passo avanti, ma come sempre ognuno sistema accuratamente solo il suo angolo d'amore... Lirica molto apprezzata»
«Bellissima chiusa di una fantastica lirica... e purtroppo la rappresentazione della bontà mercificata mi avvilisce... un mio amico mi ha confidato che era incazzato perché dopo aver elargito una piccola somma ad un ente benefico non gli avevano ancora consegnato la ricevuta e perciò non poteva scaricarla dalla denuncia dei redditi... BUON NATALE!»
«Un tema che dovrebbe toccare ognuno di noi nel tempo e non solo quando si accendono le luci di una festa. Purtroppo sono sempre solo parole che durano un lasso di tempo molto piccolo in confronto alla grandezza del problema.»
«Un Natale dell'apparire, come sempre più spesso accade. Un Natale che non ricolma certo i vuoti e che, anzi, li evidenzia. Valori sempre più tenui e di certo la solidarietà è ormai da tempo sopita. Molte sono le popolazioni che soffrono la fame, ma molto passa nell'indifferenza. Molto sentita e condivisa. Poesia apprezzatissima!»
«quanto sarebbe bello se questa volta il natale fosse diverso, senza luci e senza panettone, ma con più amore, con la generosità, un natale vissuto con il cuore, a disposizione di chi ha bisogno... ma è un sogno. sappiamo tutti che non sarà cosi... bellissima e sentita la tua poesia.»
«I tuoi sono versi che fanno meditare sulla fame nel mondo, su un altro mondo che ha solo la colpa di essere nato, peccato che sono solo pensieri che durano poco e si bloccano anche davanti all'impossibilità di poter risolvere e si è attratti dall'apparenza, dal consumismo e dalle vetrine addobbate per il Natale. Versi coinvolgenti e condivisi che rivelano la presenza di un cuore che partecipa al malessere degli altri. Apprezzati molto!.»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.