Nebbia, mia piccola Nebbia, vuoi sapere cosa penso veramente della nostra Pecora Nera?
Non devi corrugare la fronte con quella paura infantile; la nostra pecora nera non è cattiva, semplicemente danza a un ritmo diverso.
Non vedrai la sua sagoma cercare il luccichio effimero dei palcoscenici del mondo, né impigliarsi in critiche vuote, né farsi trascinare dal belato uniforme del gregge.
Lei è un universo a sé, capace di ridere da sola delle sue stranezze e di condividere una battuta birichina con chiunque incontri, pur sapendo che la sua melodia unica spesso risuonerà in orecchie sorde.
Ma questo… questo è l’ultimo dei suoi pensieri. Prova a contraddirla, se hai il coraggio, e vedrai come ti avvolge nella sua logica inaspettata. Lei conosce la bussola dei suoi desideri e la mappa per raggiungerli, perché in questa autenticità trova una felicità genuina.
Difende le sue convinzioni con la fermezza di un albero secolare, ma il suo volto si illumina con un sorriso naturale come il sole del mattino, perché per lei, la vita, con tutte le sue peculiarità, è un dono meraviglioso.
Abbraccia con il calore di una casa e sussurra "ti voglio bene" a coloro che toccano le corde sincere della sua anima, senza orpelli né finzioni.
Si immerge nei versi di Neruda o nei labirinti di Cortá zar con la stessa avidità con cui esplora la saggezza di Tagore, le riflessioni di Rotondi, gli aforismi di Confucio e tanti altri (forse, a volte, senza nemmeno svelare ogni significato), senza fermarsi a giudicare se i loro autori fossero geni incompresi, vanitosi, alcolizzati o santi...
Per lei, la lettura è un ponte che nobilita lo spirito, portandola a comprendere e analizzare con una mente aperta quei pensieri che differiscono dai suoi, perché in quella diversità, secondo il suo sentire, trova il nutrimento per crescere.
La nostra Pecora Nera è un tesoro unico, mia dolce Nebbia.
Potrei raccontarti infinite storie sul suo spirito indomito, le sue uscite inaspettate, ma le ore svanirebbero come rugiada all’alba.
Per ora, teniamo questo segreto tra noi, d’accordo?
Non diciamo al nonno che, nel cuore del nostro familiare gregge, batte un’anima libera di un colore diverso. Invece, continuiamo a godere della serenità di questa montagna, sorridendo al nostro ritmo, prendendoci cura dell’essenza che ci rende ciò che siamo.
Ah, Nebbia, tu ed io… e la nostra meravigliosa Pecora Nera!
Credo fermamente che la chiave stia nel liberare le nostre menti da legami e confusioni, nell’abbracciare il valore che risiede nel profondo del nostro essere, quel coraggio silenzioso che portiamo attaccato alla pelle come un segno indelebile. E pensare che la realtà, alla fine, può essere semplice come accettare i colori che ci rendono unici!