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Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti
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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.
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Massimo era un uomo che aveva da pochi anni superato la sessantina, aveva alle spalle due matrimoni falliti, senza figli, era appena entrato in pensione, non era proprio un benestante ma poteva togliersi qualche sfizio senza molti problemi; arrivato a quest’ età aveva capito che il matrimonio non faceva per lui, la sua filosofia era diventata: tanto vale godersi questa fase della vita. Gloria, una donna anch’ essa vicino ai sessanta, aveva invece avuto una sola brevissima storia, molti anni prima, finita purtroppo tragicamente in un incidente d’ auto dove il suo fidanzato era deceduto e lei aveva riportato seri danni alle gambe ed al collo, poi superati, da allora aveva rivolto tutte le sue energie sul lavoro e nel volontariato per l’ assistenza ai ragazzi disabili soprattutto a seguito di incidenti. Lui si era inscritto in un sito per single alla ricerca di compagne mature, non aveva alcuna intenzione di intrecciare relazioni assillanti, ma non voleva incontri fugaci, una botta e via, no, voleva una amicizia di letto, non nascondeva queste sue intenzioni, era molto esplicito, ed evidentemente in quella vasta platea di donne deluse riusciva a trovare ciò che cercava. Anche lei si era inscritta nello stesso sito, su consiglio di una sua amica nel volontariato, sperava però di trovare un nuovo vero ed eterno amore, che le restituisse ciò che il destino le aveva rubato. Cominiciarono, come d’ uso di questi siti, a scambiarsi qualche chat e qualche messaggio, continuando poi nella posta personale, poi si scambiarono i numeri telefonici ed alla fine una sera si incontrarono. Massimo si presentò con una rosa in mano, è vero non voleva più innamorarsi ma non voleva rinunciare al proprio romanticismo, al suo essere "gentiluomo a modo suo", dall’ alto del suo metroeottanta vide una figura minuta ferma all’ uscita del metrò, una bel caschetto moro incorniciava un visetto acqua e sapone con due bellissimi occhi ed un sorriso sensuale, non era molto alta, e sicuramente avrebbe avuto bisogno di una buona dose di palestra per buttare giù qualche chilo, ma il suo maglioncino attillato ed i suoi jeans neri le fasciavano un corpicino tutto sommato niente male, mettendo in risalto un lato b ben sostenuto anche se non minuscolo. Gloria non nascose la sua emozione, per quanto cercasse di nasconderlo era decisamente a disagio. Ma il tutto durò il tempo dei saluti, Gloria prese con imbarazzo la rosa che le porgeva il suo cavaliere e non rifiutò i baci, teneri e dolcissimi che lui le incollò sulla fronte e sulle guance arrossate, né si ribellò al successivo abbraccio tra le sue lunghe ed avvolgenti braccia, si sentiva in preda ad una strana euforia e quell’ abbraccio era estremamente protettivo per una persona con le sue fragilità. Massimo non era preparato ad un coinvolgimento così sensuale verso questa ragazza appena conosciuta, nella sua apparente innocenza nascondeva un qualcosa di incredibilmente provocante e attraente, la serata si svolse come di routine, qualche chiacchiera, qualche carezza e timida avance da parte di Massimo, una cena in una trattoria caratteristica, allungando di tanto in tanto la propria mano per incontrare le dita di Gloria. Alla fine della serata, entrambi erano allegri e sognanti, e quando Gloria chiese a Massimo se poteva accompagnarla a casa lui ne fu entusiasta, e prima che lei potesse ripensarci le aveva già aperto, con fare cavalleresco, la portiera della sua auto, all’ arrivo le aveva di nuovo aperto la portiera, l’ aveva aiutata a scendere dall’ auto, e sbattendo la portiera, aveva azionato il telecomando per la chiusura, senza mollare un attimo il braccio di Gloria, che si rese conto, tutto sommato felice, non si sarebbe facilmente liberata di lui. Salirono, entrarono in casa, e appena chiusa la porta lui l’ attirò e la strinse a se, le loro labbra si attraevano, le loro lingue ben presto cominciarono una singolare sfida di sfondamento, le loro salive si mischiarono spargendo nei loro vasi sanguigni un calore ed una vitalità che ben presto si manifestarono in una fragorosa risata, entrambi non si sarebbero aspettati questa reazione di desiderio così violenta, ed il solo riscontrarlo li aveva quasi destabilizzati. Senza