Il treno fu puntuale e dopo 15 minuti circa scesi alla stazione di Mestre, l’ altro treno
già era pronto, presi posto e m’ accomodai, ero pronta a partire, il treno era diretto a Rapallo.
Con lo sguardo salutai Venezia e con malinconia pensai a ciò che stavo lasciando.
A Venezia lasciavo il cuore.
Il treno partì ed intanto guardavo dal finestrino, il paesaggio correva frenetico non facevo
in tempo a fissarlo che ripetitivamente cambiava visione. Immagini s’ accavallavano una
con l’ altra ed apparivano sfocate e traslucenti in quel momento scoprii d’ esser nostalgica.
Partii da Rapallo con entusiasmo e tornavo abbattuta, uno sconforto a rubarmi
anima e corpo.
L’ anima, mutò e il silenzio mi trasportò fra visioni amate, vissute in quei giorni a
Venezia con Matteo. L’ amore è un sentimento irrazionale ma il mio buon senso aveva
sposato la morale. Sarei voluta restare a Venezia con Matteo qualche altro giorno, ma per amore di mia Madre, avevo rinunciato e stavo tornando a Rapallo. Oh sarei scesa volentieri dal treno per tornare da Matteo, ero arrabbiata con me stessa per averlo lasciato a Venezia.. Fu come far un tonfo in un burrone, l’ angoscia mi schiaffeggiava il cuore ed inerte e impossibilitata, divenni una mummia imbalsamata e mentre il treno correva, correvo con lui. Non avrei potuto fermar il treno! Cercai la chiave di quel ragionamento che stavo facendo a me stessa e all’ improvviso venne a trovarmi;” Susy stai tranquilla è questione di pochi giorni e lo rivedrai!” Il treno correva e per non pensare presi il libro fra le mani ed iniziai a leggere. Quando scesi alla stazione intravidi fra la folla mia madre che pazientemente m’ attendeva, scorgendoci ci sorridemmo e quando fummo più vicine ci stringemmo forte e fui davvero contenta di essere tornata a casa e quei pensieri assillanti avuti sul treno dileguarono e presero altre direzioni.“ Come stai Susy!” Bene mamma!” Si mise a scrutarmi dalla testa ai pedi, come se volesse accertarsi che la sua piccola stesse in perfetta forma. La mamma a volte era super protettiva nei miei confronti, forse perchè sentiva forte il senso di responsabilità, lo sentiva maggiore delle donne che la responsabilità famigliare potevano dividerla col marito ed affrontare i problemi in due, cosa che non avrebbe potuto fare lei. Venti minuti e fummo a casa, parlammo del negozio e come aveva passato questi giorni senza di me. Una alla volta ci dovemmo raccontare e fu così che anch’ io dovetti raccontarmi, non dico che dissi tutto ma, una buona parte di ciò che mi era successo a Venezia. Raccontai che avevo conosciuto Matteo, ed era divorziato, aveva una bambina che viveva con sua madre, ma le feci intendere con le buone maniere che non avrebbe dovuto obbiettare non sarebbe servito.” Mamma” la guardai fissa negli occhi;“ Amo molto Matteo e cercherò di farmi un avvenire con lui, voglio provarci e per favore non ostacolarmi!”
La vidi impallidire, ed il mio cuore rattristò, ben sapevo che per me avrebbe ambito a ben altro. Un matrimonio alla regola, senza ombre, lei conosceva bene quelle ombre che amareggiavano la vita, ancora le portava addosso. Terminò la giornata e prima di coricarsi decidemmo che il giorno seguente sarei andata con lei alla boutique, mamma la vidi sollevarsi moralmente. Andai nella mia camera ed avevo un solo pensiero, Matteo ancora non mi ha chiamata nemmeno per sentire se sono arrivata a Rapallo e come è andato il viaggio, come mai ripetevo continuamente, possibile non senta la mia mancanza. Decisi di chiamarlo!
Il suo cellulare squillava ma non rispondeva e dopo vari tentativi rispose; Ciao Susy come stai? “ Ciao Matteo veramente volevo chiederti la stessa cosa, dato che non ti sei fatto più sentire! “ Scusami ho avuto una giornata di lavoro stressante, giorni addietro il lavoro l’ avevo trascurato, Susy mi manchi e sento la tua mancanza!” Matteo ci siamo lasciati da poche ore, e non vedo l’ ora che arrivi il 14 Novembre e non so come farò prima di allora, senza te, è dura, i giorni saranno monotoni già ne sento la noia!” Matteo buonanotte amore mio, ti penserò ogni minuto della giornata!” Susy amore ti lascio mal volentieri, ci sentiremo domani, senti Susy continuò Matteo, vogliamo sentirci per telefono ogni sera a quest’ ora, il giorno fra un lavoro e l’ altro per me sarebbe più complicato!”Non amavo gli orari, fra noi avrei gradito la spontaneità,credevo nell’ amore e l’ amore non ha regole, al momento che si vuol ascoltare la persona amata, non dovrebbero esserci imposizioni. Accettai per amore di Matteo e lo giustificai per il lavoro che svolgeva, non posso biasimarlo, un avvocato ha una grande responsabilità.
