La prima volta che abbiamo fatto l’ amore, la prima volta che mi hai portato a casa tua, ero in uno stato di profonda agitazione.
Avevamo passato settimane a baciarci, ad accarezzarci, a riconoscere le vibrazioni dei nostri corpi, quando entravano in contatto o quando semplicemente si sfioravano, ma non eravamo mai stati davvero soli. Ora, invece, c’ erano dei muri intorno a noi.
Tu sei andato a fare la doccia e non hai idea dei pensieri che mi hanno attraversato la testa, tanto che ad un certo punto, mi sono detta: “ ora gli dico di riportarmi a casa”.
Il cuore mi batteva forte e la paura mi stringeva la gola! Continuavo a ripetermi: “ sto facendo una follia, sto facendo una follia!”.
Per distrarmi ho tolto le scarpe e tu, nel frattempo, sei uscito dalla doccia, mi hai presa per mano e siamo andati in camera da letto. Non avevo la forza di emettere nessun suono.
Mi hai stretto in abbraccio dolcissimo ma l’ ansia non mi abbandonava e mi piegava le ginocchia. Mi hai accarezzata senza fretta, percepivi tutta la mia tensione, e allora mi hai baciata, delicatamente e piano, sei entrato dentro di me. In quel preciso istante ho sentito di appartenerti. Come se tutta la vita che avevamo vissuto, ci avesse condotti lì, in quella stanza, perché da lì, nulla sarebbe stato lo stesso: forse meglio o forse peggio, ma non uguale.
Era la prima volta che facevamo l’ amore, forse sarebbe stata l’ ultima, ma il mio corpo riconosceva il tuo.
Ecco, è così che mi sento, ogni volta che facciamo l’ amore, sento di appartenerti ed è un’ emozione che va oltre il piacere fisico, è qualcosa che tocca corde profonde e tutto questo è raro.
Non so dire se la chimica che sprigioniamo si placherà col tempo, ma se la passione che condividiamo andrà di pari passo con l’ amore che sentiamo, io mi sentirò a casa, sempre.