Nell'interiorità dell'Animo Umano, la vastità della tundra riveste di nevi perenni quei momenti di gelido distacco con cui si cerca di prendere le distanze dal dolore.
In un paesaggio dove il freddo s'insinua nelle ossa della Terra di dentro, sconfinate lande di pianure senza alberi si rivestono di impermeabili tessuti erbosi, dove muschi e licheni si drizzano, come peluria protettiva sulla pelle, per resistere alla rigidità di un clima che non ammette repliche.
Mandrie selvatiche di timori guardinghi vagano fameliche alla ricerca di cibo, e guidate dall'istinto di sopravvivenza, si aggirano con circospezione tra i sentimenti più cupi, come neri branchi di rachitiche fiere, incattivite dagli stenti e dalla debolezza. Nello sfinimento dell'eterna solitudine, si rintanano nella diffidenza di freddi giacigli, ospitate dall'isolamento di angusti ripari, dove vigili riposi di superficiale profondità, non appagano la stanchezza accumulata.
Sciogliendosi dal torpore invernale, nella steppa del Cuore si risveglia una tiepida Speranza, che colora di verde sterminate distese di praterie temperate, perdendosi alla vista di un orizzonte senza traccia.
Nel folto di equatoriali foreste, dove caleidoscopiche farfalle insaporiscono il panorama con policromie variopinte, una coltre di nebbia si solleva e, nel dissolversi in gocce di fertili lacrime d’umidità, ecco che il Sacro Fuoco dello Spirito si mostra nel suo pirotecnico spettacolo, diffondendo nell’aria, lapilli di cenere accesa, che brucia nel fumo di orientali incensi.
Tra dolci pendii di lussureggiante vegetazione, dimorano popoli di magiche creature che, sulle ali di un Sogno, fluttuano eteree tra le fronde di una fitta boscaglia di graminacee, volteggiando sull'onda di echi flautati, come sementi nella stagione dei pollini.
Rannicchiato nel palmo di una accogliente radura, dorme il Lago dei Ricordi che, contemplandosi in un Cielo dai cobaltici riflessi, affoga la Memoria in uno spazio senza tempo, dove la realtà viene distorta dallo specchio deformante dell'Oblio.
Lì su quella placida superficie, dove la Pace si tinge di madreperlate aurore boreali, riposano aurei Raggi di Sole che impreziosiscono la vellutata stoffa di Diamantina Luce.
L'aulico canto del Vento, speziato di gaeliche litanie, arriccia le nuvole in morbidi boccoli di panna, che addolciscono il sapore antico del Lago con bianche zollette di zuccherina gradevolezza.