Cielo rugginoso, grifagno, clima tendente al fresco. Settembre stanco si dispone
a lasciar strada all’autunno imminente, allo starnazzo delle foglie ramate.
Piazzetta deserta di paese, case popolari, ma tenute bene.
Due uomini sulla trentina, uno magro con pizzetto, l’altro più robusto quasi
biondo, alto, si stanno affrontando con coltelli in un duello, primitivo , squallido,
periferico. Si insultano, studiano le mosse da fare, sensi alle stelle, tensione altissima brandiscono lentamente i coltellacci in segno di sfida, bullet time , imminente sta per svolgersi un nuovo e antico dramma.
*
La freschezza dei vent’anni unita ad una straordinaria bellezza che incanta,
fatta di belle proporzioni e forme perfette fanno di Caty una ragazza molto appetibile dai maschi, magnetica e intrigante è un mix ideale di raffinatezza, dove la semplicità accetta quel piccolo tocco di trucco che ne esalta le fattezze.
Sogno e desiderio di tutti gli uomini.
L’ esser come una giovane dea le procurò l’attenzione esuberante dei giovani,
le loro forti insistenze, le continue occhiate piccanti, Caty ormai abituata sapeva
come evitarle e bastava un suo atteggiamento di scocciatura per allentarli.
Ma quando conobbe Teo capì che doveva riflettere, Teo: riccio, con pizzetto, figo, fisico asciutto, sguardo profondo e intelligente, raffinato nei modi, ma concreto nei
discorsi era l’insieme di molte di quelle qualità che lei cercava in un uomo.
Le fece una corte discreta, attento a non strafare per non provocare in lei il
solito rigetto, la nausea da soffocamento.
Iniziarono a frequentarsi e Caty gli propose di, per ora rimanere amici e che lei avrebbe deciso con serenità più avanti.
Trovò nel soggiorno un pomeriggio, giorni dopo, suo fratello con un suo amico
che, mentre prendevano un aperitivo, stanno discutendo di sport. Suo fratello le
presentò così Roby, capelli lisci e chiari, alto, simpatico, e a quanto sembrava
facoltoso, fisico robusto,ruvido e dallo sguardo sfuggente e magnetico con modi di fare eleganti ma decisi: si imponeva nei discorsi sebbene con toni non eccessivi.
Fu catturata dalla sua prestanza, dalla sua calda invadenza, dalla sua viva sensualità; Roby si innamorò subito di lei esaltandone la sua superba bellezza e il suo irresistibile fascino.
Anche con lui Caty decise che era interessante che avrebbe voluto conoscerlo
più a fondo per poi poter decidere con tranquillità.
Provava pari sebbene differente attrazione.
Erano di carattere e personalità chiaramente opposte, ma per altri versi complementari.
Stessa premura, stessa misura nei suoi riguardi anche se Roby superava di quantità Teo, mentre questi superava l’altro in attenzioni e creatività.
Roby le regalava cose costose come un braccialetto d’oro con pietre rare, mentre Teo invece puntava su oggetti originali ma semplici, come un profumo che creò solo per lei.
Seguì un periodo di qualche mese in cui Caty frequentò separatamente i due giovani sui trent’anni.
Sia Roby che Teo credevano singolarmente di conquistare il cuore di lei e di essere a un passo dal riuscirci, comunque di poter vivere con lei. Aspettavano quasi con ansia un suo segnale, una sua parola, la decisione della sua volontà.
Però intervenne un increscioso fatto. Spiacevole.
In piazza, il bar gelateria preferito, nel pomeriggio piuttosto caldo di metà aprile lei e Teo decisero di prendere un gelato e si siedono al tavolo all’aperto sotto l’ombra di un’ampia tenda.
Mentre vicini gustavano e si godevano la freschezza del gelato passa Roby che vedendoli si fermò un attimo ad osservare con attenzione ciò che la sua amata stava facendo con quello sconosciuto.
L’ attenzione si tramutò in apprensione e rabbia nel vedere le moine che i due si facevano. D’impeto, ma misurato si fece avanti.
“Caty!? come va? ,proluse, hai bisogno di qualcosa?”
“No, sto con Teo mio nuovo amico, ci rinfreschiamo con il gelato, ne vuoi anche tu?”
“Si! molto volentieri.”
“E’ due giorni che non ci vediamo e già mi manchi tanto, continuò Roby, rivolto a lei.”
“Mah! voi due vi conoscete?” li interruppe Teo.
“Eccome…” risponde Roby.
Oltre al gusto un certo gelo scese fra i tre. I due uomini ambivano alla stessa donna, sebbene lei cercasse di sdrammatizzare, l’imbarazzo ormai è evidente.
E fra i due maschi si immette una certa antipatia a pelle, automatica, immanente che semina odio e sospetto, avversione e rancore. Mentre la di lei bellezza li inebria più del buon vino.
“Ti amo tanto e ti voglio più dell’aria.” sottolinea Roby supplichevole a lei e lanciando uno
sguardo di sfida al suo rivale.
Teo intanto aveva elaborato una sua linea di comportamento.
Resistere e contrattaccare.
“Molto più di quanto tu possa immaginare ti amo e ti amerò.” le propone.
“Datemi un po’ di tempo e poi deciderò.” risponde lei decisa.
Si lasciarono, ma tra i due uomini l’attrito è notevole, immenso.
Tempo dopo, come in una tragica intesa i due si affrontano.
*
Immobili e mobili nel sole crepuscolare, in una sfida rusticana i due si analizzano,
scintillano di ghiaccio le lame dei coltelli; ora si guardano negli occhi, profondamente:
oltre il momento, e prima del fatale gesto, prima del non ritorno, si rendono conto dell’insensatezza di quel che stanno facendo,
di non lasciar vincere la bestia, di non cedere alla facilità della cattiveria e di cercare
di cambiare, la coscienza si specchia su se stessa e si vede sapiens, i due gettano
subito i coltelli e si avvicinano per abbracciarsi e riappacificarsi.
“Teo, Roby, cosa state facendo?!” li raggiunse la voce preoccupata di Caty.
“Abbiamo visto e combattuto la bestia e l’abbiamo respinta nel suo abisso, ora
siamo liberi e amici.”
Rimasero tutti e tre , mano nella mano, in una nuova e ritrovata letizia.