“Matteo va bene, ci sentiremo domani sera alla solita ora, dormi bene amore!”
Chiudemmo la conversazione. Ebbi tanto da riflettere prima di addormentarmi, ma un pensiero batteva come un martello su un incudine, sarà la lontananza a scaturire dubbi ma Matteo non mi era sembrato entusiasta di sentirmi. Sarà forse un idea mia, Susy lascia le cose al fato e vedremo ciò che succederà, pensai, addormentandomi! La mattina seguente andai alla boutique con mia madre, ci confrontammo sul da farsi, era intenta a lavoro e mi dedicai al bancone dando consigli ai clienti che entravano a comprare qualcosa di nuovo e di originale. Arrivò presto mezzogiorno e rivolgendomi a mia madre; “ Mamma vado a casa a piedi e preparo qualcosa per mangiare? Mia madre senza dire una parola, annuì, uscii dal negozio, mettendomi in cammino. Scesi verso il mare e camminai costeggiando il litorale marino, il viale era grande e lungo e dall’ altra parte della strada, scendevano e salivano le persone dirigendosi per le vie di Rapallo, non molto distante avrei incontrato la via che m’ avrebbe portata a casa. Il mare era calmo, la visuale nitida e pulita da nubi, era una giornata di metà ottobre, ma restai incantata non m’ accorsi mai di quanto fosse bella la costa di Rapallo e di tutta la Liguria.. In quel nitido mare, il sole rispecchiava e la sua luce faceva brillare l’ acqua salata. Camminando pensavo a quando avrei incontrato di nuovo Matteo, sarebbe stato un bel giorno per me e con parsimonia promisi a me stessa di starmene tranquilla, quel giorno sarebbe arrivato..Con mia Madre ci mettemmo a guardare il book fotografico, restò sbalordita e stupefatta; “ Susy sei bellissima, prima di spedirle a qualche Agenzia di Moda scegline qualcuna e fai le copie dal fotografo così che l’ album resti completo di immagini!” Grazie mamma hai perfettamente ragione farò così! “ venne sera e cenai con la mamma e aspettavo con ansia che Matteo mi chiamasse, nel frattempo apri il portatile ed iniziai a cercare Agenzie Di Moda, rendendomi conto che tante e famose si trovavano a Milano o Roma. Squillò il cellulare ero in salotto con mia madre, lo presi fra le mani e corsi nella mia camera, “ Ciao Matteo! Ciao come stai Susy! Bene bene risposi con enfasi! Susy cosa hai fatto oggi sei andata alla boutique con tua madre?” “ Si Matteo mi manchi Matteo, tu cosa hai fatto?” “ Oggi con me c’è Beatrice mia figlia siamo andati fuori, con lei non m’ annoio anche domani resterà con me!” Aveva il tono di voce di un Papà appagato dalla presenza di sua figlia e lo sentii molto sereno e questo mi compiacque.. “ Susy ascoltami!, “ si Dimmi Matteo!” mia moglie Gianna non vuole che mia figlia vada in mani ad altre donne, altrimenti ridurrà i miei incontri con mia figlia, quando abbiamo divorziato questi sono stati gli accordi, è un divorzio consenziente e la bambina dovrà crescere per prendere le sue decisioni.
Amore noi due dovremmo stare attenti e non farci scoprire, almeno per un pò, e questo penalizzerà anche noi, il sabato e la Domenica non potremmo organizzare i nostri incontri. Perdonami Susy sarà per un periodo, la bambina crescerà e le cose cambieranno.!” Allibita non riuscii ad obbiettare e cercai di comprendere anche se tutto era incomprensibile. Matteo era un avvocato e avrebbe dovuto agire in conformità della legge, non accomodarsi ai capricci della moglie..ma non sapendo cosa dire mi limitai a dire; Matteo certamente tu che sei avvocato mi auguro che saprai come comportarti davanti a questi ricatti!” restai muta ed anche dispiaciuta, ma dovetti dire ciò che pensavo. All’ altro capo del telefono Matteo disse; Susy non preoccuparti me la caverò vedrai!” Amore disse Matteo rivolto a me, Buonanotte e ci sentiremo domani sera un abbraccio e un bacio! Un bacio Matteo!” Chiusa la conversazione restai adagiata sul letto ed ogni pensiero da lieto incupì, quei dubbi che a gran fatica ero riuscita a sconfiggere vennero di nuovo a galla. La nostra tela tessuta con ordito, colori e trama pian piano sbiadiva e se la tela avrebbe preso una brutta piega si sarebbe logorata..In fin dei conti, feci una riflessione se la moglie si è creata una nuova famiglia, non vedo il motivo perchè Matteo non potrebbe creare la sua..
A meno che, dipenda da lui stesso e non vuole costruirsi una nuova famiglia.
Adele Vincenti
Fine Quinta Parte!