Scrivere o non scrivere? Questo è il problema!
Il dubbio amletico si ripeteva ogni volta che apriva il computer per annotaqre i fatti del giorno. Scrivere era una gran liberazione, doveva ammetterlo. Ma il dubbio che farlo servisse solo ed esclusivamente a lei era diventato una costante.
"Scrivere ha un effetto terapeutico", le aveva detto uno psicologo, quell’unica volta che si era decisa ad andare per una seduta. Voleva sapere se la sua dovesse essere considerata come una vera e propria malattia oppure se si trattasse semplicemente di un bisogno naturale; se quel sentirsi rincuorata ogni volta. dopo aver sfogato le sue paturnie battendo velocemente sui tasti del suo pc personale, fosse un esercizio del tutto normale per la sua mente intasata di pensieri, oppure un impulso patologico che non riusciva a controllare.
Capitava a volte che le sue note fossero semplcemente un resoconto dei fatti del giorno o della settimana. Più spesso si trattava di vere e proprie conversazioni che instaurava con il suo alter ego, domande e risposte che poneva o restituiva a se stessa, e l’alter ego si celava sotto le mentite spoglie di un amico immaginario, al quale si poteva dire tutto, senza remore.
Era in questi casi che venivano a galla i rimpianti e l’autocommiserazione, ma sempre accompagnati da una disamina lucida e severa degli errori e degli inganni della coscienza, dietro cui si era nascosta frequentamente per non guardare in faccia la realtà. Il suo amico immaginario la rimbrottava senza pietà. Le faceva notare tutte quelle minuscole falle che si erano create, col tempo, lungo il muro che aveva eretto intorno a sé per proteggersi, ma anche per nascondersi, per non vedere al di là di esso, quando la vita aveva sferrato contro di lei le battaglie più dure.
Doveva scrivere. Non c’era altro da fare ormai. Senza la scrittura tutto intorno a lei sarebbe franato irrimediabilmente e l’avrebbe travolta, come le macerie di un grande edificio senza fondamenta.
Perché questo capita a chi vive di sogni, di speranze disattese, di gioie transeunti e di amori impossibili.