staccare le loro labbra a ventosa, si sdraiarono sul divano, ma capirono ben presto, quando ormai si erano tolti quasi tutti i vestiti, che sarebbero stati più comodi su un letto morbido e spazioso. In una luce appena soffusa, si denudarono a vicenda, accompagnando con lenti movimenti e carezze ogni singolo gesto, le mani di Massimo si fermarono sul collo e sui seni ancora pieni e sodi di Gloria, il sentire quei due bottoni dei seni turgidi e vogliosi produsse una scossa imperiosa in Massimo, e Gloria ne senti distintamente il membro ingrossarsi sensibilmente tra le sue cosce, ne fu sorpresa, e più per meraviglia che curiosità, abbassò la sua mano l’ appoggiò sopra, era pulsante, bollente, Gloria era quasi priva di esperienze sessuali, quindi non aveva termini di paragone, ma quell’ arnese più lungo della sua mano e che non riusciva ad avvolgere cominciò seriamente a impensierirla. Massimo le lasciò fare le sue indagini, era cosciente di poter dare nel sesso molto piacere. Per lui prima di tutto veniva il piacere della donna, al suo corpo dedicava attenzioni infinite, dalle orecchie ai piedi non trascurava neanche un centimetro, dilungandosi quasi all’ esasperazione, ma ogni volta che avvertiva un brivido, sentiva un lamento voglioso, un respiro affannoso, un grido di piacere era nuova linfa alla sua arte amatoria, solo quando i seni erano tesi pieni e con i capezzoli sul punto di esplodere proseguiva il suo massaggio stimolante, afferrava con dolcezza i fianchi, le natiche della sua principessa e la stringeva a se sino a quando la sua schiena diventava un arco, si avvicinava come una belva affamata sulle labbra della sua vagina, le mordeva delicatamente, le baciava, le allargava con la lingua, si insinuava tra loro e torturava incessantemente al loro vertice quella piccola protuberanza, ogni volta che veniva leccata o succhiata si induriva sempre più, ogni colpo di lingua, ogni sfregamento delle dita provocava un sussulto nel corpo delizioso che aveva di fronte, ed ogni volta qualche goccia di desiderio irrorava l’ alcova per ospitare al meglio il proprio cavaliere, e mente gocce si miele scivolavano dalle gambe sulle lenzuola, perle di sudore creavano una tuta liquida intorno al corpo. Gloria scossa da continue vibrazioni e sussulti era in estasi, non aveva mai provato simili momenti, non aspettava altro che donarsi completamente al suo uomo, non aveva esperienza, appena Massimo si fermò un attimo per riprendere fiato, volle cercare almeno di contraccambiare un po’ dell’ immensa goduria provata. Si accovacciò sul suo corpo, le allargò le braccia, e cominciò a riempirlo di baci, carezze, piccoli morsi sul torace e sui capezzoli, scendendo sempre più verso il basso, indugiando all’ interno delle sue cosce, vicino ai testicoli, facendo scorrere la sua lingua tutto intorno senza mai toccare però l’ asta che svettava turgida, alla sua sommità un glande rosso e gonfio aspettava solo un po’ di frescura, Gloria lo accarezzava delicatamente con la punta dei polpastrelli, girando intorno a quella cupola che sembrava lacerarsi da un momento all’ altro, avvicinò la lingua poi le labbra, indugiava ancora, e solo quando Massimo con un colpo di reni inarcò la sua schiena spingendo con forza il suo pene nella gola, lei lo avvolse nel suo forno incandescente, iniziando una danza ascensoriale, ogni volta che lei lo lasciava uscire Massimo guaiva, per emettere poi una sorta di ululato ogni volta che lei lo riavvolgeva con la sua bocca. Gloria si sentiva orgogliosa di poter procurare tali piacevoli sofferenze al suo uomo, sentì sulla sua lingua qualche goccia di un liquido appena dolciastro, si scostò e vide ancora una piccola goccia trasparente che fuoriusciva dalla sommità, non riuscì ad attendere oltre, si mise di fianco e trascinò su di se Massimo, allargando al massimo le sue gambe, quando lui le fu sopra lo guardò nel profondo degli occhi e con una preghiera implorante le disse: "ti voglio dentro, subito, ...ti voglio". Massimo non aspettava altro, pose il suo pene sopra le labbra della vagina fremente, iniziò e scivolare dal basso sino al clitoride, mentre immergeva la sua lingua tra le labbra di Gloria, aspirandone l’ anima, dopo attimi eterni poggiò il suo glande all’ ingresso dello scrigno prezioso, con esasperante lentezza spingeva e Gloria pur provando dolore dilatava e contraeva i suoi muscoli alzando il bacino per incontrare il suo desiderio, la lubrificazione abbondante prodotta dai suoi umori, agevolò l’ avanzare, Gloria sentì una brevissima fitta, ma continuò a spingere verso Massimo, sentiva le lacrime salirle agli occhi, non erano di dolore ma di gioia, si sentiva in paradiso, cercò di stringere le gambe per non lasciarsi più fuggire quel fantastico intruso che sentiva dentro se, la sua vagina ad ogni entrata ed uscita di quel bastone di carne emetteva dei suoni e gorgoglii che sembravano un canto di alleluia, il tempo sembrava essersi fermato, attimi eterni. Anche lui stava per esplodere, guardò quel piccolo visino beato, incontrò i suoi bellissimi occhi verdi, e come per chiederle il permesso la supplicò con lo sguardo, Gloria sembrò quasi capire la supplica, sbatté due volte le palpebre e mentre un sorriso radioso illuminava tutta la stanza, dalla vagina uscì un fiume di piacere, era il libera tutti anche per Massimo che abbandonandosi sul corpo di Gloria la inondò del suo immenso godimento. Gli odori ed i profumi dei loro corpi si mischiarono con gli odori dei loro umori, rimasero ancora uno dentro l’ altra per almeno altri dieci minuti. Trascorsa poco più di mezz’ ora Gloria era ancora un vibrare continuo, aveva ancora tanta voglia di lui, sembrava quasi volesse recuperare il tempo perduto, si riavvicinò alla sua spalla, poi scendendo velocemente poggiò nuovamente le labbra sul membro di Massimo che ebbe come una frustata, le ormai esperte manovre di Gloria ottennero immediatamente il risultato voluto, ed in breve sentì di nuovo la sua bocca totalmente riempita sino alla gola, riuscì a reprimere i conati conseguenti allontanandosi un poco, ma poi riprese a foderare quel muscolo portatore di piacere con il suo calore, quando dagli spasmi del suo compagno si rese conto che era di nuovo pronto, fu presa da un’ idea folle ed eccitante. Si stese di spalle sul corpo di Massimo, lo invitò a cingerla completamente e lentamente si mise carponi trascinandolo dietro a lei, offrendogli il suo meraviglioso lato b, lo guardò e le disse con un sorriso "ti voglio ancora, ma fai piano per favore". Massimo sentì il suo membro avere un ennesimo scatto, ne rimase meravigliato, quel piccolo e grazioso corpo nascondeva un vero vulcano di femminilità, di passione, di desiderio e voluttà, si avvicinò lentamente, strofinò il suo fallo dolcemente tra le natiche sode di Gloria, lo inserì ed estrasse più volte nella sua vagina già piena di liquido, la sentì rilassarsi, le inumidì con tanta saliva quella piccola e preziosa rosellina, ve lo appoggiò delicatamente e poi chiese a Gloria: "ora spingiti lentamente verso di me, ma se provi fastidio fermati". Gloria eseguì i consigli di Massimo ubbidiente, impaziente, dilatò i muscoli, sentì il glande farsi lentamente largo nello sfintere, si fermò un attimo per consentire alle terminazioni di adattarsi, nonostante il dolore decise di continuare, tanta era la voglia, riprese a spingere, quando sentì l’ anello quasi richiudersi intorno al glande, capì che la parte più difficile era superata, si fermo ancora qualche attimo e ricominciò ad avanzare e indietreggiare con ritmo lento ma costante. Massimo capì che era giunto il suo momento, poggiò le sua mani sui fianchi torniti di Gloria, e iniziò a sua volta ad entrare ed uscire da quel favoloso antro, roteando nelle sue viscere. con le mani si avvinghiava ai suoi seni, alle sue braccia, la baciava sul collo, sulle orecchie, sulle spalle, bisbigliandosi dolci parole. Gloria girò il suo volto e le offrì le sue labbra e la sua bocca, Massimo inserì la sua lingua e ne aspirò il sapore, continuarono ancora per molti minuti, le grida di piacere di Gloria si fondevano con i sospiri affannosi, quasi cavernosi di Massimo, poi in un spasmo Massimo dette due forti colpi che provocarono grida di dolore ma un indicibile piacere in Gloria, riempiendo con il suo sperma le sue viscere, Gloria distese leggermente le sue gambe, si abbassò stringendo contestualmente le sue natiche per mantenere il pene di Massimo nel suo bacino, lui l’ accompagnò nel movimento e rimase ansimando sul suo corpo sudato e bollente. Entrambi capirono di aver trovato la felicità, si incontravano tutte le settimane, non facevano progetti, non si giurarono amore, si promisero solo una cosa, finché fosse durata dovevano essere fedeli l’ un l’ altra. Ancora dura.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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Un racconto erotico ben scritto e coinvolgente (Anna Rossi)
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